Il nuovo metodo di rilevamento denominato "metodo DNA" è stato messo a punto grazie ad un progetto di ricerca australiano attraverso l'utilizzo della tecnica qPCR per il rilevamento e la quantificazione della filossera. Il suo impiego sarà integrato nel protocollo diagnostico nazionale per la lotta alla filossera.
La filossera (Daktalosphaira vitifoliae Fitch) è un insetto simile ad un afide che si nutre di radici ed è considerato unanimemente come il parassita delle viti più dannoso al mondo. L'Australia è tra i Paesi maggiormente esposti alla sua minaccia in quanto, secondo le ultime stime, ben il 70% dei vigneti australiani sono caratterizzati da viti a piede franco tra le più vecchie del mondo e quindi suscettibili all'attacco della filossera. In tal senso, sul fronte della ricerca, l'Australia svolge un ruolo pionieristico nell'individuazione di metodi di prevenzione e gestione a difesa della vite, in quanto, come ben noto, una volta che un vigneto viene attaccato dal parassita, l’unico rimedio a lungo termine è ripiantare le piante malate con innesti resistenti. Uno fra i metodi più efficaci per limitare il diffondersi della filossera è quindi lo sviluppo tempestivo di protocolli di quarantena e monitoraggio della sua presenza nei vigneti ed una campagna mirata di sensibilizzazione ed educazione rivolta a tutti gli operatori del settore vitivinicolo.
Il progetto quinquennale di ricerca è stato promosso da Vinehealth Australia e finanziato da Wine Australia e dal Centro di ricerca cooperativa per la biosicurezza delle piante (PBCRC), in partnership con l'Istituto di Ricerca e Sviluppo (SARDI) dell'Australia Meridionale, Rho Environmetrics, l'Università di Adelaide, il Dipartimento per lo Sviluppo Economico Vittoriano, Lavori, Trasporti e Risorse, Biosecurity SA (PIRSA) e il Dipartimento delle Industrie Primarie del NSW ed ha permesso di sviluppare con successo un nuovo protocollo diagnostico della presenza di Daktulosphaira vitifoliae denominato "metodo DNA" che prevede il campionamento di nuclei di terreno per essere poi analizzati attraverso l'utilizzo di una tecnica di biologia molecolare denominata qPCR (reazione a catena della polimerasi quantitativa) che permette di individuare la presenza del DNA dell’insetto in ogni fase del suo processo vitale.
Questa tecnica è molto semplice ed economica e può essere utilizzata direttamente dal coltivatore, differenziandosi ad esempio dalla tradizionale "ispezione visiva della radice" che richiede invece la presenza di personale specializzato in quanto prevede la rimozione di una piccola porzione di radice che dovrà essere successivamente ispezionata attraverso l'uso di una lente di ingrandimento x10. Questo metodo richiede molto tempo, è costoso e dipende in gran parte dalle capacità dell'ispettore. Il nuovo metodo invece prevede l'uso di una semplice carotatrice per la raccolta dei campioni di terreno che dovranno essere prelevati ad una distanza e profondità di 10 cm dal tronco di vite. Inoltre, è stato sviluppato un rapido test per l'analisi dei campioni che sarà di grande aiuto non solo per le attività di sorveglianza generale, ma anche per la gestione in caso di un attacco di filossera.
Dopo l'approvazione da parte del comitato fitosanitario, il metodo del DNA sarà incorporato nel protocollo diagnostico nazionale come metodo di individuazione della fillossera primaria affiancandosi agli altri metodi di monitoraggio integrato con sistemi di identificazione primari e secondari.
Per ulteriori informazioni sui risultati del progetto di ricerca, fare riferimento a quanto segue:
La filossera (Daktalosphaira vitifoliae Fitch) è un insetto simile ad un afide che si nutre di radici ed è considerato unanimemente come il parassita delle viti più dannoso al mondo. L'Australia è tra i Paesi maggiormente esposti alla sua minaccia in quanto, secondo le ultime stime, ben il 70% dei vigneti australiani sono caratterizzati da viti a piede franco tra le più vecchie del mondo e quindi suscettibili all'attacco della filossera. In tal senso, sul fronte della ricerca, l'Australia svolge un ruolo pionieristico nell'individuazione di metodi di prevenzione e gestione a difesa della vite, in quanto, come ben noto, una volta che un vigneto viene attaccato dal parassita, l’unico rimedio a lungo termine è ripiantare le piante malate con innesti resistenti. Uno fra i metodi più efficaci per limitare il diffondersi della filossera è quindi lo sviluppo tempestivo di protocolli di quarantena e monitoraggio della sua presenza nei vigneti ed una campagna mirata di sensibilizzazione ed educazione rivolta a tutti gli operatori del settore vitivinicolo.
Il progetto quinquennale di ricerca è stato promosso da Vinehealth Australia e finanziato da Wine Australia e dal Centro di ricerca cooperativa per la biosicurezza delle piante (PBCRC), in partnership con l'Istituto di Ricerca e Sviluppo (SARDI) dell'Australia Meridionale, Rho Environmetrics, l'Università di Adelaide, il Dipartimento per lo Sviluppo Economico Vittoriano, Lavori, Trasporti e Risorse, Biosecurity SA (PIRSA) e il Dipartimento delle Industrie Primarie del NSW ed ha permesso di sviluppare con successo un nuovo protocollo diagnostico della presenza di Daktulosphaira vitifoliae denominato "metodo DNA" che prevede il campionamento di nuclei di terreno per essere poi analizzati attraverso l'utilizzo di una tecnica di biologia molecolare denominata qPCR (reazione a catena della polimerasi quantitativa) che permette di individuare la presenza del DNA dell’insetto in ogni fase del suo processo vitale.
Questa tecnica è molto semplice ed economica e può essere utilizzata direttamente dal coltivatore, differenziandosi ad esempio dalla tradizionale "ispezione visiva della radice" che richiede invece la presenza di personale specializzato in quanto prevede la rimozione di una piccola porzione di radice che dovrà essere successivamente ispezionata attraverso l'uso di una lente di ingrandimento x10. Questo metodo richiede molto tempo, è costoso e dipende in gran parte dalle capacità dell'ispettore. Il nuovo metodo invece prevede l'uso di una semplice carotatrice per la raccolta dei campioni di terreno che dovranno essere prelevati ad una distanza e profondità di 10 cm dal tronco di vite. Inoltre, è stato sviluppato un rapido test per l'analisi dei campioni che sarà di grande aiuto non solo per le attività di sorveglianza generale, ma anche per la gestione in caso di un attacco di filossera.
Dopo l'approvazione da parte del comitato fitosanitario, il metodo del DNA sarà incorporato nel protocollo diagnostico nazionale come metodo di individuazione della fillossera primaria affiancandosi agli altri metodi di monitoraggio integrato con sistemi di identificazione primari e secondari.
Per ulteriori informazioni sui risultati del progetto di ricerca, fare riferimento a quanto segue:
A final report (http://vinehealth.com.au/wp-content/uploads/2018/04/PBCRC2061-FINAL-REPORT.pdf) and appendices (http://vinehealth.com.au/wp-content/uploads/2018/04/APPENDICES-FOR-PBCRC2061-FINAL-REPORT.pdf) submitted to the PBCRC,titled ‘Sampling strategies for sensitive, accurate cost effective detection of grape phylloxera for quantifying area freedom status’ completed mid-2018.
A final report (https://www.wineaustralia.com/getmedia/5041e2c2-2b23-4574-9e67-5aa71e9de718/PGI1201-Phylloxera-Final-report-AGWA) to Wine Australia, titled ‘Sampling strategies for sensitive, accurate and cost effective detections for quantifying area freedom status’, completed mid-2017.
Giblot-Ducray, D., Correll, R., Collins, C., Nankivell, A., Downs, A., Pearce, I., McKay, A.C. and Ophel-Keller, K.M. (2016). Detection of grape phylloxera (Daktulosphaira vitifoliae Fitch) by real-time quantitative PCR: development of a soil sampling protocol. Australian Journal of Grape and Wine Research 22 469-477.
A final report (https://www.wineaustralia.com/getmedia/5041e2c2-2b23-4574-9e67-5aa71e9de718/PGI1201-Phylloxera-Final-report-AGWA) to Wine Australia, titled ‘Sampling strategies for sensitive, accurate and cost effective detections for quantifying area freedom status’, completed mid-2017.
Giblot-Ducray, D., Correll, R., Collins, C., Nankivell, A., Downs, A., Pearce, I., McKay, A.C. and Ophel-Keller, K.M. (2016). Detection of grape phylloxera (Daktulosphaira vitifoliae Fitch) by real-time quantitative PCR: development of a soil sampling protocol. Australian Journal of Grape and Wine Research 22 469-477.
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