Enoteca Italiana presenta l’Atlante dei territori del vino italiano
L'opera, promossa dal Ministero con la collaborazione dell’Ente Vini, introduce come novità assoluta il concetto di macroaree
L’Atlante dei territori del vino italiani, opera prima nel panorama editoriale italiano, è stato presentato con successo ieri 29 ottobre presso la Sala Cavour del Palazzo dell’Agricoltura a Roma.
L'opera efficacemente esposta da Fabio Carlesi Segretario generale di Enoteca Italiana e Nunzia De Girolamo Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali è un viaggio affascinante che ricostruisce il profilo di “Enotria” attraverso un apparato cartografico di alto valore, con riferimenti storici, economici e legislativi.
Tutto questo ma non solo: l'atlante è diviso in macroaree e mette in evidenza le caratteristiche geografiche, geologiche e pedo-climatiche di un dato luogo che, tutte insieme, contribuiscono all'unicità di un determinato vino in un determinato luogo.
Composto da due volumi con 20 capitoli regionali organizzati attorno a 92 macroaree, l'atlante ha un doppio ruolo: scientifico e commerciale proprio per l’utile supporto che dà alla promozione del vino, prodotto fondamentale per l’economia italiana, rappresentando altresì uno strumento innovativo per il mondo vitivinicolo italiano, un punto di riferimento per i produttori, gli studiosi e le Amministrazioni e anche per tutti gli appassionati, e testimonia la complessa identità e il ricco valore di tutti i territori del vino.
L’Atlante dei territori del vino italiano è un’opera complessa che va a colmare un vuoto importante nel panorama editoriale del nostro Paese, introducendo come novità assoluta il concetto di macroarea: una porzione di territorio che raccoglie terre viticole aventi caratteri climatici, litologici, morfologici e pedologici comuni.
E’ uno strumento importante per il settore vitivinicolo italiano, sia al livello tecnico scientifico ma anche a livello commerciale per il sostegno che dà alla promozione di un prodotto fondamentale per l’economia italiana: il vino.
L’Atlante non propone una semplice elencazione dei vini italiani, ma descrive l’offerta enologica nazionale come il risultato delle tradizioni produttive proprie di ogni macroarea, dove le peculiari condizioni ambientali hanno contribuito a selezionare scelte varietali, tecniche e organizzative, che nel tempo hanno anche plasmato il paesaggio e la cultura locale.
L’opera, documentando la ricca diversità dei territori vitivinicoli italiani e dei vini, dimostra che il ruolo di primo piano assunto dall’Italia in un mercato del vino sempre più globalizzato, ma anche sempre più attento ai vini di pregio, trova le sue ragioni nel fatto che i produttori italiani hanno potuto operare in una molteplicità di contesti, dove il talento imprenditoriale e la competenza tecnica hanno potuto interpretare in modo esemplare un gran numero di potenzialità enologiche diverse tra loro.
L’Atlante, dunque, vuole essere una testimonianza della complessa identità e del valore dei territori del vino italiano, e ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento per i produttori, gli studiosi e le Amministrazioni, oltre che per tutti gli appassionati del vino. I due volumi rappresentano uno strumento utile ai produttori perché consentono di comprendere meglio le caratteristiche del proprio ambiente agronomico, anche grazie alla esplicitazione delle differenze rispetto agli altri territori, offrendo quindi una base conoscitiva per perfezionare ulteriormente i propri vini.
L’Atlante è anche strumento utile ai ricercatori e alle Amministrazioni, in quanto, una più sistematica conoscenza del sistema produttivo del vino italiano è certamente la base necessaria per la programmazione di attività di ricerca che colgano le esigenze specifiche del settore e per l’impostazione di politiche di settore efficaci.
Infine, soddisfa la curiosità dei consumatori di vino che oggi sono sempre più preparati e interessati alle origini del prodotto e che al tempo stesso sono sempre più alla ricerca di vini che siano l’autentica espressione di un’area (Veale et al., 2008).
In questa prospettiva, l’opera contribuisce all’affermazione di un’immagine della produzione vinicola italiana che assume spessore e valore proprio dalla ricchezza di prodotti, il cui individuale pregio e originalità è il frutto di una molteplicità di ambienti, vitigni, paesaggi, tradizioni produttive e sedimentazioni culturali.
L’Atlante dei territori del vino italiano
Due volumi, 864 pagine (1° volume: 384 pagine - 2° volume 480 pagine)
Le aree sono 5:
a) La cartografia e le immagini dell’IGM. Duecentoventisette carte complessive di cui: 20 regionali prospettiche, 20 regionali introduttive, 140 per le 92 aree individuate, 47 aree a Docg. Ventinove ortofoto (foto aeree georefenziate)
b) La cartografia, le tabelle e le schede pedologiche del CRA ABP Firenze. Duecentotrentadue carte complessive di cui: 20 regionali dei distretti di terre viticole, 92 delle macroaree, 120 climatiche (6 per ciascuna regione). Centoventinove tabelle relative alle caratteristiche di alcuni suoli. Venti schede pedologiche di suoli rappresentativi regionali.
c) Trecentodiciasette foto di paesaggi e vitigni
d) Tabelle economiche relative al sistema produttivo delle singole regioni e di 33 macroaree scelte
e) Tabelle relative alle Dop e Igp
L'opera, promossa dal Ministero con la collaborazione dell’Ente Vini, introduce come novità assoluta il concetto di macroaree
L’Atlante dei territori del vino italiani, opera prima nel panorama editoriale italiano, è stato presentato con successo ieri 29 ottobre presso la Sala Cavour del Palazzo dell’Agricoltura a Roma.
L'opera efficacemente esposta da Fabio Carlesi Segretario generale di Enoteca Italiana e Nunzia De Girolamo Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali è un viaggio affascinante che ricostruisce il profilo di “Enotria” attraverso un apparato cartografico di alto valore, con riferimenti storici, economici e legislativi.
Tutto questo ma non solo: l'atlante è diviso in macroaree e mette in evidenza le caratteristiche geografiche, geologiche e pedo-climatiche di un dato luogo che, tutte insieme, contribuiscono all'unicità di un determinato vino in un determinato luogo.
Composto da due volumi con 20 capitoli regionali organizzati attorno a 92 macroaree, l'atlante ha un doppio ruolo: scientifico e commerciale proprio per l’utile supporto che dà alla promozione del vino, prodotto fondamentale per l’economia italiana, rappresentando altresì uno strumento innovativo per il mondo vitivinicolo italiano, un punto di riferimento per i produttori, gli studiosi e le Amministrazioni e anche per tutti gli appassionati, e testimonia la complessa identità e il ricco valore di tutti i territori del vino.
L’Atlante dei territori del vino italiano è un’opera complessa che va a colmare un vuoto importante nel panorama editoriale del nostro Paese, introducendo come novità assoluta il concetto di macroarea: una porzione di territorio che raccoglie terre viticole aventi caratteri climatici, litologici, morfologici e pedologici comuni.
E’ uno strumento importante per il settore vitivinicolo italiano, sia al livello tecnico scientifico ma anche a livello commerciale per il sostegno che dà alla promozione di un prodotto fondamentale per l’economia italiana: il vino.
L’Atlante non propone una semplice elencazione dei vini italiani, ma descrive l’offerta enologica nazionale come il risultato delle tradizioni produttive proprie di ogni macroarea, dove le peculiari condizioni ambientali hanno contribuito a selezionare scelte varietali, tecniche e organizzative, che nel tempo hanno anche plasmato il paesaggio e la cultura locale.
L’opera, documentando la ricca diversità dei territori vitivinicoli italiani e dei vini, dimostra che il ruolo di primo piano assunto dall’Italia in un mercato del vino sempre più globalizzato, ma anche sempre più attento ai vini di pregio, trova le sue ragioni nel fatto che i produttori italiani hanno potuto operare in una molteplicità di contesti, dove il talento imprenditoriale e la competenza tecnica hanno potuto interpretare in modo esemplare un gran numero di potenzialità enologiche diverse tra loro.
L’Atlante, dunque, vuole essere una testimonianza della complessa identità e del valore dei territori del vino italiano, e ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento per i produttori, gli studiosi e le Amministrazioni, oltre che per tutti gli appassionati del vino. I due volumi rappresentano uno strumento utile ai produttori perché consentono di comprendere meglio le caratteristiche del proprio ambiente agronomico, anche grazie alla esplicitazione delle differenze rispetto agli altri territori, offrendo quindi una base conoscitiva per perfezionare ulteriormente i propri vini.
L’Atlante è anche strumento utile ai ricercatori e alle Amministrazioni, in quanto, una più sistematica conoscenza del sistema produttivo del vino italiano è certamente la base necessaria per la programmazione di attività di ricerca che colgano le esigenze specifiche del settore e per l’impostazione di politiche di settore efficaci.
Infine, soddisfa la curiosità dei consumatori di vino che oggi sono sempre più preparati e interessati alle origini del prodotto e che al tempo stesso sono sempre più alla ricerca di vini che siano l’autentica espressione di un’area (Veale et al., 2008).
In questa prospettiva, l’opera contribuisce all’affermazione di un’immagine della produzione vinicola italiana che assume spessore e valore proprio dalla ricchezza di prodotti, il cui individuale pregio e originalità è il frutto di una molteplicità di ambienti, vitigni, paesaggi, tradizioni produttive e sedimentazioni culturali.
L’Atlante dei territori del vino italiano
Due volumi, 864 pagine (1° volume: 384 pagine - 2° volume 480 pagine)
Le aree sono 5:
a) La cartografia e le immagini dell’IGM. Duecentoventisette carte complessive di cui: 20 regionali prospettiche, 20 regionali introduttive, 140 per le 92 aree individuate, 47 aree a Docg. Ventinove ortofoto (foto aeree georefenziate)
b) La cartografia, le tabelle e le schede pedologiche del CRA ABP Firenze. Duecentotrentadue carte complessive di cui: 20 regionali dei distretti di terre viticole, 92 delle macroaree, 120 climatiche (6 per ciascuna regione). Centoventinove tabelle relative alle caratteristiche di alcuni suoli. Venti schede pedologiche di suoli rappresentativi regionali.
c) Trecentodiciasette foto di paesaggi e vitigni
d) Tabelle economiche relative al sistema produttivo delle singole regioni e di 33 macroaree scelte
e) Tabelle relative alle Dop e Igp
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