Passa ai contenuti principali

Mostre in corso: KOKOCINSKI

KOKOCINSKI. La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown
Roma, fino al 1 novembre 2015. Fondazione Roma Museo – Palazzo Cipolla

«Nell’arena si fronteggiano maestosi il torero che lotta contro l’ombra, e un misterioso illusionista», è la citazione che apre la mostra "Kokocinski. La vita e la maschera: da Pulcinella al Clown" alla Fondazione Roma Museo, a cura della Fondazione Alessandro Kokocinski e Paola Goretti.

La rassegna riflette insieme “la storia di un uomo tormentato, che ha sperimentato su di sé l'esilio, la persecuzione politica e la cattiveria del mondo” e la storia “dell'artista che la trasforma in arte con quadri, sculture e installazioni in cui la maschera, il clown e Pulcinella diventano protagonisti.

Opere che, dice il Presidente della Fondazione Roma Museo, “si propongono come spettacolo della fragilità umana. Figure inquiete e sofferenti ma piene di speranza, sempre in lotta per difendere il vero senso dell'esistenza” "Sono cresciuto alla dura accademia della vita", spiega Kokocinski, ma "vivo un bellissimo destino".

Come ebbe a dire Claudio Strinati nel 2008, l’impatto dell’arte di Kokocinski è effettivamente sconvolgente, e forte è in lui l’argomento del destino che l’autore stesso sente come tragico e felice insieme. Le figure create emergono come apparizioni soprannaturali e che sembrano bruciare di una fiamma interna, angeli e demoni, in una fusione di tormento ed estasi. O come scrisse Carlo Chenis, la sua spiritualità è pulsante nelle tensioni plastiche e nell’impatto poetico, così da generare un’arte che esce dallo scenario dell’istallazione per avvolgere lo sguardo dello spettatore.

La sua pittura, ci avvolge infatti con un realismo visionario e accattivante, essa assomma il mondo fantastico russo, la passione e il realismo sudamericano e il fascino luministico secentesco italiano. Forse proprio da questo caleidoscopio di culture e di vocazioni etico-sentimentali è nata la prospettiva fantastica, insieme allucinata e sapiente, la pittura tutta fuga e tutta compendiata energia che ormai da tempo la critica ammira senza riserve; ma che piace, per la misteriosa tensione che sorprende e coinvolge, anche ai non addetti ai lavori.

Da poco è tornato a lavorare in teatro. Ha ideato e realizzato assieme all’attrice Lina Sastri lo spettacolo “Cuore mio”, dove la sua pittura si è fusa con la drammaticità e la musicalità napoletana.

L’esposizione, articolata in sei sezioni – L’Arena; Pulcinella; Petruska; Sogno; Il Clown; Maschera Interiore –, contempla un corpus di oltre settanta opere polimateriche dalle tecniche fortemente innovative (dipinti, sculture, altorilievi, installazioni, disegni, filmati, versi poetici, libri d’artista) ispirate alla metamorfosi della «maschera».

Annovera inoltre circa 40 opere inedite realizzate dall’artista espressamente per questa circostanza, tra queste, Come lo squarcio di un lampo di luna; Petruska; Poesia; Il cielo respira fra vita e sogno; Volò tra le stelle; Sono solo nel cortile del mio cuore; Abbagliare il mondo. 

Molte sono poi le unità figurative che hanno viaggiato intensamente, negli anni esposte al Silpakorn Arts Centre di Bangkok, all’Art Fair di Shanghai, al MNBA – Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires, al NAMOC di Pechino. L’itinerario è animato anche da due grandi installazioni (Olocausto del Clown tragico; Non l’ho fatto apposta; quest’ultima si avvale della preziosa partecipazione di Lina Sastri, in un video di corredo) che compongono una miscellanea figurativa satura di spunti linguistici, rielaborazioni di opere precedenti assemblate in nuove configurazioni, variazioni tematiche. Ricchissima la grafica e i disegni. 


Fondazione Roma Museo
Palazzo Cipolla, Via del Corso 320
Fino al 1° novembre 
Info tel. 06 69924641
L’ingresso è libero

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...