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Missa Ecce ancilla Domini: Cappella Pratensis omaggia Dufay a FloReMus 2025. A Sant’Apollonia rivivono le atmosfere sacre della Cattedrale di Cambrai

Nel ricco calendario di FloReMus 2025 emerge un concerto di grande rilievo a cura della Cappella Pratensis, celebre ensemble olandese specializzato nella musica del Quattro-Cinquecento. Sabato 13 settembre, alle ore 21.15, all’Auditorium di Sant’Apollonia a Firenze, sarà proposta la Missa Aurea di Guillaume DuFay insieme a musiche legate alla Cattedrale di Cambrai, una pagina storica di fondamentale importanza per la musica sacra rinascimentale. 


Una cosa è certa: FloReMus, rassegna interamente dedicata alla musica del Quattro-Cinquecento, conferma la sua posizione di primaria importanza per la valorizzazione e la diffusione di un repertorio di grande fascino e spessore storico, e non solo nel panorama fiorentino, ma anche a quello di livello internazionale. L’evento eccezionale in programma sabato prossimo, si arricchisce inoltre di una conversazione, poco prima del concerto, presso la Biblioteca delle Oblate, dal titolo Guillaume DuFay e la Missa Aurea. Musica, liturgia e teatro sacro, curata da Peter De Laurentiis. Si tratta ovviamente di un’opportunità preziosa per approfondire i contesti culturali e liturgici che circondano questa straordinaria opera.

La Missa Ecce ancilla Domini di DuFay si inserisce nel rituale della Missa aurea, la Messa d’oro celebrata tradizionalmente il mercoledì delle quatuor tempora in Avvento. Come sottolinea M. Jennifer Bloxam, curatore del libretto, questa celebrazione comprendeva spesso una drammatizzazione del vangelo dell’Annunciazione di Luca, nella quale giovani coristi in costume interpretavano i ruoli dell’angelo Gabriele e di Maria, cantando dialoghi di grande intensità spirituale. La dichiarazione di Maria, "Ecco la serva del Signore; si faccia di me secondo la tua parola", costituisce il fulcro della struttura musicale di DuFay, che la pone all’inizio di ogni sezione, affidandola al tenore su melodie liturgiche antiche. Un secondo canto, con il testo "Benedetta sei tu, Maria, perché hai creduto che in te sarebbero state compiute quelle cose che il Signore ti ha detto, Alleluia", esprime una sentita risposta di fede e gratitudine, sottolineando l’importanza teologica dell’opera.

La Cappella Pratensis attingerà alla fonte più autorevole della polifonia di DuFay, il celebre libro corale della corte borgognona Bruxelles 5557, nel quale i testi sono meticolosamente segnalati nella parte del tenore. Il canto piano che avvolge la polifonia riflette le due istituzioni liturgiche note per aver eseguito la messa: la cattedrale di Cambrai e la corte borgognona, entrambe familiari al compositore. La scelta delle melodie segue la liturgia specifica del mercoledì delle tempora di Cambrai, includendo l’inedito offertorio Confortamini. Poiché i libri di canti originari di Cambrai non sono sopravvissuti a causa della distruzione della cattedrale, la maggior parte delle melodie sarà eseguita attingendo da un messale notato di uso parigino una volta in uso presso la cappella borgognona.

Il fulcro emotivo del programma è il vangelo dell’Annunciazione, presentato secondo le drammatizzazioni tardo-medievali note a Tournai e Bruges. La narrazione in terza persona verrà intonata, mentre le parole di Gabriele e Maria saranno affidate a "voci dolci e acute" sulle melodie gregoriane appropriate. Il concerto si chiude con il mottetto mariano Regina coeli di Antoine Busnoys, giovane contemporaneo di DuFay, anch’esso conservato nel manoscritto borgognone Bruxelles 5557 e probabilmente copiato dallo stesso Busnoys.

Nel complesso, questo programma suggerisce un’immagine vivida di Carlo il Temerario e sua figlia Maria che partecipano alla cerimonia della Missa aurea, lasciandosi elevare dalla musica di compositori che conoscevano e ammiravano, commossi dal miracolo dell’Incarnazione in attesa della prossima festività natalizia.

La Cappella Pratensis, fondata nel 1987 e diretta da Stratton Bull, è riconosciuta per le sue interpretazioni fondate su rigorose ricerche accademiche. L’ensemble ricrea l’atmosfera del tempo esibendosi attorno a un leggio centrale e leggendo da facsimili di manoscritti originali, secondo una ritualità scenica che riporta lo spettatore alle consuetudini rinascimentali. Premi di prestigio come il Diapason d’Or e il Gramophone Classical Music Award, ne attestano l’eccellenza artistica, confermata dalle frequenti partecipazioni nei maggiori festival europei e internazionali.

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