Il favoloso viaggio di Dioniso
Tra degustazioni commentate e visite selettive ai reperti più importanti per la storia del bere, frammenti di 2500 anni di storia del vino, il visitatore potrà perdersi in un’odissea enoica tra i reperti del museo Eusebio.
Un itinerario di assaggi di tre antiche bevande ci parla della lontana preistoria, della cantina dei Greci, dei Romani e degli antichi abitanti delle colline di Langa, i Liguri Statielli e Bagienni, e, infine, dei sontuosi banchetti tardomedievali e rinascimentali.
Le divagazioni lungo il percorso sfioreranno frammenti delle grande storia del vino e della vite e focalizzeranno l’attenzione sui reperti delle collezioni più significativi per la storia del bere: dalla coppa carenata di 3500 anni fa, posta a corredo della particolare sepoltura dell’imponente uomo dell’età del Bronzo, rinvenuto in corso Piave, all’impeciatura resinosa dei vasi vinari dei Liguri, agli sguardi enigmatici delle maschere dionisiache, di Sileno e dei satiri.
A cura dell’archeologo del vino Marco Mozzone, consulente per il Siti del Politecnico di Torino per le integrazioni al dossier di candidatura Unesco dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, curatore sale di archeologia al Wine Museum, castello di Barolo e della mostra per i 150 anni dall’UNità d’Italia al castello di Grinzane Cavour Italia o Enotria: la vigna del Risorgimento, ora mostra itinerante.
A scandire una visita selettiva delle sale del museo Eusebio saranno proposti assaggi di tre vini antichi, fra i quali l’Ippocrasso di Isabella de’ Medici, l‘Idromele dei Taurini dalla valle di Susa e il Mulsum riprodotto a Costigliole Saluzzo (CN), nell’ambito degli scavi di quella che si è rivelata essere una villa rustica di notevole estensione.
Gli scavi archeologici sono stati condotti dai Proff. Diego Elia e Valeria Meirano dell’Università di Torino in sinergia con l’amministrazione comunale di Costigliole Saluzzo (CN). Il Mulsum, offerto per l’occasione dagli enti che conducono il progetto e presentato al pubblico in alcune occasioni a partire dal 2008, è l’oggetto di questo approfondimento sulla missione archeologica a Costigliole Saluzzo.
Un itinerario di assaggi di tre antiche bevande ci parla della lontana preistoria, della cantina dei Greci, dei Romani e degli antichi abitanti delle colline di Langa, i Liguri Statielli e Bagienni, e, infine, dei sontuosi banchetti tardomedievali e rinascimentali.
Le divagazioni lungo il percorso sfioreranno frammenti delle grande storia del vino e della vite e focalizzeranno l’attenzione sui reperti delle collezioni più significativi per la storia del bere: dalla coppa carenata di 3500 anni fa, posta a corredo della particolare sepoltura dell’imponente uomo dell’età del Bronzo, rinvenuto in corso Piave, all’impeciatura resinosa dei vasi vinari dei Liguri, agli sguardi enigmatici delle maschere dionisiache, di Sileno e dei satiri.
A cura dell’archeologo del vino Marco Mozzone, consulente per il Siti del Politecnico di Torino per le integrazioni al dossier di candidatura Unesco dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, curatore sale di archeologia al Wine Museum, castello di Barolo e della mostra per i 150 anni dall’UNità d’Italia al castello di Grinzane Cavour Italia o Enotria: la vigna del Risorgimento, ora mostra itinerante.
A scandire una visita selettiva delle sale del museo Eusebio saranno proposti assaggi di tre vini antichi, fra i quali l’Ippocrasso di Isabella de’ Medici, l‘Idromele dei Taurini dalla valle di Susa e il Mulsum riprodotto a Costigliole Saluzzo (CN), nell’ambito degli scavi di quella che si è rivelata essere una villa rustica di notevole estensione.
Gli scavi archeologici sono stati condotti dai Proff. Diego Elia e Valeria Meirano dell’Università di Torino in sinergia con l’amministrazione comunale di Costigliole Saluzzo (CN). Il Mulsum, offerto per l’occasione dagli enti che conducono il progetto e presentato al pubblico in alcune occasioni a partire dal 2008, è l’oggetto di questo approfondimento sulla missione archeologica a Costigliole Saluzzo.
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