Nella provincia di Ascoli Piceno a Spinetoli, come avamposto di confine del territorio marchigiano, riscopriamo la storica Azienda Vinicola dei Conti Saladini Pilastri
"Un viaggio nelle Marche, non frettoloso, porta a vedere meraviglie in questa terra unica", un luogo "dove scoprire l'infinito" |
Riassumere in poche righe una regione come le Marche è sempre difficile, questo luogo di confine si apre in contrapposizione ad un succedersi continuo di meraviglie storico paesaggistiche che ne fanno l’Italia in una regione.
Arrivare in questi luoghi è sempre una nuova scoperta, terra di confine, che ci svela intatte le antiche tradizioni tramandate e gelosamente custodite, lungo il corso della sua storia millenaria, il patrimonio artistico testimonianza di una più profonda cultura, si intesse in perfetta armonia con un mondo contadino fatto di saperi e sapori, sublimati in eccellenze enogastronomiche che sempre più si affermano sui mercati italiani ed internazionali.
Il grande merito di queste continue conferme va a tutte quelle piccole e grandi aziende che si sono sapute rinnovare nel tempo senza mai distogliere lo sguardo dalla tradizione, espressione di quella identità interpretativa, che è fattore chiave e marchio distintivo di ogni singolo produttore.
In questa occasione faremo conoscenza di una storica azienda nella provincia di Ascoli Piceno e precisamente a Spinetoli, un delizioso borgo medievale le cui origini risalgono al V sec. d. C. e il cui nome deriva da un colle chiamato "Spineola" perché ricco di rose-spine.
L'antico castello che caratterizza questo paese sembra risalire al tredicesimo secolo e si affaccia sulla vallata del fiume Tronto, dominando da una delle tante alture che caratterizzano il paesaggio.
Tra una di queste morbide colline che degradano lentamente verso il mare, spicca Villa Saladini Pilastri, impreziosita da una uno splendido casale quattrocentesco e circondata da una tenuta di oltre 320 ettari.
L'eccezionale influsso climatico del mare, che dista solo 8 chilometri, è componente fondamentale di queste terre generose che, grazie alla naturale configurazione geologica, offrono da sempre un'importante produzione agricola di ulivi e viti.
La storia dei Conti Saladini Pilastri risale all'inizio dell'anno 1000: una nobile famiglia ascolana che vanta una passato ricco e affascinante, i cui illustri antenati sono condottieri e beati.
L'azienda agricola nasce circa 3 secoli fa: il terreno ha sempre prodotto vino che inizialmente era ceduto dai mezzadri ai Conti perché lo invecchiassero nelle loro botti di rovere.
Dagli anni settanta furono impiantati i nuovi vigneti specializzati e l'attuale cantina fu costruita accanto alla vecchia in modo da accentrare tutta la produzione.
I recenti investimenti in attrezzature, nuove barrique e i tonneaux da cinque quintali per la lavorazione e l'invecchiamento dei più importanti vini rossi, e nell'aggiornamento dei macchinari per i lavori in vigna con una selezione severissima delle uve, conferiscono un'ulteriore elemento di distinzione.
La nota interessante che ne caratterizza la produzione è quella di essere stata tra le prime aziende in Italia a sposare la viticoltura biologica, l’azienda Saladini Pilastri sin dal 1994 si fregia della certificazione biologica, intrapresa come stile di vita, filosofia aziendale attenta alla salute dell’uomo e del territorio, alla sostenibilità ecologica, alla salvaguardia della biodiversità.
Tra i prodotti degustati, impeccabilmente eseguiti dall'Enologo Pasquale Gabrielli, volevo segnalare il Falerio che è un vino fortemente rappresentativo del Piceno, sia perché rimanda alla storia di questa zona, sia per il suo ruolo di primo piano svolto nell’ambito del patrimonio enologico marchigiano. Il nome di questo bianco risale addirittura all’epoca romana e si ispira all’antico centro Falerio Picenus che corrisponde oggi all’area del comune di Falerone.
Prodotto da un'antica combinazione di vitigni, con Trebbiano, Passerina, Pecorino e Chardonnay, nasce il Saladini Pilastri Falerio D.O.C. 2012. Nel bicchiere si evidenzia con un caratteristico color paglierino, al naso si fa notare con un delicato bouquet da cui emergono fresche note di mela verde, fiori ed erbe, frutto dell'ottima esposizione dei vigneti. Sentori che ritrovo al palato insieme ad una discreta tessitura minerale fornita dal terreno calcareo, il tutto unito ad una buona acidità, ci regala un vino elegante e di buon corpo. Da servire a 10°C. Si abbina fedelmente alle tradizionali olive verdi ascolane, ma benissimo anche con piatti di pesce delicati e carni bianche.
Da un attenta selezione di uve dei vigneti più vecchi di Montepulciano (70%) e Sangiovese (30%), nasce e si evidenzia per la sua maggiore struttura il Rosso Piceno Superiore Vigna Monteprandone 2010. Nel bicchiere si presenta con un concentratissimo color rubino dai riflessi violacei. Molto ampio lo spettro odoroso, dal ribes nero al tabacco, dalla ciliegia sotto spirito al cacao, dalla cannella all’eucalipto, imponente per struttura e calore, in grande equilibrio tra acidità e trama tannica. Il finale è lungo, persistente e di grande piacevolezza. Invecchia per 18 mesi in barriques. Temperatura di servizio 18-20°C. Su Cosciotto di Agnello al Ginepro.
Da segnalare che, oltre al vino, l’azienda produce anche un apprezzato olio, provengono infatti dal patrimonio olivicolo dell'Azienda circa 4000 piantoni, le cultivar tipiche del territorio piceno che compongono l'olio extravergine Saladini Pilastri. La raccolta tempestiva, la rapidità nella frangitura, unite alla vocazione del territorio, conferiscono all'olio un gusto equilibrato, nel complesso armonico: di colore verde, ricco in polifenoli, basso di acidità, dal leggero fruttato erbaceo, con sentore di mandorla verde e carciofo, misuratamente amaro e piccante. É indicato per condire un filetto di manzo alla griglia, ottimo sugli arrosti e carni rosse, sulle zuppe di legumi, sulla bruschetta, un giro d'olio esalta il sapore di verdure cotte e crude.
Info: www.saladinipilastri.it/
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