Passa ai contenuti principali

La scienza delle bollicine

Vini&Scienza: L'effervescenza serve solo per bellezza o contribuisce anche al gusto degli spumanti? La risposta arriva dalla fisica dei fluidi e dalla fotografia ad alta velocità.
 
Odissea della "bollicina": in un bicchiere di Prosecco o di Trento classico si ritrovano tutte le tappe della vita di una bollicina, dalla nascita alla morte. 

Fisici, matematici e chimici si sono confrontati in questi anni sull’origine e sulle proprietà di questa componente essenziale dei vini spumanti.

Con la seconda fermentazione, il vino si carica di anidride carbonica, quando si stappa una bottiglia la spuma biancastra alla sommità del collo non è dovuta alle bollicine di C02, ma alla condensazione di vapore acqueo in prossimità del tappo.

La prima considerazione pratica nel servire il vino, per avere il maggior numero di bollicine, è quella di aprire dolcemente la bottiglia ed inclinare leggermente sia la bottiglia sia il bicchiere per evitare che il gas carbonico si disperda. Osservando il bicchiere con una sorgente luminosa all’infrarosso si può valutare quanta CO2 viene dispersa. Una volta che il vino è versato, la CO2 si dissolve nel vino e si allontana dal liquido.

Sono le microimpurità o i microcristalli, i responsabili della formazione continua di bollicine nel bicchiere. Distaccata da queste particelle, la bolla di gas carbonico non è ancora visibile ad occhio nudo: per il principio di Archimede si sposta verso l’alto, si carica di CO2 dissolta, diviene sempre più grande e acquista velocità.

Tutto ciò mette in movimento lo spumante, porta i composti volatili in superficie e li rende percepibili al naso. In bocca le sensazioni della spuma sono direttamente proporzionali alla quantità di anidride carbonica che esercita un’azione chimica sui recettori del sapore acido, generando una percezione pungente.

Sopra la superficie del bicchiere, come si può osservare con la fotografia ad alta velocità, si forma come un aereosol che dà sensazioni piacevoli anche su pelle e viso. In modo invisibile le bollicine tendono a riunirsi in circolo con una depressione nel centro fino a formare un effimero fiore frizzante. 

Ma l'effervescenza serve solo per bellezza o contribuisce anche al gusto degli spumanti? 
La risposta arriva dalla fisica dei fluidi ed appunto dalla fotografia ad alta velocità. 

Grazie alla fisica dei fluidi, gli studiosi Guillaume Polidori, Philippe Jeandet e Gérard Liger-Belair hanno investigato il ruolo delle bollicine dei vini spumanti per stabilire se contribuiscono al gusto finale, e come, o se hanno un ruolo puramente estetico.

Servendosi della tomografia laser e della fotografia ad alta velocità, hanno analizzato la formazione e il flusso delle bollicine sia in condizioni di effervescenza casuale sia in condizioni controllate per i bicchieri larghi e per quelli allungati. 


Le bollicine sono fondamentali per l'aroma, visto che contengono concentrazioni più elevate di composti aromatici rispetto al grosso del liquido. In particolare, è importante la struttura dei flussi del liquido, dunque la forma dei bicchieri, che trasporta le bollicine in superficie.

Tutte affascinanti scoperte fatte dal gruppo di ricerca francese dell’Università di Reims del CNRS dal nome, (non poteva essere altrimenti!) “effervescenza”.


Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...