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For.Agri. Le conclusioni dell'incontro

For.Agri. Concluso il summit sulle politiche di investimento alla luce dei finanziamenti dell’OCM Vino provenienti dall’Unione Europea
Nuovi investimenti per nuovi successi del comparto vitivinicolo italiano. Ecco le conclusioni
I protagonisti delle eccellenze del vino italiano si sono incontrati il 6 novembre a Relais & Chateaux L’Albereta- Erbusco in Franciacorta per confrontarsi sulle strategie da adottare per il futuro del settore. In particolare il dibattito si è concentrato sull’impiego dei finanziamenti dell’Unione europea, sui vini e sui mercati da conquistare per assicurare un futuro solido al settore


Riccardo Ricci Curbastro, Presidente FederDoc, ha focalizzato l’attenzione sul concetto di Denominazione come patrimonio collettivo. “La protezione della denominazione è un sistema riconosciuto dalla cultura Europea, perché è un sistema latino, antitetico rispetto al Trade mark anglosassone. Per il Presidente di FederDoc, “ l’altra grande preoccupazione della denominazione è legata a internet dove dobbiamo ricercare meccanismi di protezione. C’è il problema contraffazione, che è facilmente espandibile a livello mondiale con le vendite online. Il Ministro Martina è stato molto bravo, a firmare due accordi, prima con Ebay poi con Alibaba per segnalare prodotti contraffatti con l’immediato ritiro della merce. Meccanismo di autotutela sia della rete, che dei produttori e dei consumatori.

“Le misure di investimento finanziate da parte dell’Unione Europea – dichiara Davide Gaeta, docente di Agribusiness alla Facoltà di Economia dell’Università di Verona e titolare dell’Azienda Eleva nella Valpolicella Classica – non sono solo uno strumento finanziario, se pur, almeno idealmente, molto utile; rappresentano anche e soprattutto un riferimento strategico di politica economica per il futuro del settore; per questa ragione il dibattito che ci attende tra attori ed operatori del sistema dovrà vertere su quale direzione il futuro del vino italiano dovrà percorrere efficacemente.”

Marco Simonit, famoso potatore e preparatore d’uva. sottolinea la necessità di “ dare identità a quello che fai, in questo caso al saper fare qualcosa in vigna, per valorizzare attraverso gentepreparata, il tuo patrimonio, le tue uve e indirettamente il tuo vino che così assume riconoscibilità nel tempo. Questo è possibile solo investendo sulla formazione continua e sulla condivisione del sapere, lungo una direzione condivisa senza cambiare in funzione delle tendenze.

Arturo Ziliani enologo, amministratore delegato della Berlucchi: “ Il gioco di squadra è l’aspetto fondamentale per lo sviluppo di un marchio collettivo come, in questo caso, il Franciacorta. Tutti insieme diffondiamo lo stesso messaggio. Poi dobbiamo essere in grado di comunicarlo all’americano, al giapponese e all’inglese. Frequentemente le aziende si lasciano abbagliare dalla facilità di prendere contributi o perché non hanno progetti precisi o perché i tempi burocratici sono talmente stringati che ci si inventa cose inutili per cui metà delle spese rappresentano soldi buttati via.

“Il futuro del settore - dichiara Mattia Vezzola, Enologo e titolare dell’Azienda Costaripa, Moniga del Garda - sarà a mio avviso diviso in tre tipologia di strategie aziendali: quelle a "carattere internazionale" che si affidano al gusto del consumatore e che lo seguono sulla base delle sue mutevoli esigenze e preferenze; le aziende più tipicamente a modello europeo, che si affidano alla propria storia e tradizione, caratterizzate da vino con una propria identità; quelle che copieranno ora un modello ora l'altro.”

Nel suo intervento alla tavola rotonda organizzata dalla For.Agri Silvana Ballotta Ceo di Business Strategies si è soffermata sull’importanza della consulenza per i piani Ocm vino per poter accedere ai finanziamenti. In sintesi ” occorre coerenza del progetto elaborato con il bando della Ue sia nella proposta tecnica sia nel piano economico finanziario. La Ballotta ha sottolineato anche l’importanza di fare squadra in questo piano di investimento internazionale di lungo periodo. Infatti promuovere il vino in quelle aree geografiche significa spesso una completa alfabetizzazione in materia del consumatore. Quindi è importante creare sinergie stabili e qualificate tra i vari soggetti come, per esempio, importatori enologi, giornalisti per valorizzare compiutamente il prodotto e il territorio in cui nasce”.

“Le misure sugli investimenti per il settore vitivinicolo – dichiara Roberto Bianchi, Direttore di For.Agri - possono essere un fattore importante per migliorare ancora

le già ottime performance del vino italiano. Ma bisogna saper fare sistema e sviluppare le adeguate professionalità all’interno delle imprese per supportare il nuovo che comunque arriverà. In questo For.Agri ambisce ad essere il partner della migliore imprenditoria italiana.”

Ottavio Cagiano , Direttore FederVini ha sottolineato la necessità di una particolare attenzione al futuro affermando che essa è “ l’unico strumento con il quale le aziende possono organizzarsi meglio e sviluppare la propria competitività internazionale. La misura degli investimenti delle ristrutturazioni devono trovare una gestione coordinata, intelligente, importante ma soprattutto seguita sull’intero territorio nazionale.

Tutti gli intervenuti al convegno hanno concordato sulla fondamentale importanza offerta dall'organizzazione comune di mercato sul vino finanziata dall'Unione Europea per lo sviluppo del settore vinicolo e la conquista di nuovi mercati. A supporto di quanto concordato, c'è stata anche la testimonianza di Sandro Boscaini, Presidente di Federvini e titolare dell'Azienda Masi neo quotata in Borsa. Ora è compito di tutti gli attori del comparto vinicolo organizzarsi nel migliore dei modi per sfruttare al meglio questa opportunità e far conoscere i nostri vini di qualità nel mondo.

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