Il contributo delle foreste al contrasto al cambiamento climatico e il loro ruolo cruciale nel generare diversi servizi eco-sistemici che contribuiscono all’assorbimento del carbonio atmosferico. Presentato il report Progetti forestali di sostenibilità 2019 dal Nucleo di Monitoraggio del carbonio - CREA Politiche e Bioeconomia.
Oggi più che mai è sempre più riconosciuto il ruolo cruciale delle foreste per la loro capacità di generare diversi servizi eco-sistemici, che contribuiscono ampiamente all’assorbimento del carbonio atmosferico. Di questo si è parlato oggi in occasione del workshop I servizi eco-sistemici forestali: stato dell’arte e strategie di sviluppo dei mercati volontari e delle misure forestali dei PSR, organizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia, con il suo Nucleo di Monitoraggio del carbonio, nell’ambito delle attività delle Rete Rurale Nazionale.
Durante l’incontro è stata presentato il report “Progetti forestali di sostenibilità 2019”, che comprende quest’anno tutti i progetti forestali realizzati in Italia e da organizzazioni Italiane all’estero nell’ambito dei mercati volontari dei Servizi Ecosistemici, oltre al consueto mercato nazionale dei crediti di carbonio, entrambi legati all’ambito forestale. L’indagine, realizzata annualmente dal Nucleo di Monitoraggio del carbonio del CREA, ha monitorato 17 progetti, che hanno permesso complessivamente l’assorbimento di 11.600 t di CO2 e la produzione di diversi altri servizi eco-sistemici.
Ciò è stato possibile anche grazie ai numerosi strumenti finanziari, impiegati per motivare i proprietari/gestori forestali che offrono servizi eco-sistemici: quelli tradizionali quali contributi, compensazioni e sgravi fiscali (Piani di Sviluppo Rurale, fondi FEASR) e i cosiddetti “market-based” ovvero ispirati dagli ordinari meccanismi di mercato, quali ad esempio gli schemi per Pagamenti per Servizi Ambientali (Payments for Environmental Services – PES). Nel 2018, infatti, i finanziamenti che hanno contribuito alla realizzazione dei progetti monitorati ammontano a € 904.200, di cui il 97% dedicato a progetti di afforestazione e il restante 3% a progetti per il miglioramento dell’habitat.
Il report descrive anche le novità nella classificazione CICES (Common International Classification of Ecosystem Services) dei servizi ecosistemici forestali e un aggiornamento delle transazioni avvenute nel 2018 nel mercato internazionale dei crediti di carbonio che ammontano a 50,7 MtCO2per un valore totale di 171,9 M$.
La pubblicazione contiene, inoltre, un’analisi dettagliata di quei servizi legati ai Programmi di Sviluppo Rurale e ai progetti europei Life e Horizon, ed un focus sulla tempesta Vaia, che si è abbattuta nell’ottobre 2018 nel Nordest italiano con un impatto considerevole sull’ecosistema forestale, in termini sia di sovra-offerta di legname (8,7 milioni di metri cubi, pari alla quantità di legname lavorata mediamente dall’industria italiana in un anno) sia di infrastrutture forestali e di revisione dei piani di assestamento e di pianificazione (venendo meno le tradizionali funzioni di difesa da frane, smottamenti e valanghe) sia delle funzioni turistico-ricreative.
Il report è disponibile on line sul sito del Nucleo di Monitoraggio del carbonio del CREA, centro di Politiche e Bioeconomia al seguente link.
Oggi più che mai è sempre più riconosciuto il ruolo cruciale delle foreste per la loro capacità di generare diversi servizi eco-sistemici, che contribuiscono ampiamente all’assorbimento del carbonio atmosferico. Di questo si è parlato oggi in occasione del workshop I servizi eco-sistemici forestali: stato dell’arte e strategie di sviluppo dei mercati volontari e delle misure forestali dei PSR, organizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia, con il suo Nucleo di Monitoraggio del carbonio, nell’ambito delle attività delle Rete Rurale Nazionale.
Durante l’incontro è stata presentato il report “Progetti forestali di sostenibilità 2019”, che comprende quest’anno tutti i progetti forestali realizzati in Italia e da organizzazioni Italiane all’estero nell’ambito dei mercati volontari dei Servizi Ecosistemici, oltre al consueto mercato nazionale dei crediti di carbonio, entrambi legati all’ambito forestale. L’indagine, realizzata annualmente dal Nucleo di Monitoraggio del carbonio del CREA, ha monitorato 17 progetti, che hanno permesso complessivamente l’assorbimento di 11.600 t di CO2 e la produzione di diversi altri servizi eco-sistemici.
Ciò è stato possibile anche grazie ai numerosi strumenti finanziari, impiegati per motivare i proprietari/gestori forestali che offrono servizi eco-sistemici: quelli tradizionali quali contributi, compensazioni e sgravi fiscali (Piani di Sviluppo Rurale, fondi FEASR) e i cosiddetti “market-based” ovvero ispirati dagli ordinari meccanismi di mercato, quali ad esempio gli schemi per Pagamenti per Servizi Ambientali (Payments for Environmental Services – PES). Nel 2018, infatti, i finanziamenti che hanno contribuito alla realizzazione dei progetti monitorati ammontano a € 904.200, di cui il 97% dedicato a progetti di afforestazione e il restante 3% a progetti per il miglioramento dell’habitat.
Il report descrive anche le novità nella classificazione CICES (Common International Classification of Ecosystem Services) dei servizi ecosistemici forestali e un aggiornamento delle transazioni avvenute nel 2018 nel mercato internazionale dei crediti di carbonio che ammontano a 50,7 MtCO2per un valore totale di 171,9 M$.
La pubblicazione contiene, inoltre, un’analisi dettagliata di quei servizi legati ai Programmi di Sviluppo Rurale e ai progetti europei Life e Horizon, ed un focus sulla tempesta Vaia, che si è abbattuta nell’ottobre 2018 nel Nordest italiano con un impatto considerevole sull’ecosistema forestale, in termini sia di sovra-offerta di legname (8,7 milioni di metri cubi, pari alla quantità di legname lavorata mediamente dall’industria italiana in un anno) sia di infrastrutture forestali e di revisione dei piani di assestamento e di pianificazione (venendo meno le tradizionali funzioni di difesa da frane, smottamenti e valanghe) sia delle funzioni turistico-ricreative.
Il report è disponibile on line sul sito del Nucleo di Monitoraggio del carbonio del CREA, centro di Politiche e Bioeconomia al seguente link.
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