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Missa Pater noster e altre opere di Ludwig Daser. La rara polifonia rinascimentale delle corti dell'Austria imperiale: Cinquecento presenta il nuovo CD

Missa Pater noster e altre opere di Ludwig Daser. Esce il nuovo CD sulle opere del compositore rinascimentale tedesco a cura dell'ensemble Cinquecento per Hyperion. Oltre alla sostanziosa Missa Pater noster, la registrazione include una selezione di mottetti caratterizzati da una varietà di stili e generi diversi offrendo una gradita introduzione a questo maestro meno noto del XVI secolo.

Esce il nuovo CD sulle opere del compositore rinascimentale tedesco Ludwig Daser. Forse meno noto ai più, la sua vita e la sua opera abbracciarono sia le corti cattoliche che quelle luterane, rispettivamente a Monaco di Baviera e Stoccarda. 

Dopo una recente monografia sul compositore con la monumentale "Missa Praeter rerum seriem" a cura dell'Huelgas Ensemble, il presente CD ne dipinge ora un ritratto più ampio. E' stata inserita infatti un'altra delle ventidue messe, l'ultima, in canto semplice, basata su diverse fonti gregoriane, tra cui l'Ave Maria e il Pater Noster. Cantus firmus, imitazione, canone, parafrasi, sono il ricco arsenale tecnico di Ludwig Daser in cui si concentra e sviluppa tutto il suo virtuosismo concettuale.

Proveniente da una ricca famiglia di Monaco, Daser e la sua carriera furono segnati dalle aspre lotte tra Riforma protestante e Controriforma cattolica. Il suo insegnante sarebbe stato l'allora famoso Ludwig Senfl. Grazie al suo talento, Daser fu promosso Kapellmeister nel 1552, carica che mantenne fino al 1562. La sua fama fu poi messa in ombra da Orlando di Lasso, che successivamente lo sostituì alla corte di Monaco. Perse questa posizione quando decise di convertirsi al protestantesimo e da lì costretto a lasciare la città. Nel 1572 Daser, fu nominato Kapellmeister alla corte di Stoccarda del duca Ludwig von Württemberg che a quel tempo era uno dei leader del protestantesimo; impiego questo che mantenne, lontano dall'influenza vaticana, fino alla sua morte.

Daser ci lascia 22 messe, 24 mottetti e altre opere sacre. Inoltre, nel 1578 compose una Passione in quattro parti, il cui testo si basa su una raccolta di tutti e quattro i Vangeli. La sua opera più nota rimane il Benedictus Dominus Bayern's Schlösser Und Residenzen, per doppio coro, dedicata alla città di  Monaco. 

Il suo stile fu influenzato dalla policoralità italiana. Sono infatti le opere per doppio coro a mostrarci le sonorità più avvincenti, come si evince dalla traccia di apertura, Benedictus Dominus, e soprattutto quando eseguita da un ensemble di questa qualità. Sono esecuzioni equilibrate e raffinate, nell'alternarsi di pathos e recitazione ieratica: Ad te levavi che si distingue per la sua pura bellezza e l'inizio ammirevole del Qui tollis, che in qualche modo ci ricorda il mondo di Lasso. 

Il programma comprende anche due corali in lingua tedesca che ovviamente fanno parte del servizio luterano, come veniva praticato nella regione del Württemberg. D'altro canto, la scelta dei sette mottetti in latino riflette un ecumenismo adatto sia al rito protestante sia a quello cattolico, e che risale ad entrambi i periodi del compositore. Così, il Benedictus Dominus alla maniera policorale veneziana, e il mottetto Ad te levavi oculos meos e la sua chiara tessitura accordale, entrambi del primo periodo monacense, prefigurano due aspetti della futura estetica sviluppata a Stoccarda. 

Per quanto riguarda Fracta diuturnis, ne è stata scelta una interpretazione con un approccio alternativo, mescolando canto piano e polifonia, come spiegato in una dettagliata ed erudita nota dell'ensemble Cinquecento. Di fatto la formazione si compone di un team di esperti che offre letture ben ponderate e sensibili, tanto trasparenti quanto sontuose, immerse in un fervore luminoso e carismatico, e con un'acustica sempre accogliente. 

Formatosi a Vienna nell'ottobre 2004, l'ensemble Cinquecento è composto da cinque cantori professionisti provenienti da cinque paesi europei: Austria, Belgio, Inghilterra, Germania e Svizzera. La struttura della formazione richiama i cori delle cappelle imperiali del sedicesimo secolo, i cui membri sarebbero stati scelti per la loro abilità musicale dagli istituti musicali più apprezzati d'Europa.

Il gruppo, vincitore di diversi ed autorevoli premi, si è rapidamente affermato come uno dei principali ensemble vocali d'Europa. Cinquecento mira a portare il repertorio corale del XVI secolo meno noto delle corti dell'Austria imperiale a un pubblico più vasto, oltre a eseguire una vasta gamma di polifonia rinascimentale con l'obiettivo di illuminare il pubblico sulla caleidoscopica diversità di stili compositivi operanti in Europa in quel periodo. 

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