Passa ai contenuti principali

L’iris e la zucca celebra, una mostra celebra i 60 anni dell’Istituto Giapponese di Cultura

In mostra 24 opere ripercorrono la vita e la cultura dell’Istituto Giapponese di Cultura.




La mostra L’iris e la zucca celebra i 60 anni dell’Istituto Giapponese di Cultura: le 24 opere esposte ripercorrono la vita e la cultura del più giovane istituto di Valle Giulia offrendoci una panoramica dell’arte giapponese del secolo scorso, con particolare attenzione alla produzione del secondo dopoguerra. Per l’occasione viene presentata al pubblico una selezione di opere della collezione dell’Istituto, in parte inviate dal Giappone alla sua inaugurazione nel 1962, in parte frutto di acquisizioni successive.

In seguito al secondo conflitto mondiale infatti, in Giappone alcuni movimenti culturali emergenti sentirono la necessità di dar vita a un’espressione artistica autonoma, maggiormente legata alla propria identità nazionale, e non basata sull’imitazione di concezioni estetiche occidentali. In particolare, il gruppo Gutai (lett. “concreto”), formatosi nel 1954, bandiva qualsiasi forma di imitazione, a favore di un’arte completamente nuova; i suoi giovani rappresentanti sperimentarono un’evoluzione dell’astrattismo, esprimendosi attraverso l’utilizzo di molteplici materiali. 

Qualche anno prima inoltre, nel 1951, alcuni esponenti dell’Associazione degli artisti democratici (Demokurāto bijutsu kyōkai), condivisero da subito un’idea sociale dell’arte, e di una sua più ampia diffusione. A tale scopo, sulla traccia del fenomeno della pop sviluppatosi in Inghilterra e negli Stati Uniti, scelsero quale espressione artistica principale la serigrafia, che riprendeva la tradizione estetica del proprio paese, sull’esempio delle stampe Ukiyo-e.

A corredo della mostra, gli ikebana delle tre scuole Ikenobo, Ohara e Sōgetsu che traggono ispirazione dalle opere in mostra, a firma dei maggiori artisti moderni e contemporanei del Giappone, come Munakata Shikō, Ikeda Masuo, Dōmoto Inshō, Yokoo Tadanori, Lee U Fan e Teshigahara Sōfu.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Consumi: Coldiretti, arriva la "spesa sospesa", l'esordio a Torino

Per aiutare le famiglie italiane in difficoltà arriva la prima “spesa sospesa” promossa da Coldiretti e Campagna Amica assieme alla Caritas. Palcoscenico d’esordio dell’iniziativa è il Villaggio Coldiretti a Torino #stocoicontadini, dalle ore 9 di venerdì 15 giugno ai Giardini Reali Superiori, aperti al pubblico per l'occasione per tutto il weekend.  I visitatori dei banchi del maximercato degli agricoltori tra i giardini e piazza Castello avranno la possibilità di fare una donazione libera grazie alla quale acquistare prodotti a favore dei più bisognosi. In pratica, si mutua l’antica usanza partenopea del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si tratterà di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero tra quelli proposti dagli agricoltori di Campagna Amica. Il tutto sarà raccolto e consegnato alla Caritas che si occupa della distribuzione alle famigl...

Lo stile di Palestrina, l'agile volumetto di Malcolm Boyd sullo studio della polifonia del Rinascimento

Negli anni '70, Malcolm Boyd, uno dei maggiori studiosi del Settecento musicale europeo ed in particolare degli Scarlatti, scrisse anche una introduzione pratica sullo stile compositivo di Giovanni Pierluigi da Palestrina,  uno tra i più importanti compositori di area romana del XVI secolo.  Uno studio quanto mai accurato su modalità, ritmo e melodia, armonia, stile, struttura ed osservazione sul tempo ternario, con tanto di esempi musicali ed esercizi.  Palestrina è a ragione ritenuto il modello ideale per la composizione polifonica sacra per aver saputo magistralmente conciliare quella che era la funzione propria della musica cattolica con gli aspetti più apertamente estetici. Malcolm Boyd, rivolgendosi allo studente, mette al centro la figura di Palestrina come compositore modello, in un momento, stiamo parlando degli anni '70, in cui viene seriamente messo in dubbio il valore di molti metodi tradizionali per l'educazione musicale, certamente da più part...