La Tutela attiva della Val d’Alpone è il titolo del convegno organizzato dal Consorzio tutela vino Durello, in collaborazione con TESAF, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali dell’Università di Padova. Presentati i primi risultati dell’innovativo progetto sulla prevenzione del dissesto idrogeologico.
Arrivano i primi risultati di un innovativo progetto sulla prevenzione del dissesto idrogeologico. Al convegno "La Tutela attiva della Val d’Alpone", è stato presentato al pubblico l’andamento dei lavori del progetto Soilution System che coinvolge il Consorzio del Lessini Durello, quello del Soave, l’Università di Padova, WBA (World Biodiversity Association), AGREA, il Consorzio di Bonifica dell’Alta Pianura Veneta e IRECOOP Veneto ed anche alcune aziende agricole del territorio.
Il progetto rientra nella misura 16 della Regione Veneto con lo scopo di valutare e testare soluzioni, per stimolare l’innovazione nelle aziende, in particolar modo per il fenomeno dell’erosione dei suoli che crea fenomeni di dissesto, un problema questo, che può diventare un grosso problema per territori rurali come la Val D’Alpone e per i quali trovare soluzioni è vitale nel processo di sviluppo dell’economia locale.
Il progetto prevede l’impiego di droni per la creazione di modelli 3D ad alta risoluzione di vigneti situati in aree a forte pendenza, al fine di una migliore comprensione dei processi di instabilità (erosione e frane). Queste informazioni migliorate mediante un monitoraggio effettuato a terra dei fenomeni di dissesto, ha dato modo di costruire una “mappa dell’erosione” di alcuni versanti collinari permettendo quindi di segnalare interventi preventivi al dissesto stesso.
Si prefigura inoltre lo sviluppo di prototipi dimostrativi attraverso operatrici elettriche leggere per i vigneti in collina, che non compattano il suolo e permettano di operare in sicurezza su forti pendenze per le operazioni di sottofila.
Anche i muretti a secco e ciglioni sono oggetto di studio e intervento, in quanto il ripristino di questi manufatti è sempre molto oneroso per il viticoltore. Il progetto mira infatti alla ricerca di soluzioni “low cost”, con barre vibroinfisse che stabilizzino e consolidino le strutture esistenti e prevenirne quindi i crolli.
L’erosione si contrasta infine con l’inerbimento, con un occhio di riguardo ai miscugli autoctoni di specie erbacee, che diventano anche un supporto operativo per la lotta integrata contro gli insetti nocivi. Il progetto è seguito da Nicola Tormen di WBA e Enrico Marchesini di AGREA.
Arrivano i primi risultati di un innovativo progetto sulla prevenzione del dissesto idrogeologico. Al convegno "La Tutela attiva della Val d’Alpone", è stato presentato al pubblico l’andamento dei lavori del progetto Soilution System che coinvolge il Consorzio del Lessini Durello, quello del Soave, l’Università di Padova, WBA (World Biodiversity Association), AGREA, il Consorzio di Bonifica dell’Alta Pianura Veneta e IRECOOP Veneto ed anche alcune aziende agricole del territorio.
Il progetto rientra nella misura 16 della Regione Veneto con lo scopo di valutare e testare soluzioni, per stimolare l’innovazione nelle aziende, in particolar modo per il fenomeno dell’erosione dei suoli che crea fenomeni di dissesto, un problema questo, che può diventare un grosso problema per territori rurali come la Val D’Alpone e per i quali trovare soluzioni è vitale nel processo di sviluppo dell’economia locale.
Il progetto prevede l’impiego di droni per la creazione di modelli 3D ad alta risoluzione di vigneti situati in aree a forte pendenza, al fine di una migliore comprensione dei processi di instabilità (erosione e frane). Queste informazioni migliorate mediante un monitoraggio effettuato a terra dei fenomeni di dissesto, ha dato modo di costruire una “mappa dell’erosione” di alcuni versanti collinari permettendo quindi di segnalare interventi preventivi al dissesto stesso.
Si prefigura inoltre lo sviluppo di prototipi dimostrativi attraverso operatrici elettriche leggere per i vigneti in collina, che non compattano il suolo e permettano di operare in sicurezza su forti pendenze per le operazioni di sottofila.
Anche i muretti a secco e ciglioni sono oggetto di studio e intervento, in quanto il ripristino di questi manufatti è sempre molto oneroso per il viticoltore. Il progetto mira infatti alla ricerca di soluzioni “low cost”, con barre vibroinfisse che stabilizzino e consolidino le strutture esistenti e prevenirne quindi i crolli.
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