Cambiamento climatico e tutela della biodiversità: nella Champagne prende il via il più grande progetto di vitisilvicoltura a protezione del vigneto
Ruinart, la più antica casa di champagne ha dato il via ad un programma di vitisilvicoltura senza precedenti. Il progetto prevede la piantumazione di 14.000 alberi e arbusti nella sua tenuta di Taissy, nella Marna. L'obiettivo è combattere gli effetti del cambiamento climatico e la promozione della biodiversità.
I boschi e le foreste giocano un ruolo fondamentale in quella che è la tutela della biodiversità e la conservazione delle acque e del suolo. La loro presenza spesso funge da barriera contro i parassiti e produce effetti mitiganti sul microclima locale. La ricerca in tal senso si è focalizzata nello studio dell'agrosilvicoltura, ovvero l'associazione di alberi e colture sullo stesso appezzamento agricolo. Si tratta di una pratica atavica, diffusa in tutto il mondo e trascurata in Occidente a causa dell'avvento delle macchine agricole e dei prodotti fitosanitari, che hanno portato a una coltivazione intensiva che richiede la rimozione sistematica degli alberi. Nello specifico la vitisilvicoltura è l'agrosilvicoltura applicata alla viticoltura e quindi l'associazione della coltivazione di alberi con la coltivazione della vite.
Si è visto che l'agrosilvicoltura in viticoltura offre di fatto diversi vantaggi, in particolare attraverso i servizi ecosistemici, come il miglioramento della biodiversità anche del suolo, la mitigazione degli eccessi climatici, lo stoccaggio del carbonio, il recupero di biomassa supplementare, la produzione di legname. Inoltre la presenza di discontinuità rappresentate da aree boscate e siepi favorisce il controllo dei parassiti della vite grazie ai numerosi predatori naturali presenti in questi ecosistemi, facendo diventare il bosco una sorta di elemento protettivo del vigneto.
E' partito così in Francia il più grande progetto di vitisilvicoltura che riporta la biodiversità in un paesaggio monocolturale. La Maison Ruinart ha dato il via ad un programma in collaborazione con Reforest'Action, associazione ambientalista specializzata in questo settore, che prevede la piantumazione di ben 14.000 alberi e arbusti nella sua tenuta di Taissy, nella Marna su tutti i 40 ettari di premier cru con l'obiettivo di combattere gli effetti del cambiamento climatico e la promozione della biodiversità. Ruinart ricordo è uno dei nomi più importanti all'interno della galassia dello Champagne, vero e proprio simbolo della regione della champagne che si è sempre fortemente impegnata nel portare avanti progetti in risposta alle sfide globali sul piano ambientale.
Entro il 2022, Ruinart completerà l'impianto distribuito su 4,4 km di siepi e 800 m2 di isole verdi. In una seconda fase è prevista anche una foresta di 2,5 ettari, a nord-est del lotto, con 11.000 alberi aggiuntivi. Il progetto è estremamente tecnico in quanto è necessario tenere conto di vari parametri, in particolare l'ombra creata dalla vegetazione sui alcuni filari e il suo impatto sulle rese, la possibile competizione idrica, ma anche vincoli sulla gestione del vigneto come il passaggio dei macchinari. In totale sono state selezionate una decina di specie locali, come il carpino, un albero di media altezza (15-20 m) con portamento dritto e chioma allungata ed il corniolo, albero di piccole dimensioni e dalla tempra rustica e robusta che ben si adatta a tutti i climi, da quelli rigidi, prettamente invernali, a quelli secchi e afosi.
Per realizzare questo progetto, Ruinart prevede di estirpare circa l'1% delle piante di vite della tenuta. I benefici attesi valgono lo sforzo. Al di là del loro ben noto impatto sul carbonio, gli alberi avranno un ruolo “cuscinetto” in un contesto che vede un accelerazione di episodi caratterizzati da ondate di calore, e favoriranno lo sviluppo di biodiversità favorevole alla vite.
Come affermato da Frédéric Dufour, presidente di Ruinart, questo progetto servirà anche ad incoraggiare altri vitivinicoltori ad intraprendere iniziative simili a questa. In totale, la maison stanzierà circa 100.000 euro a questo progetto, che contribuirà anche a ridurre le emissioni di CO2 in termini di sequestro di carbonio.
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