Guardare e sostenere con coraggio alla genetica applicata alla viticoltura. Alleanza lancia l'appello per un nuovo modello da applicare al settore. Il 19 novembre a Mezzacorona un convegno metterà in luce gli strumenti messi in campo dalla ricerca genetica ma anche gli ostacoli normativi e le tempistiche.
Le sfide imposte dal cambiamento climatico in atto e dagli orientamenti della politica europea in materia ambientale impongono una riflessione per promuovere, anche rispetto al ruolo della ricerca genetica nel settore vitivinicolo, un approccio innovativo e strategico.
I produttori sono già impegnati a mitigare l'impatto dei cambiamenti climatici e preservare l'ambiente ma serve un rapido cambio di passo e scelte politiche coraggiose che consentano di avviare programmi di ricerca e di sperimentazione in campo delle tecnologie di evoluzione assistita, come genome editing e cisgenesi.
Sono temi strategici per il futuro della viticoltura e occorre sollecitare il dibattito a tutti i livelli anche considerando gli obiettivi indicati dal Green Deal, dalla strategia Farm to Fork e da ultimo dalla proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci. La Commissione Ue chiede ai produttori di ridurre l’impiego dei fitofarmaci ma gli obiettivi indicati sono di fatto non realizzabili, perché, oltre ad un calendario adeguato per raggiungere i nuovi e ambiziosi traguardi, non è possibile percorrere questa strada senza strumenti innovativi e alternativi così come è indispensabile una ricerca scientifica mirata e la possibilità di sperimentare le nuove tecnologie in campo.
Così Luca Rigotti, Coordinatore del settore vino di Alleanza Cooperative, in vista del convegno dal titolo “Il ruolo dell’innovazione genetica per un nuovo modello di viticoltura: strumenti, ostacoli e tempistiche” che si terrà presso il Gruppo Mezzacorona il prossimo 19 novembre (l’evento potrà essere seguito anche in diretta sulla pagina facebook https://www.facebook.com/alleanzacooperative.it
Durante il convegno – organizzato dal settore vitivinicolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari e da UGIVI, l’Unione dei Giuristi della Vite e del Vino – saranno discussi, sotto il profilo politico, tecnico e giuridico, i due spazi di lavoro considerati strategici per migliorare il patrimonio genetico della vite: il primo è relativo all’ottenimento delle nuove varietà resistenti/tolleranti alle principali malattie della vite, un ambito già concretamente applicabile per la produzione dei vini Igp ma che potrà essere promosso anche per i vini Dop, nonché la possibilità di poter andare avanti anche sul fronte delle tecnologie genetiche.
Programma
Il ruolo dell’innovazione genetica per un nuovo modello di viticoltura: strumenti, ostacoli e tempistiche
Saluti introduttivi
Luca Rigotti | Coordinatore settore Vitivinicolo Alleanza Cooperative Italiane-Agroalimentari
Carlo Piccinini | Presidente Alleanza Cooperative Italiane-Agroalimentari
Stefano Dindo | Presidente Unione Giuristi della Vite e del Vino (UGIVI)
Giulia Zanotelli | Assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento
1^ sessione – Tavola Rotonda
Il ruolo ed il potenziale contributo delle varietà resistenti
Paolo De Castro | Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Parlamento Europeo (videomessaggio)
Attilio Scienza | Presidente Comitato nazionale vini Dop e Igp
Riccardo Velasco | Direttore CREA Viticoltura Enologia
Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi | Presidente Federdoc
Riccardo Cotarella | Presidente Assoenologi
Marco Giuri | Foro di Firenze (UGIVI)
2 ^ sessione – Tavola Rotonda
Tecniche di evoluzione assistita (Tea): tema etico, scientifico o normativo?
Herbert Dorfmann | Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Parlamento Europeo
Giuseppe Blasi | Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale (MiPAAF)
Stefano Vaccari | Direttore Generale CREA
Mario Pezzotti | Direttore Centro ricerca innovazione della Fondazione E. Mach
Sara Zenoni | Università degli Studi di Verona
Diego Saluzzo | Presidente Commissione UIA sul Diritto Agroalimentare, Foro di Torino (UGIVI)
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