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Palestrina e le sue declinazioni nel tempo: giornata di studio per i 500 anni dalla nascita del Princeps Musicae

In occasione del 500° anniversario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, l’Associazione Regionale Cori del Lazio, in collaborazione con Feniarco, promuove una giornata di studio presso la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Musicologi, docenti e ricercatori si confronteranno su temi come la prassi corale, la trasposizione, la polifonia palestriniana e la sua ricezione storica. A conclusione un concerto con il LiberCantus Ensemble e il Dodekachordon Ensemble esplorerà musicalmente l’eredità del grande compositore rinascimentale.


Nella suggestiva cornice della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, il prossimo 29 novembre si terrà la giornata di studio Palestrina e le sue declinazioni nel tempo. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Regionale Cori del Lazio in collaborazione con Feniarco, celebra il cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, figura cardine della polifonia sacra rinascimentale.

L’appuntamento si inserisce in un anno particolarmente vivo per la ricerca e la divulgazione musicologica, attraversato da numerosi incontri, festival e progetti dedicati al compositore. I lavori si apriranno alle 16.00 nella Sala San Bernardo con l’intervento di Mauro Bacherini, del Conservatorio G. P. da Palestrina di Cagliari, che approfondirà il tema delle chiavette e della trasposizione nella prassi corale odierna, un aspetto decisivo per conciliare fedeltà storica ed esigenze interpretative contemporanee.

Luigi Ciuffa del Conservatorio "F. Morlacchi" di Perugia parlerà dell’arte della polifonia nella Missa Ut Re Mi fa Sol La, una delle messe più affascinanti di Palestrina, esplorando la sua struttura modulare e la sua dimensione espressiva. Un altro passaggio centrale riguarda il "profano" nell’opera di Palestrina, tematica proposta da Marco della Sciucca del Conservatorio "L. D’Annunzio" di Pescara: come si conciliava la purezza sacrale con influenze estetiche non liturgiche, e quali paradossi emergono da quel delicato equilibrio. 

Johannes Herczog, della Fondazione "Giovanni Pierluigi da Palestrina", offrirà una prospettiva storica e culturale più ampia, disegnando il profilo di Palestrina non solo come erede di tradizioni passate ma come figura ponte tra passato e futuro. La dimensione teorica si fa pratica con l’intervento di Roberto Ciafrei del Conservatorio "S. Cecilia" di Roma, che si sofferma sulla questione della subfinalis re nel Deuterus, esplorando il punto di contatto tra la modalità rinascimentale e l’emergente senso di tonalità

Il dialogo tra forma e senso sacro trova un’eco anche nell’intervento di Walter Marzilli, docente al Pontificio Istituto di Musica Sacra e all’University of Notre Dame (USA), che riflette su drappeggi e fraseggi nel Rinascimento: come la "plasticità figurativa" del testo si traduce in articolazioni musicali concrete. Chiude il ciclo di relazioni Emanuele Demartis, che racconta un caso di ricezione palestriniana nella prima metà del Seicento attraverso la figura di Pier Francesco Valentini.

A moderare i lavori sarà Álvaro Vatri, presidente dell’Associazione Regionale Cori del Lazio, che guiderà gli interventi con la consueta attenzione critica e una profonda conoscenza del repertorio corale. La giornata troverà compimento alle 20.30 con il concerto ospitato nella Basilica, affidato al LiberCantus Ensemble diretto da Vladimiro Vagnetti e al Dodekachordon Ensemble diretto da Roberto Ciafrei.

L'iniziativa si inserisce in un quadro molto più vasto di celebrazioni. Il Papa, in occasione di un evento promosso dalla Fondazione Domenico Bartolucci per il cinquecentenario, ha sottolineato come la polifonia palestriniana "unisca strettamente musica e liturgia" e arricchisca la preghiera donando "unità di mente e solennità ai riti sacri". La scelta di dedicare all’anno pale­striniano un bollettino ufficiale della musica sacra conferma quanto il rapporto fra tradizione spirituale e valore artistico continui a valere oggi come allora.

Il contesto di celebrazioni come queste evidenzia infine una duplice prospettiva: da un lato la dimensione liturgica e spirituale di Palestrina, radicata nell’estetica controriformista; dall’altro una ricezione contemporanea che lo pone in dialogo con i linguaggi dei compositori di oggi e nuove modalità interpretative. La giornata di studio di novembre a Roma diventa così non solo un omaggio, ma anche una riflessione viva sull’eredità palestriniana e sulle sue potenziali declinazioni future.


PROGRAMMA 

Dalle ore 16.00

Mauro Bacherini (Conservatorio "G. P. da Palestrina" di Cagliari)

'Chiavette' e trasposizione nella pratica corale di oggi.

Luigi Ciuffa (Conservatorio "F. Morlacchi" di Perugia)

L'arte della polifonia: la Missa Ut Re Mi fa Sol La di G. Pierluigi da Palestrina.

Marco della Sciucca (Conservatorio L. D'Annunzio" di Pescara)

Il 'profano' in Palestrina: coerenza estetica e paradossi.

Johannes Herczog (Fondazione "Giovanni Pierluigi da Palestrina")

Pierluigi spartiacque tra passato e futuro. Connotati e percorsi di una eredità complessa.

Roberto Ciafrei (Conservatorio "S. Cecilia" di Roma)

La questione della subfinalis 'Re' nel Deuterus un passo dalla Modalità verso la Tonalità.

Walter Marzilli (Pontificio Istituto di Musica Sacra & University of Notre Dame, Indiana, USA) Drappeggi e fraseggi nel Rinascimento: dialoghi fra plasticità figurativa e articolazione musicale. Emanuele Demartis (Conservatori di Musica "G. Briccialdi" di Temi d "O.Respighi" di Latina) Un caso di ricezione palestriniana nella prima metà del Seicento: Pier Francesco Valentini.

Moderatore: Alvaro Vatri (presidente ARC.L.)

Ore 20.30 

Concerto in Basilica

LiberCantus Ensemble

Vladimiro Vagnetti: direttore

Oreste Calabria: organo  

Dodekachordon Ensemble

Roberto Ciafrei: direttore


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