Passa ai contenuti principali

Agroalimentare Made in Italy, nasce ITA0039: certificherà l'autenticità dei ristoranti italiani all'estero

Il valore dell’agroalimentare Made in Italy grazie a “ITA0039 | 100% Italian Taste Certification” protocollo che tutela e sostiene gli esercenti che promuovono l’autenticità della tradizione culinaria del nostro Paese oltre i confini nazionali. La certificazione di ristorante italiano autentico salvaguarderà non solo il consumatore ma anche l’intera filiera produttiva. 





L’agroalimentare Made in Italy per essere valorizzato deve essere tutelato. Secondo fonti Coldiretti sale ad oltre 100 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio. Questo per effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale.

A far esplodere il falso è stata paradossalmente la “fame” di Italia all’estero con la proliferazione di imitazioni low cost ma anche le guerre commerciali scaturite dalle tensioni politiche, come l’embargo russo, con un vero boom nella produzione locale del cibo Made in Italy taroccato. A preoccupare è anche la nuova stagione degli accordi commerciali bilaterali inaugurata con il Canada (Ceta) che per la prima volta nella storia l’Unione Europea legittima in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali.

All’estero più di due prodotti di tipo italiano su tre sono falsi ed un maggiore rigore a livello nazionale, come le nuove norme sull’etichettatura di origine Made in Italy degli alimenti, è importante per acquisire maggiore credibilità nei negoziati internazionali e battere il cosiddetto “Italian sounding”. Fenomeno questo che colpisce in misura diversa tutti i prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino ai formaggi ma anche extravergine, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti.

Sta di fatto però che nonostante numerose difficoltà strutturali l’export agroalimentare italiano è in crescita continua confermandosi uno dei settori più attivi dell’economia nazionale. E, secondo i dati raccolti da Filiera Italia, circa il 15% degli introiti derivanti dall’export del Made in Italy alimentare proviene dal settore della ristorazione, vera e propria punta di diamante per l’economia italiana all’estero.

Il Presidente di Federalimentare Ivano Vacondio ha di recente affermato che il settore dell’esportazione agroalimentare è cresciuto dell’81% negli ultimi 10 anni; tuttavia per riuscire a raggiungere la quota auspicata dei 50 miliardi di export dei prodotti alimentari servono nuovi accordi bilaterali con i maggiori partner commerciali della Penisola e soprattutto c’è bisogno di prese di posizione anche politiche a favore della produzione più autentica e contro il fenomeno dell’Italian Sounding e delle contraffazioni. Secondo alcune delle più importanti associazioni del settore food & beverage, tra le quali Federalimentare e Filiera Italia (realtà associativa nata sotto l’egida di Coldiretti), per sostenere la crescita economica dell’export agroalimentare servono misure immediate che permettano una più facile gestione degli scambi commerciali fra i diversi Paesi interessati.

Una delle richieste più pressanti riguarda la facilitazione dell’accesso ai mercati internazionali che andrebbe semplificato in modo tale da permettere anche alle imprese più piccole di rispondere in modo esaustivo alla domanda di esportazione. Nonostante le numerose difficoltà con le quali il settore dell’export si trova a combattere, è chiaro che un progetto condiviso anche dalle autorità competenti che punti alla promozione del Made in Italy potrebbe rappresentare la risposta più adatta alla stagnazione interna del settore.

Complice anche la recente rivalutazione della dieta mediterranea – classificata al primo posto nel ranking Best Diet 2019 dallo U.S. News & World Report – l’attenzione per il mondo agroalimentare italiano è cresciuta ulteriormente. All’estero, il nostro patrimonio enogastronomico è un’istituzione, come ha evidenziato Luigi Scordamaglia, Presidente del Centro Studi di Filiera Italia, focalizzando l’attenzione sull’importanza e il prestigio che la tradizione culinaria italiana detiene a livello internazionale e su come questo riconoscimento del “saper fare” possa rappresentare un vero e proprio volano per il brand enogastronomico italiano.

Per tutelare e sostenere gli esercenti che promuovono l’autenticità della tradizione culinaria del nostro Paese oltre i confini nazionali, ASACERT, ente riconosciuto dal mercato per l’erogazione dei servizi di valutazione, ispezione e certificazione, ha elaborato “ITA0039 | 100% Italian Taste Certification”, un protocollo specificamente pensato per salvaguardare non soltanto i consumatori – che grazie alla certificazione hanno la sicurezza di trovarsi in un ristorante italiano autentico – ma anche l’intera filiera produttiva.

Tra gli elementi della check list analizzati dagli auditor di ASACERT, infatti, particolare rilievo viene dato alle materie prime utilizzate per la produzione dei piatti serviti e alla lista dei vini, ingredienti fondamentali per comporre il giudizio di autenticità che condurrà al conseguimento della certificazione.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...