Occasione eccezionale per ammirare alcuni grandi capolavori di Giuseppe Arcimboldi, (Milano, 1526 – 1593), meglio noto come Arcimboldo. Dal 20 ottobre all'11 febbraio 2018 a Palazzo Barberini.
Dalle Stagioni agli Elementi, dal Bibliotecario al Giurista, da Priapo (Ortolano) al Cuoco, i ritratti, i suoi preziosissimi disegni acquerellati di giostre e fontane, in dialogo con dipinti e le copie arcimboldesche, oltre a una serie di oggetti delle famosissime wunderkammer imperiali, delle botteghe numismatiche e di arti applicate milanesi e non solo, fino a disegni di erbari, frutta, animali, di cui all’epoca si faceva gran studio al fine di incrementare serre, serragli e giardini ma anche e soprattutto la conoscenza scientifica: per la prima volta a Roma in mostra alcuni dei più noti capolavori autografi dell'artista rinascimentale milanese.
Da sempre, il cibo ha ricoperto un ruolo speciale speciale nelle opere d’arte di tutte le epoche. Dalle scene di caccia dei graffiti preistorici ed i mosaici pompeiani e bizantini, alle opere più famose del Rinascimento, fino alle avanguadie del XX° secolo e a quelle più moderne della pop e della eat art, ciò che mangiamo ha sempre occupato un posto di rilievo, destinato a comunicare, a chi osserva, la natura simbolica del dipinto. Particolarmente interessanti sono le opere di Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldi, uno dei pittori cinquecenteschi più noti e particolari della storia dell’arte. Esponente del Manierismo, si dedicò con bizzaria e creatività all’elaborazione di ritratti e busti – le cosiddette “Teste composte” – realizzati combinando tra loro vegetali e animali, elementi che riteneva di volta in volta metaforicamente collegati al soggetto rappresentato. Artista del mistero, lasciava intendere una verità ma ne suggeriva un’altra possibile. Con frutta e verdura, pesci e uccelli nelle sue opere, attraverso ciò che era perfettamente naturale, sembra intendesse sbeffeggiare e fare ironia su ciò che secondo lui era meno naturale al mondo: il comportamento umano.
Arcimboldo si formò alla bottega del padre, nell’ambito dei seguaci di Leonardo. Esoterico e alchemico, si considerava poeta e filosofo, ingegnere e inventore. Si può dire sia stato l’artista che ha inventato le “bizzarrie” e le “pitture ridicole”, diventando uno dei pittori più significativi della cultura manierista internazionale. Riscoperto negli anni Trenta del Novecento, nel contesto dei movimenti del Dadaismo e Surrealismo, Arcimboldo è diventato il più importante precursore dei movimenti artistici contemporanei. È stato un genio del Rinascimento. Di quello del Nord Europa e milanese, non certo di quello classicheggiante e rinascimentale della Roma dell’epoca.
Notizie utili - "Arcimboldo". Dal 20 ottobre all'11 febbraio 2018. Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 13. Orari: da martedì a domenica dalle 08:30 alle 19:00. Lunedì: chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Biglietti: intero € 15,00, ridotto € 13,00. La mostra è organizzata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e da Mondo Mostre Skira, a cura di Sylvia Ferino Pagden, una delle maggiori studiose di Arcimboldo e già Direttore della Pittura al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Quattro Stagioni – Autunno, Giuseppe Arcimboldo, 1573 |
Da sempre, il cibo ha ricoperto un ruolo speciale speciale nelle opere d’arte di tutte le epoche. Dalle scene di caccia dei graffiti preistorici ed i mosaici pompeiani e bizantini, alle opere più famose del Rinascimento, fino alle avanguadie del XX° secolo e a quelle più moderne della pop e della eat art, ciò che mangiamo ha sempre occupato un posto di rilievo, destinato a comunicare, a chi osserva, la natura simbolica del dipinto. Particolarmente interessanti sono le opere di Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldi, uno dei pittori cinquecenteschi più noti e particolari della storia dell’arte. Esponente del Manierismo, si dedicò con bizzaria e creatività all’elaborazione di ritratti e busti – le cosiddette “Teste composte” – realizzati combinando tra loro vegetali e animali, elementi che riteneva di volta in volta metaforicamente collegati al soggetto rappresentato. Artista del mistero, lasciava intendere una verità ma ne suggeriva un’altra possibile. Con frutta e verdura, pesci e uccelli nelle sue opere, attraverso ciò che era perfettamente naturale, sembra intendesse sbeffeggiare e fare ironia su ciò che secondo lui era meno naturale al mondo: il comportamento umano.
Arcimboldo si formò alla bottega del padre, nell’ambito dei seguaci di Leonardo. Esoterico e alchemico, si considerava poeta e filosofo, ingegnere e inventore. Si può dire sia stato l’artista che ha inventato le “bizzarrie” e le “pitture ridicole”, diventando uno dei pittori più significativi della cultura manierista internazionale. Riscoperto negli anni Trenta del Novecento, nel contesto dei movimenti del Dadaismo e Surrealismo, Arcimboldo è diventato il più importante precursore dei movimenti artistici contemporanei. È stato un genio del Rinascimento. Di quello del Nord Europa e milanese, non certo di quello classicheggiante e rinascimentale della Roma dell’epoca.
Notizie utili - "Arcimboldo". Dal 20 ottobre all'11 febbraio 2018. Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 13. Orari: da martedì a domenica dalle 08:30 alle 19:00. Lunedì: chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Biglietti: intero € 15,00, ridotto € 13,00. La mostra è organizzata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e da Mondo Mostre Skira, a cura di Sylvia Ferino Pagden, una delle maggiori studiose di Arcimboldo e già Direttore della Pittura al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
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