Passa ai contenuti principali

IL VINO SOTTO IL NASO: MOLECOLE E PERCEZIONE

Negli ultimi anni, innumerevoli studi epidemiologici hanno spesso indicato che l’assunzione di moderate quantità di vino è positivamente correlata al controllo di patologie cardiovascolari e tumorali. In seguito a queste osservazioni un gran numero di ricercatori ha studiato la composizione polifenolica di uve e vini ed il loro potere antiossidante sulla salute dell’uomo. 

Tuttavia, il cibo e le bevande rappresentano per l’uomo più di una semplice necessità biologica per la sopravvivenza ed il benessere fisico: i pasti costituiscono un importante momento d’interazione sociale e agli alimenti è possibile ascrivere un importante ruolo psicologico. Il vino fa parte da sempre di un immaginario che evoca scenari di convivialità, di aggregazione e di celebrazione: è attorno ad una buona bottiglia di vino che si incontrano gli amici, che si scambiano opinioni, che si concludono affari, che si festeggia un giorno o una persona importante. Il rituale del brindisi si ritrova indietro nei tempi sempre identico.

Da sempre il vino è parte, tra sacro e profano, della storia e della cultura dell’uomo. Il vino unitamente al pane e all'olio accompagnano la vita di Gesù, che alla fine lascerà ai suoi seguaci il vino come simbolo del suo sangue. Innumerevoli sono le citazioni riguardanti il vino che percorrono la storia della letteratura mondiale, dal testo sacro della Bibbia, fino a Bukowski, passando per Platone, Omero, Leopardi, Baudelaire, Neruda. Basti pensare al connubio di forma e sostanza tra vino ed arte, che parla di spiritualità, gusto, senso estetico, creatività, istinto, ma soprattutto piacere ed emozione. 

La capacità del vino di soddisfare queste sottili necessità della sfera emozionale dell’uomo è strettamente legata al suo potere di stimolare i sensi: colore, gusto, viscosità, persistenza, ma in primo luogo odore e aroma. Le emozioni sono legate alle nostre percezioni sensoriali e ciò è particolarmente vero per il più misterioso dei nostri sensi: l’olfatto. I segnali olfattivi sono relativamente in contatto con il sistema limbico, la zona del cervello legata al senso di rilassamento e alla capacità di relazionarsi emotivamente con gli altri. 

Contrariamente alla vista, che è da sempre il senso primario, l’olfatto è stato lungamente considerato il senso meno indispensabile e relegato all'ultimo posto nella gerarchia dei sensi poiché "come senso della lussuria, del desiderio e dell’istinto porta il marchio dell’animalità" (Platone). Oggi rivalutato in tutta la sua "potenza", basta pensare alle cifre d’affari dell’industria cosmetica e al largo impiego di aromi in campo alimentare, l’olfatto suscita enorme interesse scientifico anche grazie alla crescente consapevolezza dell’importanza della funzione chemiosensoriale nella salute come nella malattia (ad esempio, il morbo di Alzheimer potrebbe avere origine da una degenerazione dell’organo olfattivo).

L’espansione delle conoscenze nel campo delle basi molecolari e fisiologiche dell’olfatto ha infatti meritato il Premio Nobel per la fisiologia e la medicina nel 2004, di cui sono stati insigniti i ricercatori R. Axel e L. Buck. Nel 1991 essi identificarono e descrissero una vasta famiglia di geni (circa 1000) implicati nel controllo dei recettori dell’olfatto, il più enigmatico dei nostri sensi, gettando così le basi per la comprensione dei meccanismi fisiologici della percezione degli odori. 

Gli odori sono molecole che essendo volatili riescono attraverso l’aria a raggiungere e stimolare i nostri recettori olfattivi. Alcune centinaia di queste molecole volatili sono naturalmente presenti nel vino. Esse appartengono a diverse classi chimiche e sono responsabili delle sensazioni olfattive che il vino genera. Le concentrazioni dei composti volatili possono variare da frazioni di ng/L fino a diversi mg/L. La conseguenza di tale variabilità di natura chimica e di concentrazione si traduce in un contributo sensoriale molto diverso sia per la qualità che per l’intensità odorosa. 

Le soglie olfattive di tali composti possono infatti differire notevolmente, pertanto alcuni composti presenti in tracce possono svolgere un ruolo chiave nell'espressione dell’aroma di un vino, mentre altri, seppure più abbondanti, possono intervenire in misura minore. Il contributo di ogni molecola volatile all'aroma del vino dipende, inoltre, dalla sua struttura e quindi dalla sua natura chimica e proprietà chimico-fisiche.

La complessità dell’aroma del vino e le difficoltà riscontrabili nel suo studio sono una conseguenza della grande variabilità molecolare descritta ma anche delle numerose trasformazioni biologiche, biochimiche e tecnologiche che intervengono nella sua genesi.


Luigi Moio
Professore di Enologia Università degli Studi di Napoli Federico II

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte". "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta la Vergine incinta, in piedi al centro di una preziosa tenda ...

È del poeta il fin la meraviglia, Gianbattista Marino: l'Adone manifesto poetico del barocco italiano

Gianbattista Marino è una delle figure più emblematiche della letteratura barocca italiana, e il suo poema L'Adone è considerato un vero e proprio "manifesto poetico del Barocco", non solo in Italia ma in tutta Europa. Ecco un'analisi del suo ruolo e delle caratteristiche che lo rendono un'opera fondamentale per il periodo. Marino fu un poeta innovativo, tra i massimi esponenti della poesia barocca, noto per il suo stile elaborato, ricco di metafore, giochi di parole e virtuosismi linguistici. La sua poetica si distacca dalla tradizione classica e rinascimentale, abbracciando invece i principi del Barocco: l'arte come meraviglia, l'ostentazione della tecnica e la ricerca del sorprendente. Marino visse in un'epoca di grandi cambiamenti culturali e sociali, e la sua opera riflette questa complessità. L'Adone è un poema epico-mitologico in 20 canti, composto da oltre 40.000 versi. Narra la storia d'amore tra Venere e Adone, tratta dalla mitologia ...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni provenienti da una vasca contenente mosto d'uva, mentre una quinta persona è rimasta gravemente ferita ed è stata trasferita in ospedale.  La notizia, appena giunta in redazione, riguarda un grave incidente avvenuto nel comune di Paola, in contrada Carusi. Questo tragico episodio fa riflettere sul perché, nonostante l'ampia comunicazione sulla sicurezza sul lavoro, e in particolare sulle attività enologiche, simili tragedie possano ancora verificarsi. Riporta alla mente tempi in cui le attività contadine non disponevano degli strumenti di prevenzione oggi garantiti dalla continua evoluzione della ricerca e delle tecnologie. È quindi fondamentale ribadire quali siano i rischi legati all’esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e come prevenirli. Un importante documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole, “Lavoro in spazi confinati nelle cantine vinicole. Indicazioni operative per la gestione dei rischi”...