Passa ai contenuti principali

Vino e export, non c’è competitività senza sostenibilità

Stimolare il dibattito sulla visione globale della sostenibilità e sull'importanza di certificarla nonché arrivare alla condivisione di regole comuni valide nell'ambito vitivinicolo. Sono queste le tematiche dell'incontro “Sustainable Wine: Going Glocal” di Equalitas alla Milano Wine Week 2019.

La sostenibilità rappresenta un driver strategico di sviluppo per il settore vitivinicolo e allo stesso tempo un fattore indispensabile per poter presidiare i mercati. L’ente di normazione Equalitas propone un modello unico e condiviso per il settore vitivinicolo italiano, in linea con le richieste di mercato sempre più green oriented.




Riflettori accesi sul binomio vino e sostenibilità alla Milano Wine Week 2019, la kermesse vitivinicola che mira a diffondere la cultura enologica. Non c’è competitività senza sostenibilità, nel mondo vitivinicolo così come in altri settori. Partirà da questo pensiero l’incontro promosso da Equalitas - l’ente di normazione controllato da Federdoc insieme a Gambero Rosso, Valoritalia, Csqa e 3A Vino – e in programma il prossimo giovedì 10 ottobre alle ore 9.30 presso Palazzo Bovara (Corso Venezia, 51 – Milano) nell’ambito della Milano Wine Week 2019.

Un convegno, dal titolo Sustainable Wine: Going Glocal. Verso una contaminazione incrociata, globale e locale, che vedrà il coinvolgimento di produttori, mondo politico, stakeholder, unioni di imprese e grandi buyer per fare il punto su un tema quanto mai decisivo e strategico per il comparto vitivinicolo a livello locale, territoriale ma anche mondiale. Sarà inoltre l’occasione per sottolineare l’impegno di Wine Institute, Legambiente e Eataly, in prima linea per raggiungere l’obiettivo del miglioramento delle condizioni di vita e di conservazione del pianeta.

“Il cambiamento climatico – spiega Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc e titolare dell’omonima azienda certificata Equalitas – ci sta imponendo di riesaminare le logiche che stanno alla base del nostro modo di agire per mantenere la qualità del prodotto ed essere competitivi. Oggi infatti la sostenibilità rappresenta un driver strategico di sviluppo per il settore vitivinicolo e allo stesso tempo un fattore indispensabile per poter presidiare i mercati. In questo senso, lo standard Equalitas per le cantine è un protocollo di sostenibilità virtuoso non solo perché abbraccia tre pilastri (sociale, ambientale ed economico), si muove su tre dimensioni produttive (impresa, prodotto finito e territorio) e si regge su requisiti oggettivi, ma anche perché rappresenta uno standard di riferimento per la gestione e la promozione del vino sostenibile nelle principali piazze produttive mondiali. L’incontro che terremo a Milano avrà dunque un duplice obiettivo. Da una parte stimolare il dibattito sulla visione globale della sostenibilità e sull’importanza di certificarla e dall’altra arrivare alla condivisione di regole comuni valide nell’ambito vitivinicolo così come in altri settori”.     

In un momento in cui il valore delle esportazioni enoiche a livello globale vale più di 84 miliardi di euro e dove le emissioni di gas serra di un singolo paese hanno effetti sul clima dell’intero pianeta, è essenziale infatti lavorare sinergicamente per avere regole condivise e ottenere protocolli di sostenibilità allineati, in grado di sintetizzare le istanze delle imprese, della società e del mercato.

“Oggi - aggiunge il presidente di Equalitas, Stefano Zanette - possiamo ritenerci pienamente soddisfatti della capacità dello standard Equalitas di essere un concreto strumento di lavoro per aziende e territori, come il sistema Prosecco di cui sono anche presidente. Ma dobbiamo continuare a lavorare al fine di garantire la crescita di una cultura omogenea della sostenibilità a livello mondiale, non solo perché i nostri mercati sono strettamente collegati tra loro, ma perché lo sono anche gli impatti e le conseguenze del nostro fare impresa quotidiano”.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...