L'Italia leader del mercato globale del vino grazie ai wine lovers americani
Già nel mese di ottobre, l'Organizzazione Internazionale del Vino (OIV), annunciò che l'Italia aveva superato la Francia diventando il più grande produttore di vino
L'Italia ha conquistato il primato di essere il più grande esportatore e produttore di vino nel mondo nel 2015, e gli Stati Uniti hanno dato il loro sostanziale contributo per essere di fatto i maggiori consumatori di vino pregiato made in Italy.
Secondo lo studio pubblicato ieri da Coldiretti: "Oggi, una bottiglia di vino esportato in cinque è realizzata in Italia, il più grande esportatore di vino al mondo".
Il Paese ha esportato un record di 5 miliardi di euro, un aumento del 575 per cento in 30 anni, si legge nella nota, che ha esaminato come il settore del vino in Italia abbia recuperato terreno dopo lo scandalo del metanolo nel 1986.
Il magazine The Drink Business, ha pubblicato oggi la notizia, ricordando i tragici fatti dell'epoca in cui un'azienda a conduzione familiare pensò bene di aggiungere, al suo vino da tavola, metanolo allo scopo di aumentarne il livello di alcol. Questa pratica micidiale, provocò 23 morti e decine di altre persone avvelenate, conseguendo gravi danni neurologici e cecità.
L'immagine dei prodotti alimentari made in Italy fu notevolmente compromessa in tutto il mondo, ma è stata anche l'occasione per un nuovo inizio con una rivoluzione che ha visto il vino italiano alla conquista del primo posto. Un salto di qualità che ha visto un aumento delle denominazioni, il 66 per cento delle bottiglie di vino esportati sono ora infatti classificati con la garanzia di qualità in etichetta DOC, DOCG o IGT.
Il numero uno dei consumatori di vino italiano si confermano così gli Stati Uniti che, con dati alla mano, hanno importato vino per 1.3 miliardi di euro nel 2015, in crescita del 13 per cento a partire dal 2014, lasciando la Germania al secondo posto e la Gran Bretagna al terzo.
Anche in Cina l'appetito per i Chianti ed i Barolo continua a crescere, con importazioni di vino italiano con un valore di 80.000.000 euro, in crescita del 18 per cento sul 2014, mentre il mercato giapponese è cresciuto del 2 per cento rispetto all'anno precedente.
Secondo lo studio pubblicato ieri da Coldiretti: "Oggi, una bottiglia di vino esportato in cinque è realizzata in Italia, il più grande esportatore di vino al mondo".
Il Paese ha esportato un record di 5 miliardi di euro, un aumento del 575 per cento in 30 anni, si legge nella nota, che ha esaminato come il settore del vino in Italia abbia recuperato terreno dopo lo scandalo del metanolo nel 1986.
Il magazine The Drink Business, ha pubblicato oggi la notizia, ricordando i tragici fatti dell'epoca in cui un'azienda a conduzione familiare pensò bene di aggiungere, al suo vino da tavola, metanolo allo scopo di aumentarne il livello di alcol. Questa pratica micidiale, provocò 23 morti e decine di altre persone avvelenate, conseguendo gravi danni neurologici e cecità.
L'immagine dei prodotti alimentari made in Italy fu notevolmente compromessa in tutto il mondo, ma è stata anche l'occasione per un nuovo inizio con una rivoluzione che ha visto il vino italiano alla conquista del primo posto. Un salto di qualità che ha visto un aumento delle denominazioni, il 66 per cento delle bottiglie di vino esportati sono ora infatti classificati con la garanzia di qualità in etichetta DOC, DOCG o IGT.
Il numero uno dei consumatori di vino italiano si confermano così gli Stati Uniti che, con dati alla mano, hanno importato vino per 1.3 miliardi di euro nel 2015, in crescita del 13 per cento a partire dal 2014, lasciando la Germania al secondo posto e la Gran Bretagna al terzo.
Anche in Cina l'appetito per i Chianti ed i Barolo continua a crescere, con importazioni di vino italiano con un valore di 80.000.000 euro, in crescita del 18 per cento sul 2014, mentre il mercato giapponese è cresciuto del 2 per cento rispetto all'anno precedente.
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