Castel Sant’Angelo 1911–1925. L’alba di un museo: la mostra nel centenario del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo
Il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo celebra nel 2025 il suo centenario, ripercorrendo le tappe che ne hanno segnato la nascita e la trasformazione in uno spazio culturale d’eccellenza. La mostra Castel Sant’Angelo 1911–1925. L’alba di un museo propone un viaggio nel periodo cruciale che ha sancito il passaggio del monumento da luogo storico a istituzione museale, rievocando le atmosfere dell’Esposizione del 1911 e il complesso cammino che ha portato alla sua apertura ufficiale nel 1925.
La storia di Castel Sant’Angelo è frammentata e densa di cambiamenti: originariamente concepito come mausoleo imperiale, nel corso dei secoli è stato fortificazione, residenza papale, carcere e caserma. Il 1925 rappresenta il momento in cui l’edificio assume una nuova identità, che lo restituisce alla collettività come spazio culturale pubblico. Da allora, con un impegno costante, il museo si dedica alla valorizzazione di questo monumento unico e delle ricche collezioni conservate, rivolgendosi a visitatori italiani e stranieri.
Il filo narrativo che guida questa mostra si snoda tra eventi fondamentali del primo ventennio del Novecento, partendo dall’Esposizione del 1911. In quell’anno, Castel Sant’Angelo venne trasformato in luogo espositivo in occasione del cinquantenario dell’Unità d’Italia, ospitando una retrospettiva sull’arte italiana che abbracciava un ampio arco temporale, dalle origini ai giorni contemporanei. L’esposizione rappresentò un ambizioso progetto culturale e simbolico: coniugò archeologia, arti figurative e decorative, ambientazioni storiche e percorsi tematici, e contribuì profondamente a ridefinire il carattere del monumento in un’ottica nuova e sperimentale.
La mostra del 2025 si propone di rievocare quella esperienza fondamentale, ricreandone atmosfere e suggestioni con uno sguardo attento al presente. La curatela, affidata a Luca Mercuri, si avvale della collaborazione di un comitato scientifico di rilievo, che comprende Matilde Amaturo, Luigi Gallo, Ilaria Miarelli Mariani e Mario Scalini, figure di riferimento nel campo dei beni culturali e della storia dell’arte.
Questo evento non solo rende omaggio a un secolo di vita del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, ma sottolinea anche il valore di un luogo che, attraversando le epoche, continua a dialogare con la città e con il mondo, offrendo a ogni visita un’esperienza ricca di significati storici e culturali. La mostra rimarrà aperta fino al 15 febbraio 2026, invitando tutti a riscoprire il fascino e l’importanza di un’istituzione museale che ha saputo trasformarsi e rinascere mantenendo intatta la sua memoria.
Fonti istituzionali, tra cui la Direzione Musei nazionali della città di Roma e documenti storici relativi all’Esposizione del 1911, confermano l’importanza di questo percorso espositivo come momento decisivo nella storia del museo e del monumento stesso, attestando la continuità e la trasformazione del Castello in uno spazio di cultura collettiva e partecipata.

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