Esce per i Quaderni della Rivista Farcoro, il libro Esercizi d’Intonazione e di Lettura per Coro a due, tre e quattro voci a cura di Pierpaolo Scattolin.
Un libro atteso questo del Maestro Pier Paolo Scattolin, che si inserisce in un programma formativo che ogni coro dovrebbe affrontare. Un libro di esercizi che nasce appunto dalla necessità nella pratica corale di sviluppare in ciascun cantore, la percezione acustica e l’emissione intonata della propria voce in relazione al coro, cioè ad un contesto sonoro che è formato da più persone ed in cui ciascun cantore si deve inserire per dare il proprio contributo in maniera corretta, equilibrata ed efficace.
Per utilizzare al meglio questi esercizi occorre che i cantori parallelamente sviluppino un buon livello di tecnica dell’emissione vocale attraverso una corretta respirazione e impostazione timbrico-vocale, argomenti che non fanno parte della presente trattazione. E’ affidato a ciascun direttore la scelta, la possibilità di variare e quindi anche di inventare esercizi a seconda delle caratteristiche del coro, del repertorio e degli obiettivi tecnici che questo si prefigge. Un vero e proprio manuale insomma che può essere utilizzato dal direttore come un promemoria degli argomenti tecnici per sviluppare una metodica prassi didattica sull’intonazione e la lettura corale.
Accanto agli esercizi Scattolin ha inserito una serie di esempi musicali tratti, in genere, dal repertorio corale più conosciuto e differenti per stile, epoca storica e provenienza culturale. Ha cercato in tal senso di individuare (a puro scopo metodologico) un piccolo repertorio musicale che abbia un forte valore propedeutico e didattico, in modo che l’intonazione e lo sviluppo dello studio tecnico possa essere effettuato, proficuamente e parallelamente all’esercizio, assieme alla lettura di alcuni frammenti di composizioni d’autore.
Alcune delle composizioni scelte dal Maestro vengono utilizzate in forma graduale con un iter mirato e possono concorrere a costruire le basi del percorso tecnico del coro; ogni direttore può individuare e scegliere le composizioni a seconda delle necessità vocali e stilistiche del proprio coro.
Leggendo il manuale possiamo osservare le modalità di approccio con cui Scattolin ci fa affrontare lo studio. Ad esempio il cantare ad unisono ha per obiettivo la ricerca da parte dei cantori di alcuni parametri tecnici che per brevità vengono chiamati "fondamentali" e sono:
1.la collocazione di ciascun cantore nella medesima prestabilita frequenza;
2. la pronuncia delle vocali e delle consonanti col medesimo atteggiamento;
3. la rotazione delle vocali;
4. il sincronismo ritmico di alcune semplici figurazioni (le suddivisioni binarie e ternarie, la nota col punto);
5. gli esercizi ritmici con alcune consonanti.
Questi esercizi utilizzano il fenomeno del "battimento" come strumento di controllo sia dell'intonazione della medesima sezione ("unisono di sezione"), sia dell'intonazione di due o più sezioni, nonché indicatore delle eventuali difformità rispetto ad una frequenza scelta come base per l'esercizio.
E' consigliabile, in genere, spiega Scattolin, che inizialmente si tenga a lungo il medesimo suono nelle posizioni centrali dei registri, per sviluppare successivamente e gradualmente le zone lontane più acute e basse. In alcuni esercizi le sezioni maschili di tenore e basso per poter cantare nel registro centrale della propria voce devono leggere la loro parte un'ottava sotto.
Un primo passo per rendere consapevole il singolo cantore e la sezione di essere all'unisono è proprio quello di ascoltare, anche smettendo di cantare per un breve momento, cioè con l'ascolto passivo del cantore, per cogliere la presenza o meno di questo fenomeno e giudicare con l'ascolto attivo, cioè cantando, se la posizione del proprio suono emesso è in linea con quello della sezione; ovviamente il direttore deve controllare se la sezione tiene la frequenza correttamente o se ha qualche oscillazione. In pratica questo semplicissimo esercizio è l'inizio di un lungo e preciso cammino nella pratica di ear training che riguarda lo sviluppo delle capacità percettive e di emissione di ciascun cantore, quello che in termini semplici chiamiamo appunto educazione dell'orecchio.
L'ear training è di fatto un esercizio di comprensione della musica per eccellenza. Quindi esercizi della capacità di riconoscimento degli elementi che compongono la musica come note, accordi, intervalli e ritmica. Un allenamento per educare il nostro orecchio che ci permetterà di imparare a riconoscere melodie, intervalli e accordi.
Prima di iniziare gli esercizi è sempre consigliato, anzi indispensabile, un breve riscaldamento, perché è li che si sviluppa maggiormente il senso del "vocalizzo". Altri esercizi sono utilizzabili solo per uno studio tecnico dell'intonazione degli intervalli, altri ancora per un momento di gioco o divertimento. Gli esempi musicali tratti dal repertorio possono invece costituire la base per lo sviluppo di un repertorio che il direttore individua come utile e appropriato alla situazione tecnica del coro.
Il direttore può utilizzare il materiale didattico anche per sviluppare gradualmente la capacità di lettura dei cantori. Gli esercizi infatti possono essere utilizzati con opportune trasformazioni ed elaborazioni per lo studio della lettura ritmica e per lo sviluppo della prima vista. Anche in questo caso sarà il direttore a scegliere se affidarsi ad un metodo in particolare o avviare subito alla lettura diretta dei simboli notazionali. L'importante è riuscire a legare la percezione sonora di ascolto e di emissione all'elemento della scrittura, alla visualizzazione scritta di un fenomeno sonoro. Inizialmente può essere più facile ed immediato esercitare la lettura nella tonalità di Do e collegare mnemonicamente il salto al nome delle note, principio utilizzato in alcuni conosciuti e diffusi metodi come quelli di Kodaly e di Goitre.
Compete al direttore sciogliere ritmicamente gli esercizi per attivare la lettura non solo sotto il profilo degli intervalli, ma anche dei valori e delle durate. La lettura ritmica può essere esercitata sia sugli esercizi, sia sui frammenti dei brani proposti negli esempi e anche su tutta la composizione.
La presenza di esempi musicali ha la funzione di calare gli esercizi proposti nella pratica del repertorio corale: essi sono per un lato una sintesi degli argomenti tecnici che il coro si trova ad affrontare nello studio del repertorio e dei vari stili di scrittura, per un altro lato mostrano come un direttore possa esercitare il coro direttamente sui brani musicali deliberatamente scelti per indirizzare lo studio corale su un itinerario che faccia crescere con consapevolezza musicale ed estetica ai cantori.
Gli esercizi si dividono principalmente e progressivamente secondo il numero delle voci, divisi in tre sezioni secondo il numero delle parti vocali che svolgono tale studio. Nell'impostazione dell'esercizio si è cercato che i temi tecnici, divisi per capitoli, fossero affrontati da ogni sezione vocale. Il medesimo esercizio in molti casi appare ripetuto tante volte quante sono le parti polifoniche. Suggerito nelle "modalità esecutive", che aiutano il direttore ad impostare lo studio.
Inoltre è affidata al direttore la definizione della tonalità in cui svolgere gli esercizi, i loro sviluppi e le integrazioni necessarie per far esercitare tutte le sezioni sull'argomento didattico proposto. Negli esercizi a due voci è dedicato molto spazio al problema dell'unisono di sezione. Alcuni esercizi a due voci si ritrovano anche in quelli a tre voci e quattro voci, con le opportune modificazioni e integrazioni.
Con questo metodo in sostanza si vuole dare alla sovrapposizione "polifonica" un percorso di gradualità, che parte dalla convinzione e dalla constatazione che troppe volte ci facciamo prendere dalla voglia di utilizzare se non addirittura esordire con grandi e ricche composizioni ed elaborazioni, mentre i "fondamentali" dell'unisono di sezione.
Il libro nasce anche con l'intento di sviluppare nel direttore, oltre che un metodo di prova, anche la fantasia, assai importante per risolvere i problemi "quotidiani" che ogni brano musicale crea; è necessario e doveroso nei confronti dei cantori che il direttore si prepari, nello studio che precede la prova, ad organizzare e poi eventualmente a saper efficacemente improvvisare la risoluzione dei problemi tecnici che nella pratica del "farcoro" continuamente nascono.
La presenza di esempi musicali ha la funzione di calare gli esercizi proposti nella pratica del repertorio corale: essi sono sono per un lato una sintesi degli argomenti tecnici che il coro si trova ad affrontare nello studio del repertorio e dei vari stili di scrittura, per un altro lato mostrano come un direttore possa esercitare il coro direttamente sui brani musicali deliberatamente scelti per indirizzare lo studio corale su un itinerario che faccia crescere con consapevolezza musicale ed estetica i cantori. Gli esercizi si dividono principalmente e progressivamente secondo il numero delle voci, divisi in tre sezioni secondo il numero delle parti vocali che svolgono tale studio.
Nell'impostazione dell'esercizio si è cercato che i temi tecnici, divisi per capitoli, fossero affrontati da ogni sezione vocale, per cui il medesimo esercizio in molti casi appare ripetuto tante volte quante sono le parti polifoniche oppure suggerito nelle "modalità esecutive", che aiutano il direttore ad impostare lo studio. Inoltre è affidata al direttore la definizione della tonalità in cui svolgere gli esercizi, i loro sviluppi e le integrazioni necessarie per far esercitare tutte le sezioni sull'argomento didattico proposto.
Negli esercizi a due voci, nello specifico, è dedicato molto spazio al problema dell'unisono di sezione. Alcuni esercizi a due voci si ritrovano anche in quelli a tre voci e quattro voci, con le opportune modificazioni e integrazioni.
Il direttore, anche nel momento del cosiddetto riscaldamento, può utilizzare quel tempo non per i banali vocalizzi basati su schemi che rimangono inalterati di prova in prova, ma per immettere temi tecnici, per preparare il coro ad affrontare nuovi passaggi, aggiungendo gradualmente nuovi elementi: se all'inizio queste novità possono sembrare difficoltose ai cantori, col tempo diventano un bagaglio tecnico acquisito e a disposizione per superare gli ostacoli che ogni brano musicale, anche quello più semplice, contiene o nasconde.
Potete acquistare il libro a questo link: www.farcoro.it/prodotto/scattolin-esercizi-intonazione/
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