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Vino e territori, il Coronavirus non ferma la sostenibilità: “le sentinelle del Soave” anche da remoto nella difesa fitosanitaria dei vigneti

Ottimizzare dal punto di vista della sostenibilità i risultati tecnici, attenzione ambientale e tutela dell’operatore su tutto il comprensorio di riferimento per ridurre al minimo l’uso dei fitofarmaci. Questo è in pratica il modello Soave anche nei tempi del coronavirus. Così il gruppo tecnico “le sentinelle del Soave”, anche da remoto, rispondono alle domande dei produttori in chiave di difesa fitosanitaria.


20.000 ettari di vigneto, 10.000 aziende, 50 tecnici, 35 centraline meteorologiche di ultima generazione. Il Modello di Gestione Viticola Avanzata del Soave cresce e mette in rete tutta le competenze tecnico-scientifiche più avanzate per accompagnare i viticoltori nella difesa fitosanitaria del proprio vigneto. Il Modello sviluppato fino dagli anni 80 sul territorio del Soave è oggi punto di riferimento per un insieme di Denominazioni nel cuore del Veneto che abbracciano circa 20.000 ettari di vigneto (quasi 1/5 di tutto il sistema regionale) interagendo con 10.000 aziende viticole tra Verona, Vicenza e Padova.

Un modello premiato dalla Regione Veneto che ha riconosciuto il gruppo tecnico operativo di Soave come gruppo di riferimento per la difesa fitosanitaria dei vigneti. Questo lavoro, riunito all’interno di un documento di sintesi presentato a validazione dei diversi percorsi intrapresi dalle singole imprese in tema di sostenibilità, trova nel gruppo tecnico “le sentinelle del Soave”, che si riunisce tutti i martedì, la miglior risposta alle domande dei produttori in chiave di difesa fitosanitaria. In questo periodo, la commissione ha attivato una piattaforma on-line messa a disposizione dal Consorzio del Soave per potere continuare le riunioni anche da remoto.

Scopo di questo modello è ottimizzare dal punto di vista della sostenibilità i risultati tecnici, l’attenzione ambientale e la tutela dell’operatore su tutto il comprensorio di riferimento per ridurre al minimo l’uso di fitofarmaci.

In questo progetto sono coinvolti al massimo livello tutte le filiere collegate alla produzione integrata nel vigneto quindi produttori, tecnici delle cantine sociali, istituzioni, rivenditori e ditte produttrici dei presidi sanitari e delle macchine operatrici.

I documenti di riferimento sono i disciplinari di produzione e le linee tecniche di difesa integrata che il Servizio fitosanitario regionale aggiorna di anno in anno.

Oltre questo, il gruppo è in continuo aggiornamento grazie agli incontri con esperti che portano soluzioni innovative alle nuove sfide della viticoltura. Progetti come Itaca, Soilution System, la fertilità delle gemme, che li vedono protagonisti anche nella sperimentazione sul campo delle tecniche proposte.

«Crediamo che il gruppo di lavoro sia un asso della manica per la denominazione – spiega Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave – la possibilità di avere tante professionalità di tutta la filiera che collaborano insieme ci permettono una velocità di reazione tempestiva alle varie problematiche che possono accadere in vigneto, oltre a essere sempre al passo con le innovazioni che vengono proposte.»

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