Quattro turisti su cinque scelgono la Toscana anche per il suo vino e i prodotti gastronomici. Un dato che cresce, ma che non impressiona le aspettative in una regione che da sempre ha puntato sulle proprie eccellenze con appuntamenti come il prossimo Calici di stelle e Cantine Aperte, ormai diventati un vero e proprio cult.
Il vino toscano è il più “instagrammato” d’Italia. Non solo quindi è il più apprezzato dal vivo, degustandolo e acquistandolo nelle cantine, ma viene celebrato nei social network dai turisti di tutto il mondo più dei vini delle altre regioni italiane. A confermare il dato è l’indagine comparativa promossa dalla World Travel Food Association che ha messo a confronto i dati di alcune delle più importanti indagini di settore (da Booking a Eurisko ecc.). I vini e i prodotti tipici della Toscana rientrano tra quelli maggiormente seguiti, citati e postati sui social network staccando di gran lunga quelli della Puglia e del Trentino Alto Adige. Non è il solo dato positivo a confermare che l’enoturismo è un vero e proprio driver per il turismo italiano e internazionale in Toscana.
La provincia di Firenze infatti è al primo posto in Italia per recensioni gastronomiche ed enoturistiche sul portale Tripadvisor: in questo caso sono le cantine, le enoteche e i ristoranti delle zone del Chianti e dintorni a riscuotere il maggior numero di commenti (positivi per altro) rientrando tra le principali per appeal gastronomico. «Non è un caso certo che 26 anni sia nato proprio in Toscana l’evento più importante del settore, Cantine Aperte – commenta i dati il presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Violante Gardini – in Toscana la nostra offerta è evoluta, a partire per esempio dalla diversificazione dell’offerta turistica con oltre una cantina su due che già fornisce servizi aggiuntivi rispetto alla semplice visita guidata con degustazione, come itinerari romantici per le coppie o un’escursione golosa per chi, e in Toscana sono tanti, vuole anche fare un pranzo tipico con gli amici e ancora cene con il produttore, vinoterapia, passeggiate nella vigna a cavallo, degustazioni storiche dove ad ogni vino è legato un aneddoto del luogo dove la cantina sorge e tanto altro ancora».
L’identikit dell’enoturista. Da un report effettuato dal Movimento Turismo del Vino Toscana sull’affluenza durante le ultime edizioni di Cantine Aperte, si è notata una forte crescita dei giovani presenti. Oltre il 50% dei visitatori infatti sono compresi in una fascia di età che va dai 25 ai 40 anni e questi la maggior parte ha una formazione scolastica evoluta. L’enoturista giovane preferisce poi muoversi in coppia o in gruppo, vivendo il momento della visita in cantina come relax, ma anche come crescita personale rispetto al tema del vino che negli ultimi anni è diventato uno status. Vero che i “millennials” consumano di meno in termini di volumi, ma lo fanno soprattutto fuori casa e con maggiore attenzione alla qualità del prodotto finale.
Il vino toscano è il più “instagrammato” d’Italia. Non solo quindi è il più apprezzato dal vivo, degustandolo e acquistandolo nelle cantine, ma viene celebrato nei social network dai turisti di tutto il mondo più dei vini delle altre regioni italiane. A confermare il dato è l’indagine comparativa promossa dalla World Travel Food Association che ha messo a confronto i dati di alcune delle più importanti indagini di settore (da Booking a Eurisko ecc.). I vini e i prodotti tipici della Toscana rientrano tra quelli maggiormente seguiti, citati e postati sui social network staccando di gran lunga quelli della Puglia e del Trentino Alto Adige. Non è il solo dato positivo a confermare che l’enoturismo è un vero e proprio driver per il turismo italiano e internazionale in Toscana.
La provincia di Firenze infatti è al primo posto in Italia per recensioni gastronomiche ed enoturistiche sul portale Tripadvisor: in questo caso sono le cantine, le enoteche e i ristoranti delle zone del Chianti e dintorni a riscuotere il maggior numero di commenti (positivi per altro) rientrando tra le principali per appeal gastronomico. «Non è un caso certo che 26 anni sia nato proprio in Toscana l’evento più importante del settore, Cantine Aperte – commenta i dati il presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Violante Gardini – in Toscana la nostra offerta è evoluta, a partire per esempio dalla diversificazione dell’offerta turistica con oltre una cantina su due che già fornisce servizi aggiuntivi rispetto alla semplice visita guidata con degustazione, come itinerari romantici per le coppie o un’escursione golosa per chi, e in Toscana sono tanti, vuole anche fare un pranzo tipico con gli amici e ancora cene con il produttore, vinoterapia, passeggiate nella vigna a cavallo, degustazioni storiche dove ad ogni vino è legato un aneddoto del luogo dove la cantina sorge e tanto altro ancora».
L’identikit dell’enoturista. Da un report effettuato dal Movimento Turismo del Vino Toscana sull’affluenza durante le ultime edizioni di Cantine Aperte, si è notata una forte crescita dei giovani presenti. Oltre il 50% dei visitatori infatti sono compresi in una fascia di età che va dai 25 ai 40 anni e questi la maggior parte ha una formazione scolastica evoluta. L’enoturista giovane preferisce poi muoversi in coppia o in gruppo, vivendo il momento della visita in cantina come relax, ma anche come crescita personale rispetto al tema del vino che negli ultimi anni è diventato uno status. Vero che i “millennials” consumano di meno in termini di volumi, ma lo fanno soprattutto fuori casa e con maggiore attenzione alla qualità del prodotto finale.
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