Vino e ricerca, olio essenziale di origano nel controllo biologico delle malattie della vite. I risultati di una ricerca svizzera
Una ricerca svizzera ha scoperto che l'applicazione di olio essenziale di origano può aiutare a prevenire le infezioni fungine della vite. Lo studio preliminare pubblicato su PLoS One.
Le infezioni fungine rappresentano un problema assai diffuso in viticoltura, tra queste, come noto la Plasmopara viticola, agente patogeno della peronospora della vite europea, malattia fungina diffusa in tutto il mondo e fra le più temibili per la vite, che, se non prevenuta, può essere distruttiva per il raccolto. Il controllo di questa malattia prevede un ricorrente utilizzo di prodotti fitosanitari, spesso eseguito sulla base di una percezione soggettiva del rischio di infezione, non guidata da dati oggettivi rilevati in campo. In tal senso la ricerca si sta muovendo cercando nuove strade possibili per una gestione sempre più sostenibile del vigneto.
E' noto che in natura esistono già molti rimedi ancora non del tutto inesplorati. Questi composti, che agiscono in modo ottimale quando sono rispettati i sottili equilibri sinergici della pianta, risultano essere un’arma in più capace di combattere infezioni resistenti ai comuni prodotti antifungini ricavati dalla chimica. In considerazione dei risultati ottenuti, quindi, gli oli essenziali sembrano possedere un potenziale applicativo promettente nei confronti di numerosi miceti.
Il presente studio preliminare a cura dei ricercatori svizzeri della Scuola viticola di Changins e la Scuola del Paesaggio di Ginevra, ha messo in luce le proprietà antifungine dell'olio essenziale di origano nel controllo biologico di alcune malattie della vite. I test sono stati effettuati in camere di coltura convenzionali su dodici viti della varietà Chasselas attraverso spruzzatura vaporizzata. Precedentemente le piante sono state trattate, nello specifico, con inoculazione del patogeno Plasmopara viticola, in modo da innescare una risposta immunitaria nella pianta. La fumigazione continua delle piante così infettate ha previsto l'utilizzo di numerosi oli essenziali commerciali (origano, timo, assenzio, ecc.), per una durata variabile dalle 24 ore ai 10 giorni (immediatamente dopo l'infezione). Solo l'olio essenziale di origano ha mostrato un effetto convincente, essendo capace nelle prime 24 ore dopo l'infezione di ridurre lo sviluppo di peronospora del 95%. Ciò ha dimostrato che il suo effetto antifungino è molto forte già ai primi stadi dell'infezione e quindi preventivo allo sviluppo della malattia.
Gli scienziati svizzeri hanno studiato i meccanismi molecolari che consentono alla vite di contenere l'infezione da muffa attraverso la fumigazione, rilevando l'attivazione e l'espressione di una dozzina di geni del sistema immunitario delle piante. Questi geni rilasciano ormoni, portando alla sintesi di fenilpropanoidi, inclusi flavonoidi, stilbeni e resveratrolo. L'accumulo di queste molecole nella vite è un segno di resistenza agli stress biotici o abiotici.
Lo studio, dicevo, è preliminare, ed altri test sulle piante si rendono necessari prima che la pratica possa essere inserita in un protocollo di gestione della malattia. Ad oggi la ricerca ha dimostrato che una fumigazione continua consente un controllo efficace della peronospora sul ceppo di vite e che il l'olio essenziale di origano risulta essere più efficiente in fase vaporizzata piuttosto che in quella liquida. Inoltre, se il tempo di contatto diventa troppo lungo, l'olio essenziale può avere effetti fitotossici, con un disturbo nell'attività fotosintetica.
Il trattamento inoltre, deve essere considerato non come alternativa alle attuali pratiche, in quanto è dimostrato che la fumigazione non inibisce completamente le infezioni di muffe, ma sicuramente potrebbe aiutare a ridurre l'uso di fungicidi sistemici. Sono in corso altri studi sulla sua efficacia anche contro altre malattie criptogamiche e per Botrytis cinerea, nonché, cosa non da poco conto, sull'assorbimento dei composti aromatici da parte delle uve sottoposte a fumigazione ed eventuale rilascio in fase di vinificazione.
Le infezioni fungine rappresentano un problema assai diffuso in viticoltura, tra queste, come noto la Plasmopara viticola, agente patogeno della peronospora della vite europea, malattia fungina diffusa in tutto il mondo e fra le più temibili per la vite, che, se non prevenuta, può essere distruttiva per il raccolto. Il controllo di questa malattia prevede un ricorrente utilizzo di prodotti fitosanitari, spesso eseguito sulla base di una percezione soggettiva del rischio di infezione, non guidata da dati oggettivi rilevati in campo. In tal senso la ricerca si sta muovendo cercando nuove strade possibili per una gestione sempre più sostenibile del vigneto.
E' noto che in natura esistono già molti rimedi ancora non del tutto inesplorati. Questi composti, che agiscono in modo ottimale quando sono rispettati i sottili equilibri sinergici della pianta, risultano essere un’arma in più capace di combattere infezioni resistenti ai comuni prodotti antifungini ricavati dalla chimica. In considerazione dei risultati ottenuti, quindi, gli oli essenziali sembrano possedere un potenziale applicativo promettente nei confronti di numerosi miceti.
Il presente studio preliminare a cura dei ricercatori svizzeri della Scuola viticola di Changins e la Scuola del Paesaggio di Ginevra, ha messo in luce le proprietà antifungine dell'olio essenziale di origano nel controllo biologico di alcune malattie della vite. I test sono stati effettuati in camere di coltura convenzionali su dodici viti della varietà Chasselas attraverso spruzzatura vaporizzata. Precedentemente le piante sono state trattate, nello specifico, con inoculazione del patogeno Plasmopara viticola, in modo da innescare una risposta immunitaria nella pianta. La fumigazione continua delle piante così infettate ha previsto l'utilizzo di numerosi oli essenziali commerciali (origano, timo, assenzio, ecc.), per una durata variabile dalle 24 ore ai 10 giorni (immediatamente dopo l'infezione). Solo l'olio essenziale di origano ha mostrato un effetto convincente, essendo capace nelle prime 24 ore dopo l'infezione di ridurre lo sviluppo di peronospora del 95%. Ciò ha dimostrato che il suo effetto antifungino è molto forte già ai primi stadi dell'infezione e quindi preventivo allo sviluppo della malattia.
Gli scienziati svizzeri hanno studiato i meccanismi molecolari che consentono alla vite di contenere l'infezione da muffa attraverso la fumigazione, rilevando l'attivazione e l'espressione di una dozzina di geni del sistema immunitario delle piante. Questi geni rilasciano ormoni, portando alla sintesi di fenilpropanoidi, inclusi flavonoidi, stilbeni e resveratrolo. L'accumulo di queste molecole nella vite è un segno di resistenza agli stress biotici o abiotici.
Lo studio, dicevo, è preliminare, ed altri test sulle piante si rendono necessari prima che la pratica possa essere inserita in un protocollo di gestione della malattia. Ad oggi la ricerca ha dimostrato che una fumigazione continua consente un controllo efficace della peronospora sul ceppo di vite e che il l'olio essenziale di origano risulta essere più efficiente in fase vaporizzata piuttosto che in quella liquida. Inoltre, se il tempo di contatto diventa troppo lungo, l'olio essenziale può avere effetti fitotossici, con un disturbo nell'attività fotosintetica.
Il trattamento inoltre, deve essere considerato non come alternativa alle attuali pratiche, in quanto è dimostrato che la fumigazione non inibisce completamente le infezioni di muffe, ma sicuramente potrebbe aiutare a ridurre l'uso di fungicidi sistemici. Sono in corso altri studi sulla sua efficacia anche contro altre malattie criptogamiche e per Botrytis cinerea, nonché, cosa non da poco conto, sull'assorbimento dei composti aromatici da parte delle uve sottoposte a fumigazione ed eventuale rilascio in fase di vinificazione.
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