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Woofing

Woofing: quando la vacanza è rurale
Nato in Germania negli anni '70 il progetto, grazie a internet, si è diffuso velocemente in tutto il mondo

Avete sempre sognato di vivere un periodo della vostra vita in campagna? Magari coltivando un vigneto, un orto o un frutteto? Ecco il Woofing, un modo alternativo di viaggiare che sta prendendo piede in tutto il mondo: non si tratta solo di visitare nuovi posti ma anche di riscoprire un contatto originale con la natura, di apprendere nuove cose e di finanziare in qualche modo il proprio viaggio. Ma vediamo in cosa consiste esattamente.

La sigla woofing è l’acronimo inglese di World Wide Opportunities on Organic Farms. L’origine di questo sistema però è tedesca: il woofing nasce in Germania nel 1971 e aveva come obiettivo principale l’avvicinamento di lavoratori volontari al mondo dell’agricoltura biologica. Oggi invece, si è trasformata in una pratica molto comune tra i giovani, che sono alla ricerca di un’esperienza nuova e consiste in uno scambio molto semplice: 4 o 6 ore di lavoro in cambio di vitto e alloggio in una fattoria, in modo da avere abbastanza tempo da dedicare anche alla scoperta dei dintorni. Generalmente non sono richieste competenze specifiche e quindi l’esperienza è un’occasione per apprendere come coltivare la terra, curare piante o fiori e realizzare prodotti naturali. Si tratta di un’esperienza costruttiva specialmente per chi vive nelle grandi città, lontano dalla campagna.

Il woofing è oggi un’organizzazione internazionale quindi è anche una possibilità di entrare in contatto con altre culture. In Africa ad esempio tramite attività di woofing è possibile imparare a costruire case di fango o sistemi di irrigazione. Data la sua diffusione la richiesta da parte di volontari, soprattutto per alcuni Paesi, è molto alta per ci in genere è consigliabile contattare le farm ospitanti con almeno un mese di anticipo. Solo alcune richiedono un periodo minimo di permanenza. Se viaggiate con bambini verificate che la farm abbia le strutture indicate per ospitarli. Se volete iscrivervi vi basta inserire i propri dati sul sito e pagare la quota annuale di 30 dollari americani.

Ora l’associazione è presente in moltissimi paesi nel mondo, e conosce un successo crescente: per quanto riguarda il panorama italiano trovate tutte le informazioni utili sul sito di WWOOF Italia , ma per sapere come muoversi al meglio in territorio europeo date un’occhiata anche a WWOOFing in Europe , e WWOOFing International, anche perché ci sono variazioni in merito a iscrizioni e organizzazione da paese a paese.

In questo senso è necessario sapere che per fare WWOOFing si deve fare riferimento al paese ospitante: occorre dunque essere membro di WWOOF Italia se si desidera intraprendere un’esperienza nel nostro paese oppure membro di WWOOF China per avventurasi nel continente cinese, e cosi via.

Le realtà sono le più diverse si va dalle 1500 fattorie circa dell’Australia a universi molto più contenuti come le 44 fattorie della Repubblica Ceca. Le testimonianze di WWOOFer sono ormai moltissime, e provenienti dagli angoli più sperduti del pianeta: navigando in Rete si trovano tantissimi video che presentano esperienze estremamente diverse tra loro.


«ll bello di fare wwoofing è riassunto nel nostro motto: condividere la quotidianità rurale alla ricerca di stili di vita in armonia con la natura», spiega Claudio Pozzi, presidente di Wwoof Italia. «Ma attenzione a non confonderlo con una vacanza a basso costo o con un modo per avere lavoratori gratis», tiene a precisare. «In queste esperienze non c'entra il denaro. Fare wwoofing è uno scambio in termini umani, un rapporto culturale». Nel 2014 in Italia hanno fatto wwoofing 5500 persone - per la maggior parte giovani - tra cui 2200 italiani, 1000 americani e 300 inglesi. Wwoof Italia è parte della rete FoWO, la federazione che riunisce le associazioni Wwoof in una sessantina di Paesi del mondo, dalla Germania al Kazakhistan sino all'Uganda e il Guatemala. Wwoofindipendents raggruppa altri 49 Paesi senza l'associazione nazionale, come le Isole Fiji o il Madagascar.

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