Doppia mostra di Balthus. A Roma la magia e la poesia di un grande protagonista del Novecento
La retrospettiva alle Scuderie del Quirinale, L’atelier all'Accademia di Francia di Villa Medici. A cura di Cécile Debray, dal 24 ottobre al 31 gennaio 2015
Le Chat de la Méditerranée, 1949, Scuderie del Quirinale
Con una grande mostra monografica divisa in due sedi, Roma celebra – a quindici anni dalla morte – Balthasar Klossowski de Rola, in arte Balthus (1908-2001), maestro tra i più originali ed enigmatici del Novecento, il cui rapporto con la città eterna fu decisivo per gli indirizzi della sua arte
"La bellezza ha un valore pratico. Troppo spesso si dimentica che la bellezza è una necessità, per l'essere, per lo spirito, umano"
Circa duecento opere, tra quadri, disegni e fotografie, provenienti dai più importanti musei europei ed americani oltre che da prestigiose collezioni private, compongono un avvincente percorso in due segmenti: alle Scuderie del Quirinale una completa retrospettiva organizzata intorno ai capolavori più noti, a Villa Medici un’esposizione che, attraverso le opere realizzate durante il soggiorno romano, mette in luce il metodo e il processo creativo di Balthus: la pratica di lavoro nell’atelier, l’uso dei modelli, le tecniche, il ricorso alla fotografia.
Nato a Parigi da padre polacco, che fu un noto critico d’arte, e madre russa, una pittrice e animatrice di importanti salotti culturali, Balthus trascorre l’infanzia tra Berlino, Berna e Ginevra al seguito degli irrequieti genitori, rientrando in Francia solo nel 1924 imbevuto di cultura mitteleuropea. Folgorato in giovane età dai maestri del Rinascimento toscano e in particolare da Piero della Francesca, scoperti in occasione di un primo viaggio in Italia, nel 1926, Balthus concepisce le sue composizioni attraverso un pensiero figurativo e una chiarezza logica ereditati dalla cultura artistica italiana.
È proprio da questa tradizione – integrata dalla conoscenza dei movimenti italiani del Realismo magico e della Metafisica, oltre che dalla Nuova Oggettività tedesca – che trae origine quell’enigmatica staticità che è caratteristica distintiva della sua produzione pittorica, in particolare quella che risale agli anni Trenta. Dopo la guerra, la pittura di Balthus si fa più densa, mentre le iconografie, più orientate sul nudo, prendono ad oggetto ragazze adolescenti rappresentate in momenti riservati o contemplativi.
Sulla sua originaria devozione verso la cultura italiana si innesta, a partire dal 1961, la cruciale esperienza del soggiorno romano come direttore dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici. Nello svolgimento di questo prestigioso incarico durato 17 anni, Balthus approfondisce la pratica del disegno e della pittura e si misura col progetto magno del restauro dell’edificio e dei giardini storici, che sono accessibili ai visitatori della mostra.
Le Goûter, 1940, Scuderie del Quirinale
Alle Scuderie del Quirinale la mostra presenta circa centocinquanta opere, riunendo capolavori appartenenti a tutte le fasi della carriera di Balthus, in un percorso cronologico che si sviluppa attorno ad alcuni temi centrali: l’eredità rinascimentale, l’infanzia, l’influenza di opere letterarie come Cime tempestose di Emily Brontë e Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll; l’importanza degli scambi con Antonin Artaud, André Derain, Alberto Giacometti o con suo fratello Pierre Klossowski. Saranno esposte opere chiave, come La toilette de Cathy (1933), Le Roi des chats (1935), Les enfants Blanchard (1937), La Patience (1946-48), La Chambre (1952-54), Le Rêve II (1956-57), La Phalène (1959), Les Joueurs de cartes (1968-73), Le Peintre et son modèle (1980-81). Eccezionale il prestito del primo grande capolavoro di Balthus, La Rue (1933) dal MoMA, presentato per la prima volta a fianco alla prima versione del dipinto, realizzata dall’artista nel 1929.
La chambre turque, 1963-1966, Villa Medici
A Villa Medici l’esposizione si focalizza invece sul processo di lavoro dell’artista durante il periodo romano e negli anni successivi. Attraverso più di cinquanta opere tra dipinti, disegni e fotografie, i visitatori hanno l’opportunità di scoprire gli aspetti meno noti dell’universo creativo di Balthus, nella cornice unica di Villa Medici che per sedici anni è stata il suo laboratorio artistico.
La mostra propone diversi capolavori, tra cui La Chambre turque (1963-66), ccezionalmente prestato dal Centre Pompidou ed esposto poco lontano dalla stanza che raffigura, Japonaise à la table rouge (1967-76) e Nu de profil (1973-77). Questi celebri dipinti sono accompagnati da una selezione di schizzi, fotografie e disegni preparatori che permette di ripercorrere le diverse fasi di lavoro.
Il percorso non si limita alle sale d’esposizione ma include alcuni dei luoghi più emblematici di Villa Medici, reinventati da Balthus attraverso un metodo inedito di applicazione del colore. Inoltre la camera turca, raffigurata nell’omonimo quadro, è per la prima volta accessibile al pubblico.
A febbraio 2016 la mostra verrà inaugurata anche a Vienna, mettendo in particolare evidenza i legami tra Balthus e la cultura germanica, rivelando l’influenza decisiva del pensiero mitteleuropeo sul lavoro del pittore.
L’esposizione è accompagnata da un importante catalogo, pubblicato da Electa, che comprende diversi saggi firmati da specialisti internazionali dell’opera di Balthus.
BALTHUS
a cura di Cécile Debray
24 ottobre 2015 - 31 gennaio 2016
Scuderie del Quirinale
La retrospettiva
Biglietti
Intero € 12,00
Ridotto € 9,50
Ridotto 7-18 anni € 6,00
Ingresso gratuito fino ai 6 anni
Accademia di Francia a Roma / Villa Medici
L’atelier
Biglietti
Intero € 12,00
Ridotto € 6,00
Presentando il biglietto della mostra delle Scuderie del Quirinale Balthus "La Retrospettiva", si ha diritto all’ingresso ridotto per Balthus "L’atelier", presso Accademia di Francia a Roma / Villa Medici e viceversa.
Per informazioni sugli orari e i biglietti
www.scuderiequirinale.it
www.villamedici.it
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