Passa ai contenuti principali

"io mangio lucano"

Potenza - Marchio di qualità "io mangio lucano" 2014
Il termine per la presentazione delle domande è il 12 settembre 2014
Il progetto prende il via dalla necessità di creare un marchio comune per rendere più riconoscibile il grande patrimonio enogastronomico della Basilicata 


Secondo un’ indagine Coldiretti, per oltre un italiano su tre (35 per cento) la vacanza perfetta non può trascurare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali. Nasce da questa consapevolezza il progetto “Io mangio lucano”, coordinato dalla Camera di Commercio di Potenza con l’Associazione Cuochi Potentini, Legambiente ed associazioni di categoria. 

La Camera di Commercio di Potenza, in collaborazione con Legambiente Basilicata onlus, Associazione Cuochi Potentini, Confocommercio ed As.Com., e con il supporto tecnico dell'azienda speciale Forim, ripropone per il 2014, il marchio "Io mangio lucano". 

L'obiettivo è quello di promuovere la ristorazione di qualità e la valorizzazione dei prodotti di origine, dei prodotti tipici e tradizionali della Basilicata. Sono ammesse alla selezione per l'assegnazione del marchio Io Mangio Lucano i Ristoranti e gli Agriturismi operanti nella provincia di Potenza, iscritte al Registro Imprese. La domanda di partecipazione va redatta su apposito modulo ( scaricabile dai siti pz.camcom.it e forimpz.it ) e sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto richiedente. 

L’impresa dovrà essere in regola con il pagamento del diritto annuale dovuto alla Camera di Commercio. L’adesione per l’assegnazione del marchio è a titolo gratuito; i costi per la realizzazione delle visite aziendali saranno sostenuti direttamente dalla Camera di Commercio di Potenza. 

L’ammissione alle visite aziendali sarà riservata complessivamente a 20 nuove adesioni tra ristoranti e agriturismi in possesso dei requisiti amministrativi del presente bando; raggiunto tale limite in base all’ordine cronologico di invio non verranno prese in considerazione le ulteriori adesioni.

Le nuove adesioni verranno ammesse alle visite aziendali secondo l’ordine cronologico di invio della scheda di adesione. La scheda di adesione va redatta utilizzando i moduli disponibili sullapposita pagina del sito webi di Forim, azienda speciale della CdC di Potenza, sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa richiedente. Sul sito,inoltre è presente il disciplinare del marchio.

Negli obiettivi, la creazione di soggiorni abbinati alle produzioni tipiche e all’apprendimento delle più antiche tecniche di produzione e trasformazione; soggiorni ed itinerari abbinati alle feste popolari, alle sagre, agli usi e costumi caratteristici, alle feste folkloristiche e al recupero di tradizioni in via d’estinzione. 

Primo passo fondamentale sarà la creazione di una rete di ristorazione doc, e per ottenere l’ambito marchio con i rebbi della forchetta e l’occhiolino, scelto dalla Camera di Commercio per rappresentare l’iniziativa, i ristoratori potentini dovranno proporre ai propri clienti un’ampia scelta di prodotti e di ricette tipici della provincia di Potenza (anche se con qualche «incursione» della provincia di Matera, come il pane Igp e le olive di Ferrandina), attingendo alla materia prima certificata. 

Innanzitutto i prodotti DOP e IGP, dal caciocavallo silano, al pecorino di Filiano, al canestrato di Moliterno, dai fagioli di Sarconi e di Rotonda al peperone di Senise e alla melanzana rossa. Poi i Prodotti Tradizionali, di cui alcuni sono già oggetto di certificazione volontaria come l’agnello delle Dolomiti Lucane o comunque godono di una certa popolarità, come la carne podolica, i salumi (preferibilmente di suino nero lucano), i caprini, i lampascioni, la strazzata, i mostaccioli, i peperoni cruschi, i pomodori secchi di Tolve, il rafano. 

Tra i vini e le bevande non dovranno mancare i vini doc della regione, Aglianico, Grottino, Matera e Val d’Agri e i rosoli tradizionali della provincia di Potenza  ai sapori di alloro, finocchietto, liquirizia, more e così via. Il disciplinare del marchio comprende anche tutta una serie di ricette che non dovranno mancare, come i fusilli alla rafanata, il mischiglio della contea di Chiaromonte, gli strascinati con la menta, l’agnello di Pasquetta, il bollito dei pastori, la ciambottella, le cartellate, i dolci di noci. Tra i piatti rivisitati, i cavatelli con fagioli di Sarconi, i fusilli con peperone crusco di Senise, la rafanata con pezzente, il capretto «cacio e uova». Infine, gli chef lucani potranno far galoppare la fantasia con piatti come la finissima di baccalà all’arancia staccia e olive nere, le cortecce con ragù bianco di podolica e provolone, le polpette di maiale nero lucano con fagioli bianchi di Rotonda.

Le domande di ammissione dovranno essere inviate via fax al n. 0971/410313 o via mail
all’indirizzo forim@pz.camcom.it.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...