Passa ai contenuti principali

Vino&Scienza. Asolo Prosecco, ritrovato un antico vigneto di città. Al via il progetto di recupero

Il progetto di recupero e valorizzazione paesaggistica “Nel cuore di Asolo, un vigneto ritrovato” è stato presentato ufficialmente sabato 7 ottobre alla presenza del Sindaco Mauro Migliorini. In dettaglio gli step dei lavori che partiranno questo mese fino ad arrivare alla prima produzione  di un Cru nel 2023.


Un progetto ambizioso che, grazie all'aiuto della scienza, farà rinascere un piccolo appezzamento vitato posizionato nel centro storico della città, proprio per andare ancor più a fondo, alle radici della storia e del cuore del Prosecco Superiore e dell’Asolo Docg, un territorio rappresentato da quella che il poeta Giosue Carducci definì la “Città dei cento orizzonti”, simbolo di cultura, storia e bellezza e dove l’uva è parte integrante del paesaggio da oltre due secoli, da quando la nobile famiglia Contarini, alla fine del 1600, possedeva questi terreni e fece edificare quella che oggi è conosciuta come “Villa degli Armeni”. 

È infatti su Villa Contarini, sul celebre giardino all’italiana di Villa De Mattia, che si affaccia il “Vigneto ritrovato”, sorta di Cru di mezzo ettaro in cui, grazie all’impegno di Montelvini, storica azienda di Asolo, si lavorerà al recupero del genoma della pianta originale, per andare ancor più a fondo, alle radici della storia e del cuore  del Prosecco Superiore e dell’Asolo Docg.

Una denominazione di cui l'azienda della famiglia Serena si fa portavoce del mondo, poiché è in queste terre che, da oltre 135 anni, è impegnata nella produzione di vini con l’obiettivo di promuovere la qualità di un territorio unico nel panorama enologico italiano. L’Asolo Docg è infatti l’unica denominazione del Prosecco che può vantare nel disciplinare la versione Extra Brut, poiché solo qui il terreno e il microclima regalano al vino struttura e salinità uniche. Una tipologia nella quale Montelvini crede da sempre e che oggi interpreta il più alto concetto di qualità della cantina.

Lo spirito del progetto di recupero firmato dalla cantina di Venegazzù appare chiaro fin dal titolo “Nel cuore di Asolo, un vigneto ritrovato”, che vuole esprimere anzitutto il senso di appartenenza al territorio e lo stretto legame con Asolo. L’impegno di Montelvini si fonde, dunque, con la consapevolezza che questo spazio urbano verde, incastonato tra natura e città, appartiene prima di tutto alla storia di Asolo. In questo senso, il vigneto a pochi passi dalle antiche mura cittadine è un giardino dal valore inestimabile, che sarà “ritrovato” per divenire patrimonio di tutti.

La rivalorizzazione coinvolgerà infatti uno spazio strettamente connesso con la vita delle persone, la storia della città, il paesaggio. Da qui l’esigenza di creare un gruppo di lavoro multidisciplinare, capace di realizzare un progetto così ambizioso. Alla presentazione hanno infatti preso la parola: arch. Adriano Marangon di MADE associati, studio di architettura e paesaggio; dott.ssa Elisa Angelini del CREA – VIT Centro di ricerca per la viticoltura di Conegliano; il prof. Manlio Brusatin, architetto, docente universitario e storico del territorio; Davide Genovese dello studio associato Progetto Natura; Marco Pavan, documentarista. Un pool di professionisti che, ognuno con la propria competenza, ha spiegato ai presenti come avverrà il recupero di questo lembo di Asolo, un angolo in cui storia, cultura enologica, architettura e paesaggio si incrociano da secoli.

Il recupero in dettaglio

L’iniziativa “Vigneto ritrovato” è partita dalla precisa volontà della famiglia Serena di effettuare un recupero che mettesse in evidenza la “natura storico-urbana” di questo terreno, incastonato in uno dei luoghi più belli di Asolo. Il progetto ha perciò dovuto necessariamente ampliare il proprio raggio d’azione, considerando questo terreno non solamente dal punto di vista della produzione enologica ma interpretandolo come spazio “culturale”, in continuo dialogo con la storia e il paesaggio circostanti.

Il “Vigneto ritrovato” si trova infatti in stretto rapporto con la scenografica architettura del “Fresco” di Villa Contarini, meglio conosciuta come “Villa degli Armeni”, ed il monumentale giardino all’italiana di Villa De Mattia, che sul vigneto si affaccia.

Il vigneto oggi

·        Estensione: circa 3000 mq (0.3 ettari)
·        Vitigni presenti attualmente: prevalentemente Glera
·        Anno di impianto: 1960
·        Piante presenti: circa 70-80
·        Esposizione: Sud
·        Tipo di terreno : medio impasto con buona presenza di argilla. Presenta alcune zone di argilla dal colore rossastro, dato dall'accumulo di ossidi di ferro.
·        Tipo di impianto che verrà realizzato: la scelta sarà in base ai risultati ottenuti dalla ricerca del Crea. La forma di allevamento prevista è quella a Sylvoz, tipica della zona. Vista la posizione del vigneto è previsto il completo inerbimento, per evitare fenomeni erosivi.

I prossimi passi

Ottobre-Novembre 2017:

·        Mappatura 2D e marcatura in campo, ceppo per ceppo, del “vigneto ritrovato”
·        Raccolta dei campioni (tralci) per le analisi sanitarie e genetiche
·        Analisi fitosanitarie per l’esame delle malattie virali sulle viti vive mediante test sierologico ELISA, per la diagnosi del complesso della degenerazione infettiva (grapevinefanleaf virus, GFLV; arabismosaic virus, ArMV), complesso dell’accartocciamento fogliare (grapevineleafrollassociated virus 1,2,3, GLRaV-1,2,3); virus e virosi associate al legno riccio (GVA)
·        Valutazione dello stato sanitario complessivo e del rischio sanitario; scelta dei biotipi idonei su cui proseguire gli accertamenti
·        Identificazione varietale dei biotipi selezionati tramite analisi molecolari del DNA con marcatori microsatelliti (SSR, Simple SequenceRepeats) adottati su scala internazionale, e successivo confronto con database nazionali ed internazionali

Dicembre 2017:

·        Pulizia completa del vigneto con rimozione delle eventuali piante malate
·        Potatura delle piante sane con lo scopo di produrre legno utile per la moltiplicazione

Aprile-Ottobre 2018:

·        Sviluppo vegetativo delle piante selezionate
·        Interventi agronomici di mantenimento della fase vegetativa

Novembre-Dicembre 2018:

·        Prelievo delle gemme dal legno delle piante prescelte e mantenimento in frigorifero in vivo

Marzo 2019:

·        Innesto delle gemme su portainnesto e messa in camere di forzatura del materiale innestato

Maggio 2019:

·        Posa in pieno campo del materiale ottenuto per il consolidamento dell’innesto e formazione delle radici

Novembre 2019:

·        Prelievo delle barbatelle dal pieno campo e preparazione delle barbatelle per l’impianto
·        Mantenimento in frigorifero

Marzo 2020:

·        Messa a dimora delle barbatelle nel “Vigneto ritrovato”

Settembre 2021:

·        Maturazione dei primi grappoli

Settembre 2022:

·        Prima produzione effettiva

Anno 2023:

·        Arrivo sul mercato delle prime bottiglie del “Cru vigneto ritrovato”

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Caravaggio a Roma: storia di una rivoluzione. Su Rai 5 un viaggio nel genio del pittore che cambiò l’arte

La Galleria Borghese celebra Michelangelo Merisi da Caravaggio con un documentario che ripercorre gli anni cruciali della sua rivoluzione artistica nella Roma di fine Cinquecento. Caravaggio a Roma: storia di una rivoluzione, diretto da Luca Criscenti e prodotto in collaborazione con Rai Cultura, andrà in onda mercoledì 26 marzo in prima serata su Rai 5, all’interno del programma ArtNight. Il documentario prende le mosse da un momento iconico: il debutto pubblico del ciclo delle Storie di San Matteo nella Cappella Contarelli di San Luigi dei Francesi, nel luglio del 1600. Queste tele, commissionate dal cardinale Matthieu Cointerel, segnarono l’esordio pubblico di Caravaggio e una svolta senza precedenti nella pittura europea.  Attraverso un racconto avvincente, il filmato esplora gli anni romani dell’artista, dal suo arrivo nel 1595 fino al trionfo nelle chiese simbolo della città: San Luigi dei Francesi, Santa Maria del Popolo e Sant’Agostino.   Il viaggio artistico si s...

Felix Culpa: dalle sublimi lacrime di Palestrina alle stelle di Ešenvalds, un dialogo celeste. Il Coro Musicanova in un viaggio sonoro tra le ombre della Passione e l’aurora della Resurrezione

In occasione delle celebrazioni pasquali, il coro polifonico Musicanova presenterà “Felix Culpa - Le Sette Parole di Cristo sulla Croce”, un concerto-meditazione in programma domenica 13 aprile alle ore 20 presso la Parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret a Roma (zona Fonte Meravigliosa), con ingresso gratuito. L’evento, organizzato in collaborazione con Monsignor Antonio Grappone, unirà riflessioni teologiche e un repertorio che spazia dal Rinascimento alla contemporaneità, legando le ultime parole di Gesù in croce a brani emblematici della storia sacra. Felix Culpa si struttura come un itinerario meditativo attraverso un percorso storico-musicale che si svilupperà a partire dalla lettura e dal commento delle frasi che Gesù pronunciò sulla Croce poco prima di spirare: ognuna di esse sarà collegata a un brano che il coro, diretto dal Maestro Fabrizio Barchi, eseguirà poco dopo. La serata vedrà anche la partecipazione di Monsignor Antonio Grappone che, attraverso le sue riflessioni,...