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Viticoltura sostenibile, al via il programma di ricerca per un regolamento intercomunale di polizia rurale

Nasce nell'ambito del progetto per una viticoltura sostenibile il programma di ricerca applicata per la definizione di uno schema di "Regolamento Intercomunale di Polizia rurale - VITE FVG 2030" per il territorio dei Comuni aderenti alle Città del Vino e i soci dell'Associazione.




Nell'ambito del progetto per una viticoltura sostenibile "Città del Vino FVG: obiettivo Agenda 2030", l'Università di Udine e il Coordinamento tra le Città del Vino del Friuli Venezia Giulia, rappresentato dal capofila Comune di Buttrio, hanno sottoscritto una convenzione quadro che dà avvio a un progetto di ricerca applicata per la definizione di uno schema di "Regolamento Intercomunale di Polizia rurale - VITE FVG 2030" per il territorio dei Comuni aderenti alle Città del Vino e i soci dell'Associazione.

Il Regolamento sarà orientato a obiettivi di sostenibilità, circolarità e competitività a livello regionale, nazionale e continentale. Particolare attenzione verrà dedicata alla gestione e all'uso dei prodotti fitosanitari in viticoltura. Il progetto di ricerca applicata, della durata di 18 mesi e finanziato da Regione Friuli Venezia Giulia e Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, sarà coordinato dal dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali (DI4A) dell'Ateneo friulano. L'accordo è stato siglato nella sede del rettorato dell'Università di Udine, a palazzo Antonini-Maseri.

"I nostri territori viticoli - ha ricordato il rettore dell'Università di Udine, Roberto Pinton - hanno un grande valore per la qualità dei vini prodotti, per il pregio paesaggistico, per la funzione di traino dell'economia territoriale. L'impatto ambientale della viticoltura, tuttavia, deve essere preso in considerazione, anche alla luce del Green Deal europeo, che prevede la riduzione dei pesticidi in agricoltura del 50% entro il 2030".

Alla firma è intervenuto anche il presidente nazionale delle Città del Vino Floriano Zambon, che ha sottolineato come "questo progetto è tra i primi in Italia a puntare, con un'ampia adesione di soggetti istituzionali, come quella prestigiosa dell'Università di Udine, a delineare con regole condivise una viticoltura sempre più sostenibile. Un plauso alle amministrazioni comunali del Friuli Venezia Giulia nostre aderenti e al Coordinamento regionale per un'iniziativa che speriamo possa essere da esempio per altre a livello nazionale".

Ora, dunque, il via al lavoro sul campo. Le linee guida, redatte insieme all'Università di Udine, dovranno nascere da un processo partecipativo dove saranno coinvolti i produttori con le proprie rappresentanze (consorzi di tutela, associazioni di categoria, mondo della cooperazione), le istituzioni locali e quelle che operano nel settore, nonché Istituti Scolastici Superiori (in particolare gli Istituti Agrari).

Per valorizzare le buone pratiche tra Comuni, sarà attivata una collaborazione con le Cittá del Vino del Veneto che hanno portato a termine qualche anno fa un progetto analogo nei territori di Conegliano-Valdobbiadene, nonché con le Cittá del Vino del Sannio (Campania) che nel 2019 hanno ultimato Biowine, un progetto sostenuto dalla Comunità Europea con finalità analoghe.

I Comuni aderenti alle Città del Vino in Friuli Venezia Giulia sono 26. Nel loro territorio vitato sono presenti tutte le Denominazioni d'Origine Controllata della Regione e risiedono circa 130.000 abitanti (pari al 11% dell'intera popolazione del Friuli Venezia Giulia).

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