Passa ai contenuti principali

Vino e territori, Castelli Romani: con il Vigneto 4.0 nuove competenze e un marchio per l’innovazione e la sostenibilità in filiera

Presentati i risultati di OENOMED, progetto finalizzato alla qualificazione e promozione delle filiere vitivinicole delle aree protette del mediterraneo. Ai Castelli Romani arriva il Vigneto 4.0: nuove competenze e un marchio per l’innovazione e la sostenibilità in filiera.

Alla presenza di Riccardo Velasco, Direttore del CREA Viticoltura ed Enologia, e di Giancarlo Righini, Assessore Agricoltura Regione Lazio, sono stati presentati i risultati del progetto OENOMED il cui obiettivo è una filiera vitivinicola sempre più verde e all’avanguardia, in grado di raccogliere, valorizzare e integrare una tradizione locale fatta non solo di vite e di vino, ma anche di storia, di cultura e paesaggio, di suolo e clima e di raccontarla e proporla al consumatore, rendendola riconoscibile con il supporto di un marchio.

La qualità e la sostenibilità della viticoltura e dei vini di un territorio storicamente vocato, come quello del Parco dei Castelli Romani, passano in maniera integrata dalle innovazioni tecnologiche all’efficienza organizzativa, dalla condivisione di buone pratiche fino alla creazione e al rafforzamento delle reti di imprese. 

Di questo hanno discusso oggi i rappresentanti istituzionali del territorio, le aziende, i tecnici e altri portatori di interesse, che hanno condiviso il  documento “Memorandum per i vigneti del futuro Protocollo di intesa sui piani di azione locale“, tutto ciò con l’obiettivo di realizzare un network internazionale di aziende virtuose, che operano in un mercato protetto, grazie alla creazione di un marchio, in grado di caratterizzare le loro produzioni e ampliarne l’offerta con prodotti sostenibili, tutelati, ottenuti da una viticoltura sostenibile con un metodo garantito dal disciplinare sviluppato nel corso del progetto e certificato dal marchio stesso. L’intento è di poter estendere questo modello di sostenibilità viticola alle viticolture di altre aree protette del Mediterraneo.

«Il settore vitivinicolo rappresenta uno straordinario patrimonio culturale ed economico del nostro territorio. Ed è per questo che come Regione Lazio, fin dal nostro insediamento abbiamo introdotto interventi e politiche di sviluppo. Penso per esempio alla legge sull’eno-oleo turismo che sta finalmente concludendo il suo iter per l’approvazione in Consiglio regionale. Uno strumento importante che vogliamo mettere a disposizione degli imprenditori del comparto per far si che il mondo del vino possa compiere un importante salto di qualità anche in termini di formazione e promozione. In questo scenario il protocollo, sviluppato dal CREA di Viticoltura Enologia di Velletri, che viene presentato oggi ha un’importanza strategica perché finalizzato a uno sviluppo fondamentale dell’intera filiera, nell'ambito della sostenibilità.» così Giancarlo Righini, Assessore Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste Regione Lazio, in occasione del workshop “Memorandum per i vigneti del futuro Protocollo di intesa sui piani di azione locale”, organizzato nell’ambito del progetto transfrontaliero OENOMED, oggi 3 ottobre dal CREA Viticoltura ed Enologia, insieme al Parco Regionale dei Castelli Romani, dedicato alla sostenibilità in viticoltura dalla vigna al calice.

Il progetto. OENOMED, Qualificazione e promozione delle filiere vitivinicole delle Aree Protette Vincolate del Mediterraneo, ha la durata di 3 anni e vede la partecipazione di 4 Paesi dell’Area del Mediterraneo - Italia, Francia, Tunisia (coordinatore) e Libano – con l’intento di adottare processi e tecniche produttive sostenibili per tutelare beni e risorse territoriali comuni.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Felix Culpa: dalle sublimi lacrime di Palestrina alle stelle di Ešenvalds, un dialogo celeste. Il Coro Musicanova in un viaggio sonoro tra le ombre della Passione e l’aurora della Resurrezione

In occasione delle celebrazioni pasquali, il coro polifonico Musicanova presenterà “Felix Culpa - Le Sette Parole di Cristo sulla Croce”, un concerto-meditazione in programma domenica 13 aprile alle ore 20 presso la Parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret a Roma (zona Fonte Meravigliosa), con ingresso gratuito. L’evento, organizzato in collaborazione con Monsignor Antonio Grappone, unirà riflessioni teologiche e un repertorio che spazia dal Rinascimento alla contemporaneità, legando le ultime parole di Gesù in croce a brani emblematici della storia sacra. Felix Culpa si struttura come un itinerario meditativo attraverso un percorso storico-musicale che si svilupperà a partire dalla lettura e dal commento delle frasi che Gesù pronunciò sulla Croce poco prima di spirare: ognuna di esse sarà collegata a un brano che il coro, diretto dal Maestro Fabrizio Barchi, eseguirà poco dopo. La serata vedrà anche la partecipazione di Monsignor Antonio Grappone che, attraverso le sue riflessioni,...

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per alzare fr...