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Vino e storia. Ca’ Foscari e Carpenè Malvolti. Il Risorgimento dell’economia nel Veneto dell’Ottocento

La vicenda di Ca' Foscari, prima scuola di economia in Italia, si colloca accanto a quella di Antonio Carpenè scienziato e imprenditore, tra i fondatori della Scuola di Enologia di Conegliano che, assieme all'azienda Carpenè Malvolti, ha fatto della produzione vinicola locale un’eccellenza internazionale.






Ca’ Foscari e Carpenè Malvolti. Il Risorgimento dell’economia nel Veneto dell’Ottocento è il titolo di un interessante pubblicazione di grande valenza storica. Redatto da Carolina De Leo e Giovanni Favero, il libro fa incontrare due storie distintamente parallele per offrire nuovi spunti di riflessione allo sviluppo economico regionale. Si tratta della Scuola Superiore di Commercio di Venezia, oggi Università Ca' Foscari, e la Società Enologica Trevigiana di Conegliano, alle origini della casa vinicola Carpenè Malvolti, che nacquero entrambe nell'anno 1868, due anni dopo l'unificazione delle province venete al Regno d'Italia. Due grandi realtà fondate da uomini del Risorgimento, profondamente convinti che la scienza avrebbe cambiato l’Italia e il Veneto.

L'idea di ricostruirne la storia parallela viene qui usata come pretesto per riflettere sulle origini risorgimentali dello sviluppo economico del Veneto e comprendere la ricchezza e la complessità dei diversi modelli che lo hanno caratterizzato. Una coincidenza storica è all'origine di questa pubblicazione. Il risultato di questa operazione è un libro originale, che può a prima vista disorientare
il lettore per il tentativo continuo di mantenere visibili due punti di vista, ovvero di seguire due vicende che in realtà non si incontrano, ma che confrontate permettono di comprendere la ricchezza e la complessità dei diversi modelli che hanno caratterizzato lo sviluppo del Veneto.

Le ricerche svolte nell'archivio di Stato di Treviso, in quello della Camera di commercio e ovviamente in quelli dell'Università e della Carpenè Malvolti hanno consentito di identificarne il tratto comune nel pensiero che la diffusione delle conoscenze scientifiche fosse il motore necessario a promuovere il progresso. La vicenda di Ca' Foscari, prima scuola di economia in Italia, e dei suoi fondatori, da Luigi Luzzatti a Francesco Ferrara, può essere in tal modo collocata accanto a quella di Antonio Carpenè, scienziato fattosi imprenditore, tra i fondatori della Scuola di Enologia di Conegliano che, assieme all'azienda Carpenè Malvolti, ha fatto della produzione vinicola locale un’eccellenza internazionale.

"Condividere la storia per determinarne il futuro" è l'assunto che emerge nitido e forte dalla lettura di questa pubblicazione, così come scrive in prefazione del Dott. Etile Carpenè, Presidente Carpenè Malvolti. Un libro che ha indagato il contesto sociale, culturale, politico ed economico del Veneto di fine Ottocento, nel tempo in cui sulla scia delle correnti illuministiche e positiviste nacquero le due istituzioni. Una storicità, sia per l’Università che per l’Impresa, maturata attraverso una forte identità accademica ed imprenditoriale, fondamentalmente basata sulla materia economica e scientifica e sempre proiettata al futuro, attraverso un’attenta interpretazione dei mutamenti sociali ed economici per anticiparne e governarne le dinamiche. Due istituzioni, rimaste inscindibilmente legate ai loro valori fondanti ed al loro tessuto socio-economico, sentano forte la responsabilità storica di far parte del «patrimonio culturale ed imprenditoriale» nazionale e di poter contribuire costantemente alla storia del nostro Paese, entrambe orgogliose di rappresentare nei rispettivi settori un paradigma di riferimento. La storia attesta che Luigi Luzzatti ed Antonio Carpenè – sebbene mossi da presupposti e obiettivi diversi sia in ambito scientifico che imprenditoriale – si siano spesi sempre e tanto in favore del Veneto e dell’Italia intera, intervenendo in modo significativo sulla diffusione della cultura attraverso il loro costante impegno nello studio, nella ricerca e nell’innovazione. Ad entrambi dunque va il merito per aver contribuito scientificamente ed eticamente al bene del nostro Paese, determinando così lo sviluppo delle energie culturali ed economiche del Veneto, peraltro particolarmente vessato dalle vicende belliche del tempo, e prodigandosi parallelamente per il progresso sociale dell’Italia appena unita.

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