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Concerto barocco nella città proibita, la musica nelle missioni dei Gesuiti in Cina al tempo di Paolo V Borghese

Nell'ambito del progetto di ricerca “I Borghese e la musica”, sarà trasmesso in diretta, sabato 21 maggio alle 19.00 sul canale FB ufficiale della Galleria Borghese il Concerto barocco nella città proibita. La musica nelle missioni dei gesuiti in Cina al tempo di Paolo V Borghese. 



Il concerto, realizzato e promosso nell’ambito del progetto “I Borghese e la musica”, avviato dalla Galleria Borghese lo scorso dicembre 2020 per indagare sulle committenze della famiglia Borghese a musicisti dei sec. XVII e XVIII, presenta un nuovo capitolo dedicato alle attività musicali di alcuni missionari cattolici attivi a Pechino agli inizi del XVII secolo, a latere della loro attività religiosa. 

Per due secoli, a partire dal 1601, i missionari cattolici attivi a Pechino perseguirono un'attività musicale, ai margini del loro compito religioso. Alcuni erano buoni strumentisti e portavano con sé strumenti che suonavano a corte; tra questi i gesuiti Johann Adam Schall von Bell, Tomé Pereyra, e soprattutto Teodorico Pedrini (1671-1746, arrivato nel 1711), un lazzarista italiano particolarmente dotato che era stato scelto da Roma per questo motivo. Sono stati trovati tra i suoi manoscritti una raccolta di 12 sonate, di stile italiano ovviamente influenzate da Corelli.

Alcune descrizioni dei concerti tenuti dai missionari di fronte all'imperatore mostrano che la ricezione della musica europea è stata mista. Tuttavia, ha suscitato la curiosità degli studiosi. Così l'imperatore Kangxi chiese al portoghese Pereyra di scrivere una parte sulla musica occidentale all'interno di un'enciclopedia cinese, ma in generale gli ascoltatori cinesi trovarono tale musica troppo frenetica, troppo complessa.

Le partiture a disposizione dei missionari in Cina erano relativamente poche. Tra questi, una raccolta molto interessante, il Tempio Armonico della Beata Vergine, pubblicata a Roma nel 1599 da Giovenale Ancina, nominato vescovo da Paolo V Borghese, che si interessava alla Cina. Ancina, pur non essendo il compositore della maggior parte dei brani, li ha raccolti ed adattati per le esigenze degli oratori, soprattutto nelle missioni lontane. La musica risulta così abbastanza semplice da essere cantata da musicisti non professionisti, ma è comunque elegante, e scelta tra le migliori composizioni dei contemporanei. A volte i testi sono leggermente modificati per assumere un significato sacro, anche se non liturgico.

Aspetto molto interessante è che alcuni dei musicisti gesuiti studiarono la musica cinese e impararono a suonarla sugli strumenti che avevano portato con sé. Così, all'epoca, si potevano ascoltare melodie cinesi suonate sulla viola da gamba o sul clavicembalo. Lo stesso imperatore Kangxi suonò anche alcune arie al clavicembalo, di fronte alla sua corte. Molti documenti attestano questo scambio culturale, e in particolare l'invio di Joseph-Marie Amiot, uno degli ultimi gesuiti a Pechino, che scelse di terminare la sua vita lì quando la Compagnia fu sciolta. Amiot inviò a Parigi spartiti, strumenti cinesi e molti documenti sulla cultura cinese. La maggior parte di questi documenti e strumenti sono ancora conservati lì.

La ricerca su questo curioso repertorio è stata condotta per anni da François Picard, musicologo e sinologo, e da Jean-Christophe Frisch che ha dato origine a numerose pubblicazioni, dischi, libri, articoli e ha fondato gli Ensemble del Progetto Baroque Nomade.

Il programma è a cura di François Picard, musicologo e sinologo, e Jean-Christophe Frisch che ha dato origine a numerose pubblicazioni e ha fondato gli Ensemble del progetto Baroque Nomade, entrambi studiosi da molti anni di questo curioso repertorio.

Programma a cura di Jean-Christophe Frisch e François Picard

J.M. Amiot Actiones nostras

T. Pedrini Sonata I: Largo, Allegro, Corrente, Adagio, Giga

J.M. Amiot La Feuille de Saule

Simon Boyleau Per la Natività della Beata Vergine

J.M. Amiot Deuxième Divertissement Chinois,

À l’ombre des fleurs sous la lune silencieuse

G. Ancina Mentre più coce in su’l meriggio ardente

T. Pedrini Sonata XII: Pastorale

Ch. d’Ambleville Sanctus

J.M. Amiot Prière à l’élévation de l’Hostie

Ch. d’Ambleville Ecce panis

J.M. Amiot Prière à l’élévation du Calice

J.M. Amiot La Feuille de Saule

(con abbellimenti della tradizione cattolica cinese)

T. Pedrini Sonata VIII: Grave, Vivace, Adagio, Balletto allegro,

Allegro

J.M. Amiot Ave Maria (con abbellimenti della tradizione

cattolica cinese)

F. Martini Fiamengo Lodasi in fine il fabricato tempio

I brani eseguiti sono estratti da rare raccolte rinvenute

nella Biblioteca dei Gesuiti a Pechino, scritti per le missioni

da autori europei o da musicisti cinesi convertiti:

• Giovenale Ancina 1545-1604 (consacrato vescovo dal

futuro Paolo V Borghese): Tempio Armonico della Beata

Vergine, Roma1599. Unica opera musicale presente

nella biblioteca dei gesuiti di Pechino al tempo di

Matteo Ricci, costituita da opere a tre voci di autori

diversi

• Charles d’Ambleville 1588-1637: Missa Psallite Domino,

Parigi 1636, pubblicata per le missioni gesuite

• Teodorico Pedrini 1671-1746: Dodici Sonate a Violino

Solo firmate con l’anagramma “Nepridi”, opera terza,

manoscritto, Pechino inizi del 1700

• Jean Joseph Marie Amiot 1718-1793: Divertissements

Chinois, Pièces sacrées [raccolta di brani in parte

anonimi e in parte composti nel Seicento da un cinese

convertito, Ma André, presso la missione gesuita di

Pechino].

LE BAROQUE NOMADE

Alexandre Cerveux | tenore

Maxime Saïu | baritono

Jean-Christophe Frisch | flauto traverso, basson de chalumeau

Maud Sinda | violino

Iris Tocabens | viola da gamba

Sylvain Moreau | cembalo 

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