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Nutrizione del vigneto, al via una ricerca per aggiornare le linee guida sui fertilizzanti

Un team di ricerca del dipartimento di Viticoltura ed Enologia della Washington State University (WSU) ha dato il via ad uno studio per aggiornare le linee guida sulla nutrizione dei vigneti ormai vecchie di decenni. 





La fertilizzazione del vigneto è un processo fondamentale per ottenere uva sana e dai requisiti ottimali nella produzione di vino. Partendo dal fatto che un appezzamento non è un sistema omogeneo e spesso con zone non in perfetto equilibrio; in molti casi i terreni infatti si differiscono per giacitura collinare, zone di erosione, prevalentemente situate nella parte alta e zone di accumulo situate nella parte bassa. Questo insieme di fattori si manifesta a livello colturale nelle risposte vegeto-produttive del vigneto. L'osservazione diretta da parte del viticoltore è molto utile nell'annotare le specifiche zone da trattare. Ad esempio quelle di erosione manifestano le loro carenze nutrizionali attraverso una vegetazione stentata, con visibili giallumi e grappoli piccoli e di scarsa qualità; nelle zone di accumulo, invece, c’è un eccessivo rigoglio vegetativo, ma l’uva matura in ritardo ed anche in questo caso in maniera non ottimale. Queste sono le situazioni da correggere mentre, se constatiamo negli anni una risposta vegeto-produttiva del vigneto buona, servirà solo conservare questa situazione di equilibrio.

I terreni del vigneto richiedono quindi nutrienti adeguati a seconda delle loro specifiche. Per ottimizzare questa gestione attualmente si provvede a fare il test per i nutrienti. Questo processo richiede l'invio di campioni di tessuto di foglie o frutti a un laboratorio. I risultati possono richiedere settimane, momento in cui spesso è troppo tardi per modificare l'apporto di nutrienti per l'attuale stagione di crescita. Il presente lavoro, di grande rilevanza, ha ricevuto una sovvenzione USDA-NIFA della Specialty Crop Research Initiative (SCRI) di 4,75 milioni di dollari che servirà a finanziare la ricerca.

Il prof. Markus Keller, leader del progetto, ha affermato che le linee guida sui fertilizzanti, sviluppate 50 anni fa, sono ormai obsolete e l'industria del vino deve rendersi conto che fare affidamento su queste vecchie linee guida non darà loro il miglior ritorno sull'investimento. 

L'High Resolution Vineyard Nutrient Management Project Team comprende 14 scienziati provenienti da sette istituzioni negli Stati Uniti e da Mendoza, in Argentina. I ricercatori della WSU coinvolti nel progetto includono Qin Zhang, professore di automazione agricola, Manoj Karkee, professore associato di sistemi agricoli di precisione, Jim Harbertson, professore associato di Enologia e il project manager Thomas Groenveld.

Gli obiettivi del team includono piani per costruire sensori remoti in grado di valutare lo stato dei nutrienti delle piante e la creazione di nuove linee guida su come misurare e regolare lo stato dei nutrienti delle viti.

I sensori delle telecamere montati su un trattore che guida su e giù tra i filari o su un drone che sorvola il vigneto, potrebbero fornire ai coltivatori dati quasi in tempo reale. Ciò consentirebbe decisioni più informate su quali nutrienti hanno bisogno le loro viti e dove in un vigneto sono più necessari, piuttosto che campionare solo una pianta o una sezione di un grande appezzamento di vigneto. Concimare l'intero vigneto porta ad uno squilibrio nella fertilizzazione che potrebbe danneggiare le colture o finire per inquinare le acque sotterranee locali. L'obiettivo è anche ridurre al minimo l'impatto ambientale migliorando la qualità dell'uva.

Il focus group di scienze sociali e di estensione del progetto ha inviato un sondaggio alle parti interessate dell'industria dell'uva a livello nazionale per vedere cosa stanno facendo attualmente i coltivatori per la nutrizione dei vigneti. Nonostante meno del 10% dei loro budget annuali venga speso per la nutrizione dei vigneti, il 75% degli oltre 300 intervistati ha affermato che la nutrizione del suolo è "estremamente" o "molto" importante" per la resa e la qualità del vino e dei prodotti dell'uva.

Pierre Davadant, studente di dottorato presso la WSU e assistente di ricerca per il laboratorio di Markus Keller ha affermato che i macronutrienti che consentono la crescita e lo sviluppo della vite, come ad esempio potassio e azoto, sono difficili da misurare, in quanto le loro quantità possono cambiare durante la stagione.

Il team sta fertilizzando e osservando appezzamenti coltivati a Sauvignon Blanc, Syrah e Chardonnay  dall'inverno fino alla vendemmia. Le uve fermenteranno presso il WSU Wine Science Center per studiare come le differenze nello stato dei nutrienti della vite influenzino la qualità del vino.

Per saperne di più sul progetto di nutrizione del vigneto: High Resolution Vineyard Nutrient Management  

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