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Vino e territori, progetto integrità: nel Soave si valorizza la produzione attraverso parametri estetici, ambientali e di biodiversità funzionale

Nuove proposte per valorizzare la produzione attraverso parametri estetici e ambientali e biodiversità funzionale nel futuro del Soave. I risultati finali del progetto integrità saranno presentati in un convegno il 5 febbraio 2020 a Verona.






Un vigneto sano, ricco di vita ed esteticamente bello per valorizzare paesaggio, produzione e lavoro umano. Questi gli obiettivi del progetto Integrità, finanziato dal GAL Baldo Lessinia e realizzato dal Consorzio del Soave assieme all’Università IUAV di Venezia, la World  Biodiversity Association e l’azienda agricola Balestri Valda. Integrità nasce nell’ambito dei progetti di cooperazione, per creare sinergie tra vari soggetti e trovare nuove soluzioni innovative per la gestione dei paesaggi rurali, utili non solo dal punto di vista agronomico ma anche da quello dell’attrattività turistica, per diversificare i redditi dell’intero comprensorio.

I risultati finali verranno presentati il 5 febbraio 2020 alle ore 17.00 presso l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, dove interverranno Viviana Ferrario dello IUAV di Venezia, Gianfranco Caoduro della WBA, Laura Rizzotto dell’Azienda Balestri Valda e Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave. Indirizzi di saluto di Ermanno Anselmi del GAL Baldo Lessinia e del Presidente del Consorzio del Soave Sandro Gini.

Il Soave, primo paesaggio storico rurale italiano e Patrimonio agricolo globale della FAO, è un mosaico di piccoli appezzamenti di vigne gestiti da 3000 viticoltori e questo porta a tante visioni di come mantenere il vigneto e di come gestirlo, sia in termini estetici sia in termini agronomici. Il progetto Integrità, come dice il nome, prevede delle linee guida che si possono tradurre in una maggiore valorizzazione delle uve, nel caso questi suggerimenti vengano seguitii dal viticoltore.

Oltre a questo, uno studio approfondito di come sfruttare sovesci con essenze nettarifere e mellifere che possano essere di richiamo per gli  ‘insetti predatori’, ovvero dei veri e propri difensori del vigneto nei confronti di altri insetti considerati specie invasive che creano danno alle strutture fogliari o sono veicolo di virus. Una sorta di scudo naturale a basso costo e a basso impatto ambientale, che mira ad aumentare la struttura biologica del suolo e ridurne il compattamento, comportando un miglioramento sostanziale del sistema vigneto.

Il Soave è costantemente monitorato sotto il punto di vista della conservazione della biodiversità e da ormai 5 anni la World Biodiversity Association verifica, alla fine del periodo vendemmiale, l’impatto ambientale della viticoltura. Quest’anno, complice anche una stagione ottimale dal punto di vista fitosanitario, i risultati sono molto incoraggianti con alcuni degli vigneti che hanno addirittura raddoppiato gli indici di biodiversità e ciò significa che il viticoltore sta correttamente adottando pratiche atte ad aumentare la ricchezza di vita nel vigneto, portando a un sostanziale miglioramento dell’ambiente in cui opera.

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