Uno studio dell'INRA Bordeaux ha messo in luce per la prima volta, che la genetica del portinnesto influenza l'assimilazione e la concentrazione dei nutrienti in vitis vinifera, in particolare di fosforo.
L'influenza del portainnesto sul vigore delle varietà di vitis vinifera innestata è nota già da tempo, ma i meccanismi di questo processo sono ancora poco conosciuti. Il fine primo dell’utilizzo del portinnesto, come noto, è quello di limitare i danni causati dalla fillossera all’apparato radicale delle varietà di Vitis vinifera. Innestando la vite europea sui portinnesti, tuttavia, intervengono notevoli modificazioni nella fisiologia delle piante con conseguenti riflessi sul vigore vegetativo, la produttività ed i processi di maturazione dell’uva.
Quello appena dimostrato dai ricercatori dell'INRA, è di fondamentale importanza in quanto se in un portainnesto nella cui genetica è presente Vitis riparia, questo porta un più basso contenuto di nutrienti alla pianta ed in particolare di fosforo. Un portinnesto nella cui genetica è invece presente Vitis rupestris o Vitis berlandieri, è in grado di conferire un maggior apporto di questo nutriente che è uno degli elementi principali nella pianta di vite, insieme ad azoto e potassio.
L'importanza del fosforo è evidente, in quanto è parte di numerosi composti organici che sono responsabili della sintesi delle proteine. Questa sostanza favorisce la fioritura, l’allegagione e la lignificazione. La sua particolarità inoltre è che anche se si presenta naturalmente nel terreno, non è sempre disponibile in quanto può essere in forma insolubile e quindi non assimilabile dalle radici della pianta.
Entrando nello specifico della ricerca, i test sono stati effettuati su viti della varietà Cabernet-Sauvignon, innestate su portinnesti di 13 diversi genotipi e successivamente piantate in un vigneto sperimentale. Sono state determinate le concentrazioni di 13 elementi minerali a livello dei seni peziolari nel periodo di invaiatura, dove la presenza di fosforo si rinviene più facilmente.
I risultati delle analisi hanno confermato che la genetica del portinnesto ha effetti significativi sulla composizione minerale dei piccioli. L'uso di portinnesti con un background genetico comprendente almeno un genitore di Vitis riparia ha ridotto la concentrazione di fosforo e magnesio e ha aumentato la concentrazione di zolfo nei piccioli di Cabernet-Sauvignon.
Anche se sino ad oggi le ricerche riguardanti la fisiologia della vite, il funzionamento dell’apparato radicale, il ruolo e l’assorbimento degli elementi nutritivi, hanno consentito di mettere a disposizione del viticoltore una serie di conoscenze scientifiche molto utili a raggiungere uno stato nutrizionale ideale, i risultati del presente studio aprono la strada verso una più approfondita conoscenza dell’influenza esercitata dalle diverse combinazioni di innesto, contribuendo così ad indirizzare ancora più correttamente la vita produttiva di un vigneto.
L'influenza del portainnesto sul vigore delle varietà di vitis vinifera innestata è nota già da tempo, ma i meccanismi di questo processo sono ancora poco conosciuti. Il fine primo dell’utilizzo del portinnesto, come noto, è quello di limitare i danni causati dalla fillossera all’apparato radicale delle varietà di Vitis vinifera. Innestando la vite europea sui portinnesti, tuttavia, intervengono notevoli modificazioni nella fisiologia delle piante con conseguenti riflessi sul vigore vegetativo, la produttività ed i processi di maturazione dell’uva.
Quello appena dimostrato dai ricercatori dell'INRA, è di fondamentale importanza in quanto se in un portainnesto nella cui genetica è presente Vitis riparia, questo porta un più basso contenuto di nutrienti alla pianta ed in particolare di fosforo. Un portinnesto nella cui genetica è invece presente Vitis rupestris o Vitis berlandieri, è in grado di conferire un maggior apporto di questo nutriente che è uno degli elementi principali nella pianta di vite, insieme ad azoto e potassio.
L'importanza del fosforo è evidente, in quanto è parte di numerosi composti organici che sono responsabili della sintesi delle proteine. Questa sostanza favorisce la fioritura, l’allegagione e la lignificazione. La sua particolarità inoltre è che anche se si presenta naturalmente nel terreno, non è sempre disponibile in quanto può essere in forma insolubile e quindi non assimilabile dalle radici della pianta.
Entrando nello specifico della ricerca, i test sono stati effettuati su viti della varietà Cabernet-Sauvignon, innestate su portinnesti di 13 diversi genotipi e successivamente piantate in un vigneto sperimentale. Sono state determinate le concentrazioni di 13 elementi minerali a livello dei seni peziolari nel periodo di invaiatura, dove la presenza di fosforo si rinviene più facilmente.
I risultati delle analisi hanno confermato che la genetica del portinnesto ha effetti significativi sulla composizione minerale dei piccioli. L'uso di portinnesti con un background genetico comprendente almeno un genitore di Vitis riparia ha ridotto la concentrazione di fosforo e magnesio e ha aumentato la concentrazione di zolfo nei piccioli di Cabernet-Sauvignon.
Anche se sino ad oggi le ricerche riguardanti la fisiologia della vite, il funzionamento dell’apparato radicale, il ruolo e l’assorbimento degli elementi nutritivi, hanno consentito di mettere a disposizione del viticoltore una serie di conoscenze scientifiche molto utili a raggiungere uno stato nutrizionale ideale, i risultati del presente studio aprono la strada verso una più approfondita conoscenza dell’influenza esercitata dalle diverse combinazioni di innesto, contribuendo così ad indirizzare ancora più correttamente la vita produttiva di un vigneto.
Non bisogna sottovalutare infatti che il portinnesto è un fattore immodificabile una volta piantato il vigneto e pertanto eventuali scelte errate in questa fase non saranno più rimediabili in seguito. Risulta così evidente l’importanza, grazie alla ricerca, di poter disporre di criteri quanto più oggettivi possibile per indirizzare la scelta del portinnesto più idoneo al momento della messa a dimora di un nuovo vigneto.
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