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Vino Nobile di Montepulciano: “Toscana” diventa obbligatorio in etichetta

Il Mipaaf ha accolto la delibera regionale dell’8 luglio per il cambio di disciplinare. Maggiore tutela, più chiarezza per il mercato: dopo il via libera della Regione Toscana per la modifica del disciplinare del Vino Nobile, Rosso e Vinsanto di Montepulciano arriva quello definitivo del Ministero dell’Agricoltura. Il presidente del Consorzio, Andrea Rossi: «Un percorso virtuoso nel quale politica, associazioni di categoria e mondo produttivo hanno condiviso un obiettivo unico»





Vino Nobile di Montepulciano: “Toscana” è obbligatorio in etichetta. La dicitura riguarda non solo il Vino Nobile di Montepulciano Docg, ma anche il Rosso e il Vin Santo di Montepulciano Doc. Nello specifico, la modifica proposta riguarda l'articolo 7 del disciplinare di produzione delle tre denominazioni (Vino Nobile di Montepulciano, Rosso di Montepulciano e Vin Santo di Montepulciano) e consiste nella introduzione dell’obbligo di inserire in etichetta il termine geografico più ampio, “Toscana”, in aggiunta alla denominazione. Le modifiche consentiranno di aumentare la tutela nei confronti del consumatore finale e permetteranno al Consorzio di intensificare l'attività di promozione del territorio per una migliore e più puntuale comunicazione.

Vino Nobile di Montepulciano. Docg. Toscana. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha approvato all’unanimità a Roma, il 30 gennaio, il cambio di disciplinare che determina la dicitura obbligatoria per il Vino Nobile di Montepulciano che nell’etichetta dovrà inserire “Toscana”. L’approvazione arriva da un lungo percorso intrapreso dapprima con la Regione Toscana che lo scorso 8 luglio aveva approvato le modifiche al disciplinare della prima Docg italiana che da oggi avrà, tra le prime della regione, l’obbligatorietà di indicare la dicitura “Toscana”. Delibera che accoglie la richiesta unanime dell’interprofessione rappresenta dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. 

«Una svolta importante per la nostra denominazione, frutto di un percorso nato con il mio predecessore, Piero Di Betto,  portato avanti con tenacia dal Consorzio e condiviso con la Regione Toscana, che fin da subito ha saputo interpretare le esigenze dei produttori – spiega il Presidente del Consorzio del Vino nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – oltre alla Regione nella figura dell’Assessore Marco Remaschi che per primo ci ha creduto, devo ringraziare le associazioni di categoria e tutti coloro che ognuno per la propria parte hanno permesso questo raggiungimento».  «Quello che auspichiamo con queste azioni è da un lato l’aumento della tutela nei confronti del consumatore finale, dall’altro la crescita delle vendite all’Estero e nel mercato domestico. Infine per il Consorzio una rinnovata possibilità di intensificare l'attività di promozione del territorio per una migliore e più puntuale comunicazione».

«Un successo non solo per la denominazione Vino Nobile di Montepulciano, ma per tutto il sistema vino Toscana - è stato il commento dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi – un traguardo che abbiamo raggiunto tutti insieme, da parte nostra con un buon lavoro in commissione agricoltura per una causa che auspico possa prima di tutto contribuire al mercato di questo importante vino toscano, che come gli altri della nostra regione rappresenta un traino per il nostro brand, appunto “Toscana” e anche per questo ne sono particolarmente orgoglioso».

La richiesta di modifica dei disciplinari di produzione avanzata dal Consorzio parte dal Protocollo d'Intesa siglato nel 2012 dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e dal Consorzio Vini d'Abruzzo, dalla Regione Toscana e dalla Regione Abruzzo, nonché dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e da Federdoc. Con quel Protocollo d'Intesa, i due Consorzi si erano impegnati ad intraprendere iniziative che favorissero la corretta identificabilità dei due vini ed in particolare dei rispettivi territori di origine.

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