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Vino e cambiamento climatico, la Toscana guarda alla resistenza del Cabernet Franc

L'aumento delle temperature e le annate più calde stanno spingendo con convinzione i viticoltori in Toscana a piantare più Cabernet Franc piuttosto che Merlot e Cabernet Sauvignon. 




E' principalmente quella parte della Toscana cosiddetta dei Supertuscan, divenuti celebri nel panorama enologico internazionale negli anni 80, dove si concentrano questi vini frutto di quel rinascimento enologico che ha visto la regione puntare più sulla qualità che sulla la quantità. Vini destinati ad affascinare perché figli di un innovativo taglio bordolese; principalmente Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot e/o Cabernet Franc, assemblati ad arte in percentuali tali da garantire vini compositi, sfaccettati ed armonici e con una complessità difficile da raggiungere se vinificati con un vitigno monovarietale. In un articolo apparso su The Drink Business Andrea Franchetti della Tenuta di Trinoro e Axel Heinz della tenuta di Ornellaia ci parlano delle loro esperienze e dell'utilizzo strategico del Cabernet Franc in situazioni di clima estremamente caldo.

Secondo Franchetti il Cabernet Franc è un ottimo ingrediente in Toscana a ragione del fatto che una maggiore esposizione al sole sta trasformando il suo potenziale per produrre un eccellente vino varietale autonomo. Il Cabernet Franc è ricco e complesso, e la varietà è molto più durevole del Merlot nell'attuale contesto caratterizzato dal cambiamento climatico. Non si esclude che in futuro il Cabernet Franc sostituirà il ruolo del Cabernet Sauvignon, come uva rossa principale in l'Italia. Di sicuro Franchetti ha il Cabernet Franc nel cuore, e a ragione, visto che a testimoniarlo sono proprio i tre cru di Cabernet Franc che produce in purezza in pochissimi esemplari. 

Bisogna considerare che molti dei vini rossi più costosi della Toscana sono composti da miscele di Cabernet Sauvignon e Merlot come l'Ornellaia e il Saffredi. Il direttore della tenuta di Ornellaia, Axel Heinz, ha però evidenziato che il Merlot ora fatica sempre di più ad adattarsi al caldo intenso e alla siccità ed un sempio è stato dato dall'annata 2017.

La sofferenza del Merlot è innegabile purtroppo, dice Heinz, che ha dichiarato di avere un po' di Merlot piantato su terreni sabbiosi che però non beneficia delle influenze delle temperature più fresche proprie di queste zone, che hanno un'altitudine più elevata e più vicini al mare. Il cambiamento climatico ha plasmato la recente strategia di reimpianto all'Ornellaia ed ora si tende a ridurre la percentuale di Merlot a favore del Cabernet Franc e del Cabernet Sauvignon quando avrà inizio la prossima fase di reimpianto. 

Il Cabernet Franc ha una notevole capacità di resistere anche a un clima estremamente caldo. Riesce a mantenere molta della sua portanza aromatica e complessità. All'Ornellaia è stato la chiave del successo di annate calde come il 2003 o il 2009. L'azienda ha di fatto recentemente investito notevoli risorse nella sperimentazione di varietà a maturazione tardiva. La tenuta ha preso in affitto un vigneto piantato a Montepulciano, che si comporta molto bene nelle condizioni più calde. Insomma il Cabernet Franc, un giorno, potrebbe entrare nei grandi vini di Ornellaia.

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