Passa ai contenuti principali

Maltempo. Vigneti e frutteti, 100 mln di danni da gelo

Bilancio drammatico, da ciliegie di Vignola a mele annurche fino a grandi vini. Preoccupazione anche per gli olivi.

L’ondata di maltempo anomala con l’improvviso abbassamento delle temperature di molti gradi sotto lo zero ha provocato gelate estese nei campi coltivati con effetti devastanti su vigneti, frutteti e ortaggi lungo tutta la Penisola, dalla Val D’Aosta alla Campania, con una stima di almeno 100 milioni di euro di danni. 

E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti con il primo drammatico bilancio dei danni provocati alle piu’ importanti produzioni agroalimentari nazionali da nubifragi, vento forte, grandine e gelo che hanno sferzato l’Italia dopo che il clima primaverile aveva risvegliato le piante rendendole più vulnerabili.

Il gelo ha colpito l’agricoltura proprio mentre in molti territori si stanno facendo i conti della grandine che ha distrutto interi raccolti dopo un anno di lavoro. A pagare un conto salato sono i più grandi vini della Val d’Aosta dove il gelo ha decimato le vigne più alte d’Italia nella zona del vino Blanc de Morgex e de La Salle, della Lombardia, con danni ai vigneti della Valtellina e a quelli di Grumello, Franconia e Marzemino, del Piemonte, con problemi a grandi vini come il Gattinara e il Ghemme, del Veneto con 70-80% di perdita del raccolto di Merlot, Cabernet, con devastazioni delle viti di Pinot grigio e bianco, Prosecco e Chardonnay a Vicenza e prevedibili cali di produzione di Glera, Moscato giallo e Raboso sui Colli Euganei, dell’Emilia-Romagna, della Toscana, della Campania e della Sardegna dove migliaia di ettari vitati sono stati “bruciati” dal gelo nel Sassarese.

Colpiti anche i frutteti di pere mantovane, di mele annurche campane, albicocche pavesi, ciliegie di Vignola (Modena), nonché le acacie in Piemonte. In ginocchio sono anche le coltivazioni orticole all’aperto in molte regioni in quanto erano già state tolti i tessuti da serra. Ne hanno fatto la spesa insalate, fagioli, fagiolini, pomodori, zucchine ed anche le patate. Preoccupazioni si registrano anche per gli olivi che vedrebbero la futura produzione di olio compromessa dal persistere di condizioni di freddo intenso in Campania.

Una evidente anomalia che conferma i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo. A marzo in Italia la temperatura è stata di ben 2,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-54%) ma la pioggia, che è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità, per essere utile deve cadere in modo costante e leggero mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, aggravano i danni.

LA MAPPA DEI DANNI DELLA COLDIRETTI

Valle d’Aosta
Colpite dal gelo le vigne piu’ alte d’Italia nella zona del vino Blanc de Morgex e de La Salle secondo la Coldiretti

Piemonte
Nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, ma anche in quelle di Vercelli e Novara si registrano gravi danni a causa delle brinate notturne sulle piante da frutto, sui vigneti, sugli ortaggi, anche in serra, Danneggiata secondo la Coldiretti la fioritura delle acacie e problemi per i grandi vini come il Gattinara e il Ghemme.

Lombardia
Vigneti in ginocchio, frutta e ortaggi bruciati, serre scoperchiate dal forte vento. In Valtellina le ghiacciate notturne delle ultime due notti hanno colpito i vigneti Doc e Igt secondo la Coldiretti. Problemi anche per i vigneti del Bergamasco e del Bresciano (Grumello, Franconia e Marzemino). Tra Milano e Lodi forti preoccupazioni per le piantine di mais e per i campi di foraggio zootecnico. In Brianza perdite su zucchine, fagioli, fagiolini e sulla patata bianca di Oreno. Nel Pavese il gelo ha bruciato ciliegie, albicocche e vigneti sino all’80%. Nel Mantovano le gelate si sono aggiunte alle grandinate di Pasqua che avevano provocato danni fino al 100% alle coltivazioni di pere, pomodori e uva per il Lambrusco.

Veneto
Sui Colli Berici (Vicenza) danni da gelate nei vigneti con 70-80% di perdita del raccolto di Merlot, Cabernet. Nella zona di Lonigo – rileva la Coldiretti - devastate le viti di Pinot grigio e bianco, Prosecco e Chardonnay. A Padova, sui Colli euganei previsto un calo di produzione di Glera, Moscato giallo e Raboso. In pianura, soprattutto nella Bassa Padovana la brina ha distrutto lattughe e fagiolini appena trapiantati.

Emilia-Romagna
Oltre tre milioni di piantine di pomodoro stecchite a causa del gelo nel Parmense secondo la Coldiretti, 450 ettari di vigneti impiantati nell’ultimo anno pesantemente danneggiati nel Reggiano dove si registrano anche danni ai campi di mais. Problemi ai frutteti di susini e ciliegie nella zona di Vignola nel modenese, ma anche nell’Alto Ferrarese.

Toscana
Nella Valdichiana aretina e nelle zone del Chianti fiorentino e senese la Coldiretti ha rilevato danni alle piante da frutto in piena fioritura. Sulla costa pisana e livornese fino alla Maremma, la brina ha colpito gli ortaggi a pieno campo come lattughe, fagiolini e pomodori appena trapiantati.

Campania
Forti gelate nell’agro aversano, nel giuglianese, nella fascia pedemontana di Caserta che hanno colpito ortaggi, patate e pomodori, con una previsione di circa il 40% di danni. Danni anche ai vigneti in alcune zone della valle telesina nel beneventano e ai meleti di Annurca. Timori della Coldiretti per gli uliveti se il freddo dovesse persistere.

Sardegna
Migliaia di ettari di vigneti sono stati “bruciati” dalle gelate nel Sassarese secondo la Coldiretti che segnala che l’area più colpita è stata quella di Berchidda.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...