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IUC, l’81ª stagione tra medioevo e contemporaneità. Dal Cantico di frate Sole a Bach, fino a Filotei: la musica antica al centro del nuovo cartellone

Dal 11 ottobre 2025 al 16 maggio 2026 l’Istituzione Universitaria dei Concerti, nella sua 81ª stagione, presenta un cartellone di 37 appuntamenti che spaziano dal medioevo alla contemporaneità. Una programmazione che pone al centro la musica antica, affidata a interpreti di primo piano della scena internazionale, ma che al tempo stesso apre lo sguardo alle scritture del presente, in una prospettiva che da sempre caratterizza l’identità della IUC.


L'Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC) inaugura la sua 81esima stagione, promettendo un calendario ricco e diversificato che spazia dai capolavori classici a progetti contemporanei, omaggi illustri e debutti eccezionali. Volevo far presente che in questa nuova stagione 2025-2026, si riscontra, come auspicato, una significativa attenzione ai repertori del Medioevo e del Barocco.

Mi permetto quindi di considerare, nell’ambito del campo di interesse del mio giornale, come momento più originale della stagione l’appuntamento dedicato al Medioevo: l’Ensemble Micrologus, tra i massimi esperti di ricerca e interpretazione filologica della musica antica, offrirà alla Sapienza la ricostruzione del Cantico di frate Sole, per celebrare l’ottavo centenario del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, composto tra il 1224 e il 1225.

Fondato nel 1984, il gruppo ha avuto un ruolo decisivo nella riscoperta della musica medievale, attraverso ricerche rigorose, incisioni acclamate, tournée internazionali e progetti accademici. Questo concerto non sarà una semplice operazione di recupero storico, ma un’immersione coinvolgente in un patrimonio sonoro che intreccia devozione, poesia e sperimentazione musicale. L’evento intende di fatto restituire al pubblico, non solo il valore artistico di un repertorio raro, ma anche la presenza simbolica di una dimensione sonora che rappresenta l’eredità spirituale del francescanesimo, spesso confinata agli studi specialistici e ora restituita nella sua intensa modernità espressiva.

Tenete quindi bene a mente l'appuntamento per sabato 22 novembre 2025, alle ore 17.30, con "Giullari di Dio - Alle origini della lauda italiana nell’ottavo centenario del Cantico di frate Sole". Interpreti  Patrizia Bovi (canto, buccina), Gabriele Russo (lira, viola, corno, buccina, piffero), Goffredo Degli Esposti (flauto doppio, cornamusa), Enea Sorini (canto, cetra), Lorenzo Lolli (canto, tamburello), Peppe Frana (liuto medievale) e Federica Bocchini (canto). 

Sul versante barocco, la stagione presenta appuntamenti con interpreti di fama internazionale che anche in questo caso adottano prassi esecutive storicamente informate, rispettando fedelmente stile, ornamentazione e consuetudini dell’epoca, rispettando quanto più possibile, stile e consuetudini originali dell’epoca. Tra questi, l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone si conferma un punto di riferimento imprescindibile per l’interpretazione filologica del repertorio barocco, con un programma dedicato a Bach, Telemann e Carl Philipp Emanuel Bach. Accanto a loro, il maestro inglese Trevor Pinnock, insieme al flautista Emmanuel Pahud e al violoncellista Jonathan Mason, offre un omaggio indimenticabile a Bach con sonate, suite e fantasie che testimoniano la vitalità e la contemporaneità della prassi esecutiva storica.

L’Accademia Bizantina, fondata a Ravenna nel 1983 e oggi diretta da Ottavio Dantone, rappresenta un punto di riferimento internazionale per l’interpretazione del repertorio sei-settecentesco. Il programma  proposto includerà musiche di Bach, Telemann e Carl Philipp Emanuel Bach, valorizzando la ricchezza e la varietà del linguaggio barocco. La cifra distintiva dell’ensemble è l’unione tra precisione filologica e intensa tensione drammatica, caratteristiche che hanno reso celebri le loro interpretazioni, in particolare quelle dedicate a Bach e Vivaldi.

Assisteremo inoltre al ritorno di Trevor Pinnock: pioniere dell’esecuzione su strumenti originali, ha fondato negli anni Settanta l’English Concert, con cui ha contribuito a ridefinire il modo di ascoltare Bach, Händel e i grandi maestri barocchi. Alla IUC sarà in trio con Emmanuel Pahud, primo flauto dei Berliner Philharmoniker e interprete che ha saputo conciliare virtuosismo e sensibilità stilistica, e con Jonathan Mason al violino. Insieme proporranno un programma interamente dedicato a Johann Sebastian Bach, che si annuncia come uno dei vertici della stagione.

E' ben evidente che la presenza di formazioni come Micrologus, Accademia Bizantina e artisti del calibro di Pinnock, dimostra come la musica antica non sia un repertorio cristallizzato, ma un linguaggio vivo che si rinnova nell’ascolto contemporaneo. La loro ricerca, basata su fonti storiche e strumenti originali, non è mai fine a se stessa, ma mira a restituire la forza comunicativa di queste opere, capaci di parlare ancora oggi con freschezza ed energia.

Questi momenti, inseriti in una stagione complessiva di grande respiro, testimoniano l'impegno costante della IUC nel mantenere viva la memoria musicale di epoche fondamentali, accostandola con sensibilità ed equilibrio alle nuove frontiere della musica contemporanea, per offrire al suo pubblico un’esperienza completa e culturalmente profonda.


Il programma completo: https://www.concertiiuc.it/

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