Passa ai contenuti principali

Città Europea del Vino 2016

Proclamata a Bruxelles la Città Europea del Vino 2016. E’ Conegliano-Valdobbiadene, in provincia di Treviso

Un ricco programma d’attività culturali e gastronomiche animerà per tutto l’anno il territorio dei 15 Comuni: tante piccole Capitali della Cultura Enologica che riaccendono i riflettori sul patrimonio enoturistico italiano. L’Associazione Nazionale: “Un 2016 di forte ripresa”

E’ Conegliano Valdobbiadene la “Capitale della Cultura Enologica Europea 2016”. La nomina è stata annunciata stamattina da Recevin, la Rete comunitaria delle 1.000 Città del Vino, riunitasi per l’occasione nella sede del Parlamento Ue, a Bruxelles. Erano presenti: gli europarlamentari Carlos Zorrinho, portoghese, e l’italiana Isabella De Monte; il presidente delle Città del Vino, Floriano Zambon; il coordinatore delle Città del Vino del Veneto, Benedetto De Pizzol; il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese; il sindaco di Cison Valmarino, Cristina Pin; il sindaco di Follina, Mario Collet; l’assessore di Vittorio Veneto, Giovanni Napol; Tanja Baratti, ricercatrice dell’Università di Padova; Alberto Follador, dirigente della manifestazione Primavera del Prosecco; e Paolo Benvenuti direttore delle Città del Vino italiane. 

Dopo il Portogallo, con Reguengos de Monsaraz Città Europea del Vino 2015, l’ambito titolo torna in Italia. Per tutto l’anno è previsto un ricco programma di appuntamenti, eventi, manifestazioni culturali ed enogastronomiche che animeranno i 15 Comuni del sistema territoriale di Conegliano-Valdobbiadene, l’area in cui si produce il Prosecco Superiore Docg. Il titolo è stato assegnato con la seguente motivazione: il progetto presentato rappresenta al meglio la continuità di una manifestazione che vuole essere al centro dell’attenzione dell’Europa e del mondo nel promuovere la cultura, l’identità, i paesaggi, i territori del vino”.

“Il titolo è una conseguenza del percorso di rete messo in piedi con tutti i sindaci del Conegliano Valdobbiadene Docg, collaborazione secondo noi vincente – ha dichiarato il presidente Floriano Zambon, nonché sindaco di Conegliano -. Lo spirito della rete in un territorio così piccolo, di soli 15 Comuni, caratterizza anche il sistema complessivo delle Città del Vino che nella rete e con la rete può raggiungere obiettivi importanti: sia sul piano normativo che delle buone pratiche. Penso in particolare alla pianificazione urbanistica dei Comuni e alla promozione enoturistica dei territori”.

“Aver ottenuto il riconoscimento di Città del Vino Europea 2016 dà prestigio e risalto a tutti i 15 Comuni dell’area Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco – ha sottolineato il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese -. Il nostro territorio avanzando questa candidatura ha dimostrato di essere compatto e omogeneo pur nelle sue diversità interne”. “E’ solo l’inizio di un percorso che vedrà crescere le Città del Vino italiane e aumenterà le capacità del turismo enogastronomico, un fatto importante dopo anni di recessione”, ha dichiarato Benedetto De Pizzol, coordinatore delle Città del Vino del Veneto. Questi i 15 Comuni Città Europea del Vino 2016: Conegliano, Susegana, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, Follina, Miane, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Vidor e Valdobbiadene

Il concorso al quale partecipano tutte le Città del Vino Europee della rete Recevin è unico nel suo genere e si pone l'obiettivo di mettere in risalto l'influenza della cultura enologica ed enoturistica nella società, nel paesaggio, nell'economia, nella gastronomia e nel patrimonio e il suo valore per l'Unione Europea.

La Città Europea del Vino predisporre un programma d’attività culturali, formative e di sensibilizzazione sul vino. In particolare promuove iniziative tese a rafforzare la sensibilizzazione verso la cultura e la tradizione vitivinicola coinvolgendo le comunità locali e impegnandosi a sviluppare eventi innovativi e relazioni con altre Città Europee del Vino. Non sono previsti contributi, pertanto le risorse necessarie per le attività programmate dalla città candidata sono a carico delle amministrazioni.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte". "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta la Vergine incinta, in piedi al centro di una preziosa tenda ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

È del poeta il fin la meraviglia, Gianbattista Marino: l'Adone manifesto poetico del barocco italiano

Gianbattista Marino è una delle figure più emblematiche della letteratura barocca italiana, e il suo poema L'Adone è considerato un vero e proprio "manifesto poetico del Barocco", non solo in Italia ma in tutta Europa. Ecco un'analisi del suo ruolo e delle caratteristiche che lo rendono un'opera fondamentale per il periodo. Marino fu un poeta innovativo, tra i massimi esponenti della poesia barocca, noto per il suo stile elaborato, ricco di metafore, giochi di parole e virtuosismi linguistici. La sua poetica si distacca dalla tradizione classica e rinascimentale, abbracciando invece i principi del Barocco: l'arte come meraviglia, l'ostentazione della tecnica e la ricerca del sorprendente. Marino visse in un'epoca di grandi cambiamenti culturali e sociali, e la sua opera riflette questa complessità. L'Adone è un poema epico-mitologico in 20 canti, composto da oltre 40.000 versi. Narra la storia d'amore tra Venere e Adone, tratta dalla mitologia ...