Passa ai contenuti principali

Quarantale 2010 di Rosa del Golfo

Quarantale: dal solco fatto per piantare una vigna nasce sempre un grande vino
Firmato da Mino Calò, dal Salento arriva il grande rosso esclusivamente da vitigni autoctoni

Di Gian Maria Cosso

Abbiamo assaggiato il Quarantale 2010 di Rosa del Golfo, uno dei vini della Linea Top dell’Azienda di Alezio (LE), che insieme al Vigna Mazzì, di cui abbiamo ampiamente parlato in un recente articolo sui vini rosati, rappresentano questo territorio al meglio, nonché l’eccellenza della produzione della cantina Salentina. Molto evocativo il nome: quarantale infatti è una vecchia parola del dialetto salentino antico che significa il solco fatto per piantare una nuova vigna. 

Conosciamo bene questa dinamica azienda ed in particolare Mino Calò e la sua voglia di realizzare sempre prodotti di grande qualità. Con questa nuova linea è stata rinnovata anche la veste grafica, un etichetta completamente nuova a testimonianza di come l’azienda voglia percorrere con entusiasmo questo nuovo percorso.

Ci piace sottolineare che il Quarantale nasce da un sogno di Mino Calò - il cui nome è ancora oggi in etichetta - e cioè quello di riuscire a realizzare un grande vino rosso con i vitigni autoctoni del Salento, un sogno realizzato visto il grande successo riscontrato dal vino tra noi addetti ai lavori ed il pubblico.

Da allora sono passati tanti anni e la realtà è questo vino realizzato con uve Negroamaro, Primitivo e Malvasia nera, viene prodotto solo nelle migliori annate, facendone così un prodotto incredibilmente prestigioso e dai palati più esigenti. Le uve vengono fermentate e vinificate separatamente, dopo un anno di invecchiamento in piccole barrique, i vini vengono poi assemblati ed imbottigliati, il vino riposa per un altro anno in bottiglia prima di raggiungere l’eccellenza e pronto per essere degustato.

Il Quarantale 2010 viene da un’annata eccellente e particolarmente vocata, si è presentato subito come un prodotto molto elegante e dalla grande stoffa, con profumi figli di condizioni climatiche ad hoc, con un bilanciamento perfetto del caldo e della pioggia, che hanno conferito al vino struttura ed eleganza, con i profumi tipici della macchia mediterranea e di spezie in cui spicca il pepe di Szechuan. Al palato risaltano note dolci di ciliegia matura ed un tono quasi balsamico percepito nel lungo finale, ciò risulta tipico dei vigneti ad alberello di 50 anni, che si trovano a poca distanza dal mare, e godono, oltre che dell'influsso della brezza marina anche di una migliore escursione termica.

Vino elegante e strutturato e molto profondo e complesso, ha tutti i numeri per reggere il confronto con i grandi vini del mercato internazionale. Lo consigliamo in abbinamento perfetto ai formaggi stagionati, alle carni rosse ed a tutta la selvaggina. Prezzo medio in enoteca sui 18 euro.

L’Azienda Vinicola Rosa del Golfo nasce circa due secoli fa per volontà della famiglia Calò, e deve il suo nome al più famoso dei vini prodotti, il Rosa del Golfo, rosato del Salento quel lembo estremo di Puglia che è la penisola salentina: un territorio collinare argilloso - calcareo, con le tipiche placche di te terra rossa, ricca di ferro, con un clima temperato, ideale per la vite e ulivo. I vini Rosa del Golfo affondano le loro antiche radici nella tradizione della Terra d’Otranto. L’azienda produce circa 300.000 bottiglie l’anno. Tra i vini più famosi, oltre al Rosa del Golfo, il Vigna Mazzì, la Bolina, il Primitivo, il Portulano e lo Spumante Brut Rosé.

www.rosadelgolfo.com

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per alzare fr...