Secondo un recente studio, le viti che rimangono sane nonostante l’elevata pressione delle GTD, termine scientifico che raggruppa le malattie del legno della vite, sia dovuto a ad una particolare struttura del microbiota sviluppato nella pianta.
Le malattie del legno della vite, conosciute in ambito scientifico con l’acronimo GTD, sono malattie fungine causate da patogeni molto diversi tra loro in grado di minacciare la sopravvivenza e la redditività dei vigneti di tutto il mondo. I funghi che le causano entrano tipicamente nel sistema della vite attraverso le ferite della potatura e, una volta insediatisi, sviluppano un cancro marcescente che si espande gradualmente, dissolvendo la parte legnosa della pianta dall'interno fino ad ucciderla. In passato la cura era affidata ai pesticidi chimici ma il progressivo divieto ed il loro ritiro dal mercato ha aumentato l’interesse da parte della ricerca per lo sviluppo di agenti di biocontrollo. Tra questi la caratterizzazione del microbioma della vite, compreso il microbioma della parte aerea (fiori, acini e foglie), il microbioma del legno, l’ambiente radicale e il microbioma del suolo del vigneto.
L'indagine, condotta in Nuova Zelanda da un team di ricercatori, ha esplorato il microbioma della vite attraverso la caratterizzazione fenotipica delle viti. Il microbioma è un componente chiave in tutti gli aspetti della fisiologia vegetale, compresa la crescita, l’acquisizione dei nutrienti e la salute. Lo studio ha mirato a identificare i membri microbici del microbioma della vite associati al “fenotipo di fuga dalla malattia”.
I dati sulla comunità microbica delle piante identificate sono stati confrontati con quelli delle piante vicine malate. Dalle piante campione sono state raccolte colture per identificare i microrganismi inibitori della malattia. Il microbioma delle giovani piante è stato arricchito con comunità microbiche chiave nel tentativo di dimostrare il trasferimento di un fenotipo resistente alle malattie.
I risultati hanno mostrato che le viti protette ospitavano un elevato numero dei taxa batterici Pseudomonas e Hymenobacter che andavano a costituire un microbioma significativamente diverso rispetto a quelle malate. Lo studio ha fornito di fatto le prove che collegano il microbioma della vite all’espressione del fenotipo di fuga dalle GTD nei vigneti, fornendo un’importante piattaforma per la ricerca futura nell'identificare le comunità microbiche che forniscono protezione/soppressione delle malattie per un controllo sostenibile delle malattie.
Lo studio è interessante in quanto si fonda sul concetto di comunicazione e interazione delle piante con l'ambiente che le circonda che è fondamentale del discorso fitopatologico. La conoscenza delle interazioni che nascono tra le piante e gli organismi, ed in particolare quelle positive come il mutualismo (ogni organismo ottiene benefici dall’associazione) e il commensalismo (tutti gli organismi in associazione sono reciprocamente avvantaggiati), rivela informazioni importanti che hanno implicazioni pratiche nel campo del controllo biologico delle malattie delle piante e non solo, andando così a rappresentare una grande opportunità: gli organismi coinvolti possono promuovere la crescita delle piante, indurre resistenza agli stress abiotici o rendere più resistente la pianta a una malattia.
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