Organo Plus: J.S. Bach, vertice e principio della musica europea nel 275° anniversario della scomparsa. Al via la rassegna al PIMS
Prende il via oggi Organo Plus, rassegna organizzata dal Pontificio Istituto di Musica Sacra che nel 2025 celebra il duplice anniversario bachiano con un percorso dedicato ai capisaldi del repertorio organistico, alle trascrizioni tra Otto e Novecento e a una selezione di autori legati alla tradizione di Bach. Il programma, articolato in più appuntamenti tra novembre e dicembre, coinvolge organisti, cantanti e formazioni del PIMS, offrendo un quadro storico, estetico e performativo che evidenzia la perdurante vitalità dell’eredità bachiana.
Il Pontificio Istituto di Musica Sacra dedica nel 2025 un articolato omaggio a Johann Sebastian Bach attraverso la rassegna Organo Plus, concepita in occasione del 275º anniversario della sua scomparsa e del 340º della nascita. La manifestazione si svolge ogni venerdì dal 21 novembre al 19 dicembre, con appuntamenti presso la Sala Accademica del PIMS in piazza Sant’Agostino e, in alcune date, nella Chiesa Abbaziale. L’iniziativa intende restituire la complessità di un autore che la musicologia riconosce come limite cronologico conclusivo dell’età barocca e, al tempo stesso, apertura verso la modernità.
Nato a Eisenach nel 1685, Bach rappresenta un compendio della grande tradizione europea, capace di integrare in un linguaggio personale gli idiomi tedesco, francese e italiano. La sua opera si colloca in un’epoca di transizione, tra razionalità illuministica e sensibilità introspettiva, e si configura come un principio dinamico di trasformazione. La cantabilità non è mai virtuosismo fine a sé stesso, ma veicolo di una commozione misurata; il contrappunto, erede dell’eredità franco-fiamminga, diventa processo ermeneutico e figura di un’interiorità tesa verso la trascendenza. L’influenza bachiana si dispiega nei secoli, da Mendelssohn e Brahms fino alla riflessione tecnico-intellettuale di Schönberg, confermando la sua opera come paradigma della musica intesa quale forma di pensiero.
Il programma della rassegna reca alcune delle pagine organistiche più rappresentative del catalogo bachiano: preludi e fughe, corali dell’Orgelbüchlein, la Passacaglia in do minore BWV 582 e la Toccata e fuga in re minore BWV 565. Accanto ai brani originali trovano spazio trascrizioni di epoche successive, testimonianza dell’impronta che Bach ha lasciato nell’estetica organistica romantica e novecentesca. Tra queste figurano la Sinfonia n. 9 in fa minore BWV 795 nella versione di Marco Enrico Bossi, il Preludio e fuga in re maggiore BWV 874 trascritto da Max Reger e la celebre Ciaccona BWV 1004 nella rielaborazione organistica di Ulisse Matthey.
La rassegna si apre inoltre a una costellazione di autori che precedono, accompagnano o proseguono idealmente la lezione bachiana. Tra gli antecedenti risuonano Pachelbel e Zachow, punti di riferimento per la formazione del giovane Bach, e Antonio de Cabezón, di cui viene proposto il Tiento del Primer Tono. La presenza di Giovanni Paolo Cima, con la Canzon la Pace, documenta il passaggio dal ricercare alla scrittura concertante, mentre un trait d’union diretto con la Passacaglia bachiana è rappresentato da André Raison e dal suo couplet tratto dalla Messe du Deuziesme ton. La cornice barocca si amplia attraverso Vivaldi, evocato nella trascrizione del Concerto in la minore BWV 593, e Telemann, la cui cantata Nun komm, der Heiden Heiland TWV 1:1178 dialoga idealmente con la cantata bachiana prevista in chiusura di rassegna.
L’arco cronologico giunge fino all’età contemporanea con opere di Domenico Bartolucci, Theo Flury e giovani compositori formatisi al PIMS, come Giacomo Balduzzi e Davide Barros, che proseguono una tradizione viva, centrata sulla liturgia e sulla meditazione musicale.
La rassegna vede impegnati numerosi organisti, studenti e docenti dell’Istituto: Leisbert Moreno, affiancato dal tubista Edgar Dutary, Dom Ezechiele Pereira, Alessandra Ciccaglioni, Giacomo Balduzzi, Davide Barros, Lucia Ignone, Roberto Di Buccio, Efisio Aresu e Luca Chintemi. Le sezioni vocali sono affidate alla soprano Daniela Battioni, al tenore Derlis González Morel, alla Compagine vocale, al Coro e alla Schola Gregoriana del PIMS, quest’ultima guidata dalla Prof.ssa Inga Behrendt, mentre alcune direzioni corali sono curate da don Francesco Deffenu. La programmazione restituisce così un omaggio corale e stratificato alla figura di Bach, nel segno di una continuità che unisce ricerca storica, prassi esecutiva e formazione musicale.
@Riproduzione Riservata

Commenti
Posta un commento