Passa ai contenuti principali

Vino&Scienza. Un possibile utilizzo dei batteri nello sviluppo di off flavours

Una rivoluzionaria ricerca universitaria sull'utilizzo di batteri magnetotattici per la rimozione dei derivati solforati off-flavours.


Tra le malattie del vino, quella del gusto di ridotto risulta essere una delle più frequenti. Anche se alcune sostanze solforate prodotte durante la fermentazione possono avere una valenza positiva per l’aroma di un vino, come nel caso del Sauvignon, che contiene tioli ed in particolare il 4-metil-4-mercaptopentanone, nella maggioranza delle uve sottoposte a vinificazione, i derivati solforati determinano difetti organolettici nel vino. 

Esistono molteplici composti che concorrono alla loro manifestazione e tra questi lo zolfo utilizzato nei trattamenti agronomici, o quello che viene sprigionato da micce solforose con lo scopo d’inibire la moltiplicazione di muffe e batteri. L'anidride solforosa che, se presente in eccesso, conferisce un odore di zolfanelli accesi ed un sapore amaro e sgradevole al vino. I mercaptani, composti organici di atomi di carbonio, zolfo e idrogeno, caratterizzati da un odore intenso e sgradevole di aglio e cipolla e non ultimo il cosiddetto "gusto luce".

A tutt'oggi, igiene e prevenzione, sono e devono essere le armi più utilizzate in tutte le fasi di vinificazione, con controlli periodici che permettono di rilevare i primi sentori del difetto ancora facilmente risolvibile. Le cure altrimenti, quando il difetto è ormai presente nel vino, prevedono l'utilizzo del solfato di rame e trattamenti con azoto gassoso e aereazioni ripetute sono tecniche utili per eliminare gli odori solfidrici. Per i mercaptani le difficoltà sono maggiori in quanto trasformare i mercaptani in mercapturi inodori risulta essere molto complicato. Il "gusto luce" si palesa invece attraverso prodotti solforati volatili di origine fisico-chimica, la luce appunto, specialmente nel vino bianco e negli spumanti, che porta alla sintesi di prodotti solforati. Il difetto deriva quindi da un agente fisico quale la radiazione luminosa dei neon. Ne ho parlato qui.

Un nuovo possibile aiuto potrà arrivare quindi dai risultati di questa nuova ricerca che avrà un programma della durata di due anni. Lo studio ha coinvolto ricercatori della Lincoln Agritech, società di ricerca e sviluppo multidisciplinare indipendente di proprietà della Lincoln University, in Nuova Zelanda e l'Università Aix-Marseille, in Francia, e prevede l'utilizzo di batteri dalle caratteristiche uniche: sono magnetici e per vivere si alimentano di composti dello zolfo.

I batteri magnetotattici sono una particolare classe di microrganismi descritti per la prima volta da Richard Blakemore negli anni 60, appartenenti al genere solfato-riduttori anaerobi, ovvero utilizzano il solfato come composto da cui ricavare energia, al posto dell'ossigeno come fa la maggior parte degli organismi viventi. Sono organismi unicellulari presenti in quasi tutte le fonti acquose e si orientano navigando lungo campi magnetici come fa un ago di una bussola. E' stato scoperto che questo comportamento è dovuto alla presenza di nanocristalli di greigite, un solfuro di ferro equivalente alla magnetite che è un ossido di ferro. Ciò significa che potranno essere controllati e veicolati utilizzando la creazione di campi magnetici per rimuovere il solfuro di idrogeno dal vino, responsabile dei cosiddetti sapori "off".

Il dottor Weld, a capo del programma di studio, afferma che la ricerca sarà rivolta non solo per l'industria del vino, ma questa nuova tecnologia potrà essere d'aiuto anche ad altre realtà produttive dove i composti solforati possono rappresentare un problema.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte". "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta la Vergine incinta, in piedi al centro di una preziosa tenda ...

È del poeta il fin la meraviglia, Gianbattista Marino: l'Adone manifesto poetico del barocco italiano

Gianbattista Marino è una delle figure più emblematiche della letteratura barocca italiana, e il suo poema L'Adone è considerato un vero e proprio "manifesto poetico del Barocco", non solo in Italia ma in tutta Europa. Ecco un'analisi del suo ruolo e delle caratteristiche che lo rendono un'opera fondamentale per il periodo. Marino fu un poeta innovativo, tra i massimi esponenti della poesia barocca, noto per il suo stile elaborato, ricco di metafore, giochi di parole e virtuosismi linguistici. La sua poetica si distacca dalla tradizione classica e rinascimentale, abbracciando invece i principi del Barocco: l'arte come meraviglia, l'ostentazione della tecnica e la ricerca del sorprendente. Marino visse in un'epoca di grandi cambiamenti culturali e sociali, e la sua opera riflette questa complessità. L'Adone è un poema epico-mitologico in 20 canti, composto da oltre 40.000 versi. Narra la storia d'amore tra Venere e Adone, tratta dalla mitologia ...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni provenienti da una vasca contenente mosto d'uva, mentre una quinta persona è rimasta gravemente ferita ed è stata trasferita in ospedale.  La notizia, appena giunta in redazione, riguarda un grave incidente avvenuto nel comune di Paola, in contrada Carusi. Questo tragico episodio fa riflettere sul perché, nonostante l'ampia comunicazione sulla sicurezza sul lavoro, e in particolare sulle attività enologiche, simili tragedie possano ancora verificarsi. Riporta alla mente tempi in cui le attività contadine non disponevano degli strumenti di prevenzione oggi garantiti dalla continua evoluzione della ricerca e delle tecnologie. È quindi fondamentale ribadire quali siano i rischi legati all’esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e come prevenirli. Un importante documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole, “Lavoro in spazi confinati nelle cantine vinicole. Indicazioni operative per la gestione dei rischi”...