Passa ai contenuti principali

Palestrina, Princeps Musicae. La liberazione della musica. Il film di Brintrup dedicato al massimo compositore del XVI secolo

Nell'ambito del progetto Arca "Palestrina Princeps Musicae" sabato 5 ottobre a Pescara presso il Cinema Sant'Andrea verrà proiettato il film del regista Georg Brintrup dedicato al massimo compositore del XVI secolo. A conclusione l'incontro con il regista, l'attore Domenico Galasso che nel film interpreta il figlio Iginio, il M° Marco Berrini (direttore artistico del progetto) e con il Prof. Marco Della Sciucca (autore del libro “Giovanni Pierluigi da Palestrina – pubblicato da Epos nella collana Constellatio musica). Moderatore il Dott. Alvaro Vatri.


Palestrina, Princeps Musicae è un progetto corale dell'Associazione Regionale Cori D'Abruzzo per i 500 anni dalla nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina. La direzione musicale è affidata al M° Marco Berrini, uno dei più attivi direttori di coro in Italia, con la consulenza di Giovanni Acciai professore emerito di Paleografia musicale nel Corso di Musicologia presso il Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano. Già direttore della mitica rivista di musica vocale «La Cartellina» e de «L’Offerta Musicale».

Quando Giovanni Pierluigi da Palestrina (Ioannes Petrus Loisius Praenestinus, ca.1525-1594) morì, lasciò ai posteri un’eredità di quasi mille composizioni. Il film mira a delineare il ponte ideale che ci unisce alla musica del compositore, a mostrare come la eco del suono da lui creato sia ancora oggi in grado di impressionare la coscienza moderna. 

Con l’ausilio della tecnica video ad alta definizione Brintrup cerca di trasmettere la vitalità dell'arte musicale di Palestrina e di spiegare perché il musicista fu denominato "Principe della musica". Nella cultura occidentale i suoi capolavori musicali sono pari agli affreschi di Michelangelo e di Raffaello, ai drammi di Shakespeare o alle scoperte di Galileo. 

Di fronte alle sue composizioni i rumori e il frastuono del quotidiano contemporaneo si mostrano per quello che sono: una patina di polveri sottili che inquinano la vera forza vitale che è nello spirito dell’uomo. La musica di Palestrina può risvegliare quella forza capace di muovere i granelli di polvere, sospesi nei raggi di luce, come fossero pianeti dell'Universo; di rendere le stelle gocce in un oceano di silenzio; di mutare un edificio del Rinascimento in un’architettura minimalista.

Nel film il protagonista non appare sempre "in persona". Oltre a lui, vengono introdotti anche i suoi amici e i suoi nemici, che ci svelano i diversi aspetti dell’uomo e dell’artista. Biografia, tecnica della composizione, logica sottesa alle azioni e alle scelte sono presentati attraverso la luce riflessa dei suoi contemporanei che pronunciano commenti o ricordano fatti salienti: membri del clero romano, principi, musicisti, alcuni dei suoi ex-allievi, i suoi familiari e, infine, un moderno maestro di cappella nella Roma di oggi, ripreso sul campo, mentre è al lavoro con i suoi cantori. Il percorso narrativo, dunque, mira a contestualizzare l’artista e la sua opera in un ambiente di grandi contraddizioni e tensioni ideali, artistiche, sociali, religiose.

Un gruppo di voci maschili esegue i brani a dodici, a “parti reali” a sei, a cinque o a quattro voci. I solisti non vengono ripresi in maniera fissa in mezzo allo spazio delle chiese e degli altri luoghi di azione, ma sono essi stessi "attori", nucleo/centro e nello stesso tempo elemento unificante del film. Un corpo risonante dove ogni voce è, però, anche indipendente dalle altre. Il gruppo fornisce un commento acustico alla biografia di questo grande maestro, mediante alcune delle opere più famose, ma anche attraverso composizioni meno conosciute.

La musica di Palestrina si trova sempre sulla soglia di quello spazio magico dove regna l'assoluto silenzio, dove tutto è sospeso, dove ciascuno è capace di aprirsi oppure di chiudersi. Dove è visibile l'ambiguità della vita stessa. Da qui muove e si sviluppa la suspense del film. Saranno poi le immagini a condurre alla musica, a mettere la musica in scena.

Sono tanti nel mondo gli appassionati di Giovanni Pierluigi da Palestrina, il regista aveva quindi un compito molto arduo e delle scelte significative da effettuare nel trattamento del tema. La prima di tali scelte fondamentali, Brintrup l'ha fatta optando per una biografia drammatizzata; la seconda, definendo i contorni di questo impressionante lavoro: farci ascoltare la musica del maestro, tanta musica, interpretata con talento, con brio e soprattutto con l'anima, dall'Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso. Brintrup riesce a mostrarci un Palestrina umano, bon vivant, ma anche un uomo tormentato, a volte pieno di se, profondamente artistico e sinceramente mistico. Ci mostra anche un'Italia in cui la religione è onnipresente e molto politica. Analizzando l'evoluzione del pensiero musicale e filosofico del maestro, il regista ha prodotto una impressionante ode alla polifonia. 

Il film è stato girato tra ottobre 2008 e maggio 2009 a L’Aquila, Santo Stefano e Roma, poco prima del devastante terremoto. La RAI ha trasmesso il film con la seguente didascalia all’inizio del film: «Molte scene del film che state per vedere sono state girate a L’Aquila e dintorni poche settimane prima del terremoto. Questo è, dunque, l’ultimo film girato nella città abruzzese prima del sisma, ed è anche l’ultima testimonianza di luoghi e monumenti che adesso non ci sono più, come gli affreschi nel coro del Monastero della Beata Antonia oppure nella stanza quadrata del Palazzo Branconio.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...