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Innovazione in campo agro-ambientale, lo stato dell'arte della ricerca sul territorio piemontese

Dalla difesa sostenibile della vite e di altre colture, all’agricoltura circolare, dalla valorizzazione degli scarti alla diagnostica avanzata dei patogeni e la salute del suolo: sono i progetti dell'Università di Torino e Agroinnova. Ecco i risultati delle ricerche sul territorio piemontese. 






Per la prima volta dall’inizio della situazione pandemica, Agroinnova, il Centro di Competenza per l’Innovazione in campo agro-ambientale dell’Università di Torino, apre le proprie strutture e racconta le continue e numerose ricerche portate avanti per trasferire i risultati di importanti progetti europei sul territorio piemontese. 

Le ricerche condotte nell’ambito di grandi consorzi europei hanno permesso e permettono di affrontare in modo completo, con l’aiuto di partner di altri paesi, problemi complessi. I risultati di tali progetti hanno ricadute positive molto ampie, che interessano tutti i Paesi e i partner interessati. Questo è, del resto, l’effetto della ricerca europea: affrontare in maniera completa problemi complessi, cercando di rendere più competitive le aziende del territorio.

Al termine del programma Horizon 2020, Agroinnova, che ha visto finanziati ben 7 progetti nel campo della difesa sostenibile delle colture, dell’agricoltura circolare, della valorizzazione degli scarti, della diagnostica avanzata dei patogeni, della salute del suolo, sta oggi lavorando per trasferire e sostenere l’innovazione delle imprese piemontesi e italiane, con il contributo della Regione Piemonte e del sistema delle Fondazioni bancarie del territorio.

“I risultati conseguiti attraverso i progetti europei devono innanzitutto portare dei risultati concreti alle imprese del territorio per sviluppare velocemente soluzioni in grado di ridurre l’impiego di agrofarmaci in agricoltura, garantendo al tempo stesso una difesa efficace per le colture – ha dichiarato Angelo Garibaldi, Presidente del Centro – I nuovi progetti intrapresi, sia europei che regionali, si concentrano tutti sul miglioramento delle pratiche di difesa sostenibile, tema a noi caro da sempre”.

Sono molte le ricerche oggi in corso sul territorio piemontese:

La difesa sostenibile della vite viene affrontata attraverso due progetti finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e uno finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Piemonte per sostituire e/o affiancare i fungicidi tradizionali con prodotti a basso impatto ambientale. 

A proposito della difesa sostenibile delle colture frutticole (con finanziamenti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, e dalle Fondazioni Cassa di Risparmio di Cuneo, Fossano, Saluzzo e Savigliano), Agroinnova sta lavorando per ridurre i trattamenti che utilizzano i mezzi chimici a favore di prodotti biologici e/o mezzi fisici in post-raccolta, e per studiare le malattie che interessano alcune colture in Piemonte (es. piccoli frutti, …).

Agli inizi del 2021 è stato approvato il progetto Circular Health for Industry, finanziato dalla Compagnia di San Paolo di Torino per approfondire il tema della salute circolare, applicando l’intelligenza artificiale nelle aziende agro-alimentari.

Uno dei pilastri delle ricerche di Agroinnova è sicuramente la difesa sostenibile delle colture orticole. La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e la Regione Piemonte attraverso il PSR hanno finanziato due progetti con l’obiettivo di effettuare un attento monitoraggio delle colture per quanto riguarda la situazione fitosanitaria e di studiare l’impiego di induttori di resistenza nella difesa da alcuni parassiti.

Dalle piattaforme tecnologiche finanziate dal programma FESR (Fondo Europeo Sviluppo regionale) della Regione Piemonte sono stati finanziati un progetto sulla valorizzazione degli scarti con impiego in agricoltura (Prime), sfruttandone le capacità repressive verso alcuni patogeni, e un progetto sull’impiego dell’Intelligenza artificiale per la difesa delle colture, con l’utilizzo di macchine e tecnologie innovative (Marcel).

“Ogni progetto – ha concluso Maria Lodovica Gullino, Direttore del Centro – prevede la partecipazione di alcune aziende che possono beneficiare direttamente dei risultati e che, a loro volta, facendo da testimonial di nuove tecnologie, spingeranno altre aziende a innovarsi. Oggi il 20% dei nostri finanziamenti arriva da privati e credo che sia davvero motivo di orgoglio. Non dimentichiamoci che in diciannove anni di vita il Centro ha dato vita a due imprese. Anche questo è frutto del lavoro svolto a livello europeo e del rapporto con il territorio.”

Il rapporto con il territorio passa anche attraverso due centri, il Laboratorio di diagnostica fitopatologica e il Centro sulla sanità del materiale di propagazione, accreditati dalla Regione Piemonte per effettuare analisi fitosanitarie e studi su piante e materiale propagativo, offrendo competenza sul territorio.

Partner storico è Agrion, Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, a garantire un rapidissimo effetto moltiplicatore dei risultati e a completare la catena della ricerca.

Nel complesso, i progetti descritti, del valore di qualche centinaio di migliaia di euro all’anno e che rappresentano il 20% degli investimenti totali:

- hanno un forte impatto sulle imprese del territorio;

- affrontano, cercando di trovare soluzioni concrete, problemi locali;

- offrono opportunità di lavoro a giovani laureati;

- danno concretezza alle ricerche del Centro;

- consentono una completa circolarità della ricerca, coinvolgendo tutti gli attori.

PROGETTI DI RICERCA FINANZIATI DAL PROGRAMMA EUROPEO HORIZON 2020

EMPHASIS è stato incentrato sull’elaborazione di nuovi prodotti, tecniche e tecnologie per contrastare le emergenze fitosanitarie dovute alla diffusione di parassiti animali e vegetali alieni su diverse colture. Sono stati sviluppati modelli epidemiologici più efficaci allo scopo di prevedere l’arrivo di nuovi agenti patogeni. Le ricerche si sono inoltre incentrate sulla definizione di strategie di protezione puntuali in grado di ridurre l’utilizzo degli agrofarmaci conformemente alla normativa ambientale comunitaria e sullo sviluppo di tecniche diagnostiche. 

EUCLID è frutto dell’evidente espansione del mercato euro-cinese, il progetto europeo EUCLID, EU-CHINA Lever for IPM Demonstration ha sviluppato metodi sostenibili di gestione dei parassiti in Europa e Cina al fine di ridurre gli effetti negativi degli agrofarmaci sulla salute umana e sull'ambiente, ridurre le perdite economiche in agricoltura e fornire supporto scientifico alle politiche agricole dell’Europa e della Cina.

VALITEST si è occupato di una diagnosi preventiva e di una risposta rapida per ridurre il rischio di ingresso e diffusione dei parassiti delle piante e il loro impatto. Si è concentrato sulla validazione di molteplici tecniche diagnostiche, attraverso un percorso di armonizzazione tra diversi centri di ricerca europea. 

NUTRIMAN, una rete tematica su fertilizzanti organici a base di azoto e fosforo, ha raccolto le conoscenze su prodotti, tecnologie, applicazioni e pratiche relative al loro recupero. Si è occupato di collegare risultati innovativi, competitivi e pronti a entrare sul mercato, provenienti da programmi scientifici e pratiche industriali ad alta maturità scientifica, con il settore primario, nell’interesse e beneficio degli operatori agricoli.

EXCALIBUR sta studiando le interazioni tra microorganismi del suolo e piante; sta ottimizzando le formulazioni degli agrofarmaci biologici e il loro metodo di applicazione in base alla biodiversità tellurica autoctona e sta sviluppando una strategia generale di gestione agricola valutandone l’impatto ambientale ed economico. 

EUREKA si sta occupando di creare una conoscenza scientifica condivisa più ampia innanzitutto attraverso l’analisi di quello che è stato fatto: attività, strategie e risultati di comunicazione di tutti i progetti, cosiddetti Multi-actors approach, di Horizon 2020. Attraverso la selezione delle ricerche scientifiche più rilevanti e di maggiore impatto per la comunità rurale, il progetto EUREKA metterà a disposizione un database online facilmente consultabile e soprattutto open source, cosiddetto The EU FarmBook.

WalNUT ha come obiettivo quello di sviluppare soluzioni tecnologiche in grado di ridefinire le catene di approvvigionamento di elementi nutritivi a partire dalle acque reflue ed il loro valore. Saranno avviati cinque impianti pilota per il recupero di nutrienti da acque reflue combinando diversi processi (fisico-chimici, biologici), avendo inoltre come obiettivo quello di minimizzare gli impatti ambientali. I prodotti biofertilizzanti ottenuti seguiranno una accurata valutazione della qualità in vista di un loro posizionamento ottimale sul mercato. 

Nello specifico per quanto concerne la difesa sostenibile della vite da peronospora e mal bianco è stata validata in campo l’efficacia di sali, prodotti alternativi ai fungicidi per la difesa; modelli previsionali e individuazione di alcuni meccanismi di azione di induttori di resistenza. Verifica dell’impatto dei trattamenti sulla qualità delle uve e del mosto.

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