Il Liv-ex, la borsa del vino pregiato da investimento, ha aggiornato i dati sugli scambi commerciali dei fine wines. In testa alla classifica si posiziona l'Italia con un tasso di crescita negli ultimi 10 anni del 28,5%.
Un dato storico quello riferito ai fine wines made in Italy; se negli ultimi 10 anni, il valore commerciale del mercato secondario è cresciuto ad un tasso annuo composto del 9,0%, quello dei vini d'eccellenza italiani nello stesso periodo, sale del 28,5%. Così mentre il mercato del vino continua ad espandersi nel 2020, l'Italia è ancora una volta in prima linea nella crescita.
Il Liv-ex (London International Vintners Exchange), è la borsa che offre le quotazioni dei vini pregiati da investimento e la loro compravendita in tutto il mondo. La crescente domanda di questa tipologia di bene, ha portato anche alla nascita di un suo mercato elettronico, basato a Londra e diventato oggi il punto di riferimento mondiale per lo scambio e la quotazione di vini da collezione.
Fondato a Londra nel 2000 dai broker James Miles e Justin Gibbs, il Liv-Ex, in pochi anni, è cresciuto a dismisura ed oggi conta oltre 435 membri da più di 40 paesi che, tutti i giorni, scambiano milioni di sterline in vino pregiato in modo trasparente, efficiente e standardizzato.
Uno dei punti di forza del Liv-Ex è infatti dato dal fatto che i dati del vino, oggetto di scambio, si basano su transazioni commerciali reali, piuttosto che su prezzi pubblicizzati che possono essere inaccurati e non aggiornati. Il Liv-Ex mette a disposizione una serie di indici consultabili sul sito Web dedicato e generalmente ripresi come fonte quando si parla di investimenti nel mondo del vino. Tra questi il LWIN (Liv-ex Wine Identification Number), un codice numerico di 7 cifre che permette di identificare in modo univoco il tipo di vino che si sta scambiando, senza dover ricorrere a lunghe descrizioni con il rischio di commettere errori di identificazione. A queste sette cifre base, se ne possono aggiungere anche altre per indicare con esattezza l’annata, la quantità delle bottiglie oggetto dello scambio e la dimensione delle bottiglie.
Secondo il codice LWIN, gli scambi commerciali di vino per l'Italia sono aumentati del 153,6% da gennaio a fine luglio di quest'anno. Inoltre, in questi primi sette mesi, il valore del commercio italiano è aumentato di oltre il 70%, superando quello di tutto il 2019. In dettaglio Barolo, Brunello di Montalcino e il Chianti Classico hanno visto una crescita superare il 300% nei primi sette mesi del 2020. Da notare che se i Super Tuscan hanno dominato il commercio in valore nel 2019, ora vengono sorpassati da Barolo e Barbaresco con Giacomo Conterno, Barolo Riserva Monfortino 2013 che ha di fatto superato di gran lunga il Sassicaia 2017, secondo in graduatoria. Il più scambiato in volume è stato Produttori Barbaresco, Barbaresco 2016. Questa è stata la prima volta che due vini piemontesi hanno ottenuto questi riconoscimenti.
Questo certo non significa una perdita di appeal per i Super Tuscans. Il Fine Wine 100, indice composto dai 100 vini pregiati più scambiati e che rappresenta il vero benchmark di riferimento dell’interno mercato, per l'Italia è cresciuto del 2,37% da inizio anno e del 4,29% su un periodo di un anno, rappresentando il secondo indice con la migliore performance nei due periodi. Bene, all'interno del Fine Wine 100, i Super Tuscan sono cresciuti del 4,2% da inizio anno e dell'8,8% su un anno.
Ci sono diversi motivi per cui l'Italia ha fatto così bene nel 2020, e non ultimo essere immune dagli effetti delle tariffe statunitensi del 25% sui vini dell'UE con un alcol 14% e inferiore. I vini italiani continuano ad offrire un valore relativo rispetto ai migliori vini di Bordeaux e Borgogna e le annate recenti (2015, 2016 e 2017) sono considerate nuovi parametri di riferimento per molti produttori. Con pochi segnali di vento contrario in vista, l'Italia sembra di fatto rimanere al centro dell'attenzione degli investitori per tutto l'anno in corso.
Un dato storico quello riferito ai fine wines made in Italy; se negli ultimi 10 anni, il valore commerciale del mercato secondario è cresciuto ad un tasso annuo composto del 9,0%, quello dei vini d'eccellenza italiani nello stesso periodo, sale del 28,5%. Così mentre il mercato del vino continua ad espandersi nel 2020, l'Italia è ancora una volta in prima linea nella crescita.
Il Liv-ex (London International Vintners Exchange), è la borsa che offre le quotazioni dei vini pregiati da investimento e la loro compravendita in tutto il mondo. La crescente domanda di questa tipologia di bene, ha portato anche alla nascita di un suo mercato elettronico, basato a Londra e diventato oggi il punto di riferimento mondiale per lo scambio e la quotazione di vini da collezione.
Fondato a Londra nel 2000 dai broker James Miles e Justin Gibbs, il Liv-Ex, in pochi anni, è cresciuto a dismisura ed oggi conta oltre 435 membri da più di 40 paesi che, tutti i giorni, scambiano milioni di sterline in vino pregiato in modo trasparente, efficiente e standardizzato.
Uno dei punti di forza del Liv-Ex è infatti dato dal fatto che i dati del vino, oggetto di scambio, si basano su transazioni commerciali reali, piuttosto che su prezzi pubblicizzati che possono essere inaccurati e non aggiornati. Il Liv-Ex mette a disposizione una serie di indici consultabili sul sito Web dedicato e generalmente ripresi come fonte quando si parla di investimenti nel mondo del vino. Tra questi il LWIN (Liv-ex Wine Identification Number), un codice numerico di 7 cifre che permette di identificare in modo univoco il tipo di vino che si sta scambiando, senza dover ricorrere a lunghe descrizioni con il rischio di commettere errori di identificazione. A queste sette cifre base, se ne possono aggiungere anche altre per indicare con esattezza l’annata, la quantità delle bottiglie oggetto dello scambio e la dimensione delle bottiglie.
Secondo il codice LWIN, gli scambi commerciali di vino per l'Italia sono aumentati del 153,6% da gennaio a fine luglio di quest'anno. Inoltre, in questi primi sette mesi, il valore del commercio italiano è aumentato di oltre il 70%, superando quello di tutto il 2019. In dettaglio Barolo, Brunello di Montalcino e il Chianti Classico hanno visto una crescita superare il 300% nei primi sette mesi del 2020. Da notare che se i Super Tuscan hanno dominato il commercio in valore nel 2019, ora vengono sorpassati da Barolo e Barbaresco con Giacomo Conterno, Barolo Riserva Monfortino 2013 che ha di fatto superato di gran lunga il Sassicaia 2017, secondo in graduatoria. Il più scambiato in volume è stato Produttori Barbaresco, Barbaresco 2016. Questa è stata la prima volta che due vini piemontesi hanno ottenuto questi riconoscimenti.
Questo certo non significa una perdita di appeal per i Super Tuscans. Il Fine Wine 100, indice composto dai 100 vini pregiati più scambiati e che rappresenta il vero benchmark di riferimento dell’interno mercato, per l'Italia è cresciuto del 2,37% da inizio anno e del 4,29% su un periodo di un anno, rappresentando il secondo indice con la migliore performance nei due periodi. Bene, all'interno del Fine Wine 100, i Super Tuscan sono cresciuti del 4,2% da inizio anno e dell'8,8% su un anno.
Ci sono diversi motivi per cui l'Italia ha fatto così bene nel 2020, e non ultimo essere immune dagli effetti delle tariffe statunitensi del 25% sui vini dell'UE con un alcol 14% e inferiore. I vini italiani continuano ad offrire un valore relativo rispetto ai migliori vini di Bordeaux e Borgogna e le annate recenti (2015, 2016 e 2017) sono considerate nuovi parametri di riferimento per molti produttori. Con pochi segnali di vento contrario in vista, l'Italia sembra di fatto rimanere al centro dell'attenzione degli investitori per tutto l'anno in corso.
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