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Vini vulcanici, Etna: realizzata la prima mappa aggiornata delle Contrade

Si è da poco concluso un lungo e minuzioso lavoro per identificare con chiarezza e precisione i confini e la posizione esatta delle Contrade presenti all’interno del territorio di produzione dell’Etna DOC. Una vera e propria mappa, predisposta dal Consorzio Tutela Vini Etna DOC e realizzata grazie al contributo del Dipartimento Agricoltura dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana.

La nascita delle Contrade dell'Etna, zona di produzione di vini su suolo vulcanico tra i più prestigiosi a livello mondiale, si deve al compianto Andrea Franchetti, eclettico pioniere del vino che ha trasformato un’idea visionaria nella più importante rassegna di vini esistente sull’Etna. E’ sulle pendici del vulcano attivo più grande d’Europa che sorgono infatti tutte le Contrade, ciascuna caratterizzata da proprietà e peculiarità uniche e inimitabili, determinate dalle differenti composizioni del terreno.

Le caratteristiche organolettiche, i differenti microclimi e l’inedita composizione stratificata del terreno fanno sì che ciascun vigneto etneo acquisisca una propria identità, dall’anima forte e ineguagliabile, che rende unico e irripetibile il fascino dirompente del Vulcano che esplode potente, dentro ogni sorso di vino. L’Etna, “a Muntagna” per gli abitanti, con i suoi 3.300 metri di altitudine per 45 km di diametro, assicura una produzione vinicola esclusiva e in costante evoluzione grazie all’attività vulcanica in perenne movimento, che trasforma continuamente il suolo, garantendo unicità e carattere ai vigneti delle Contrade limitrofe.

In questo contesto il bisogno di identificazione delle contrade, che sino ad oggi si basava sull'interpretazione di vecchie carte catastali, con curve di livello mai aggiornate e limiti territoriali che oggi non esistono più, anche a causa della continua attività eruttiva dell’Etna, in una nuova mappa realizzata a partire da recenti rilievi topografici che sono stati poi sovrapposti a layer cartografici costruiti attraverso più rilevamenti con strumentazioni GIS (Geographic Information System). 

 «Si tratta di un lavoro impegnativo giunto finalmente al termine e che rappresenta solo il primo tassello di un progetto ancor più articolato di studio del territorio etneo» commenta Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna DOC. «Non era mai stato fatto uno studio di questo tipo. L'obiettivo è quello di fare, definitivamente, chiarezza sugli esatti confini delle 133 Contrade dell’Etna presenti all’interno del disciplinare di produzione e di individuare le nuove che verranno ufficialmente introdotte nei prossimi mesi. L'incredibile biodiversità che l’Etna custodisce, infatti, si esprime non solo all’interno dei diversi versanti del vulcano dove è presente la nostra viticoltura, ma anche nelle tante Contrade a partire dalle diverse stratificazioni delle colate laviche e dall’esposizione dei vigneti. Tutti fattori che rendono ogni Contrada quasi un unicum all’interno dell’areale etneo, in grado di donare sfumature differenti poi ai suoi vini». 

Il Disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Controllata Etna, la più antica presente in Sicilia nata nel 1968, riconosce a partire dal 2011 all’interno della sua area, che si estende nel territorio di 20 comuni, la presenza di 133 contrade, legalmente equiparate a Unità Geografiche Aggiuntive. Nel lungo lavoro di ricognizione del territorio, l'aggiornamento dei confini ha portato all’individuazione di 9 nuove contrade, grazie alla collaborazione dei produttori aderenti al Consorzio, che saranno ufficialmente inserite nel prossimo aggiornamento del disciplinare di produzione. La nuova Mappa delle Contrade prende in considerazione anche queste ultime, arrivando al numero di 142 Contrade, suddivise nel territorio di 11 comuni: 25 a Randazzo, 41 a Castiglione di Sicilia, 10 a Linguaglossa, 13 a Piedimonte Etneo, 8 a Milo, 4 a Santa Venerina, 20 a Zafferana Etnea, 9 a Trecastagni, 6 a Viagrande, 1 a Santa Maria di Licodia, 5 a Biancavilla. 

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