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peter camenzind


 
"Così è il vino. E’ simile a tutti i doni preziosi, a tutte le cose artistiche.
Vuole essere amato, ricercato, compreso e conquistato a fatica. 
Non molti vi riescono, migliaia ne vengono annientati.
Li fa invecchiare, li uccide o spegne in loro la fiamma dello spirito.
Egli invita invece i suoi prediletti a delle feste e costruisce loro ponti iridescenti verso isole felici. 
Pone loro, quando sono stanchi, un guanciale sotto il capo e li circonda, quando cadono preda della malinconia, in un abbraccio dolce ed affettuoso, come un amico o una madre consolatrice. 
Trasforma la nostra esistenza disordinata in un grande mito e suona su un’arpa imponente l’inno della creazione.
A volte è un bambino, con lunghi riccioli di seta, le spalle esili e le membra delicate. 
Si stringe al tuo cuore e allunga il visetto smunto in cerca del tuo, osservandoti stupito e fuori dalla realtà con quei suoi cari occhi spalancati, nelle cui profondità ondeggia umido e luminoso un ricordo del paradiso terrestre e della mai dimenticata discendenza divina, simile a una sorgente sgorgata nella foresta."

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